venerdì 11 gennaio 2008

3 scienze, 3 epistemologie

Recenti scambi con amici telematici mi spingono ad isolare 3 impostazioni epistemologiche che a volte vengono a contatto producendo scintille. Un attrito evitabile qualora ciascuna di esse avesse maggiore coscienza di sè.
  1. Epistemologia descrittiva. La realtà è costituita da corpi. Si osservano i fatti nel tentativo di isolare delle regolarità descrivibili da una legge di natura nominale, magari probabilistica. In alternativa si formulano delle ipotesi da testare basandosi sulla precedente tradizione di ricerca.
  2. Epistemologia esplicativa. La realtà è costituita da soggetti e oggetti. Si formulano dei modelli ragionevoli, ovvero dei modelli in cui i soggetti agiscono sulla base di "buone ragioni". Dopodichè si procede alla verifica o alla falsificazione.
  3. Epistemologia aprioristica. La realtà è costituita da soggetti e oggetti. Si individuano gli apriori dell' agire umano. Dopodichè se ne traggono tutte le conseguenze costruendo un modello coerente. I fatti vengono spiegati via via con la specificazione contingente di alcune variabili del modello.

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Direi che l' epistemologia descrittiva è propria delle scienze "dure", specie dopo che gli sviluppi nell' ambito della fisica novecentesca hanno messo in crisi il concetto di "legge di natura".

Resterebbero quindi solo delle semplici leggi statistiche, a meno che non si voglia impegolarsi in un' ontologia un po' troppo lontana dal senso comune, come quella che ha tentato di mettere in piedi il fisico tedesco Werner Karl Heisenberg quando ha voluto trasformarsi in filosofo.

Qualora si accetti l' esistenza di "leggi naturali che governano il moto dei corpi", allora potremmo invece trovarci di fronte ad una variante dell' Epistemologia esplicativa. Esisterebbe infatti un fondamento forte della conoscenza.

Per quanto riguarda le scienze umane, tutte quelle d' impostazione comportamentistica rientrano in E1. Tutte quelle che partono dall' individualismo metodologico richiedendo a posteriori un confronto sui fatti, rientrano in E2. Quindi anche l' "economia mainstream".

E3 la riserverei a certi approcci tipici dell' economia misesiana e della teoria dell' azione umana.

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Da quanto detto trapelano le mie preferenze che qui riassumo in un rigo.

Scienze "dure" in E1, economia in E2, e in E3 ci metto l' etica con tutta la filosofia che si porta appresso.