lunedì 21 gennaio 2008

Meglio elitisti o populisti? Dipende quali incentivi sono all' opera

Come dovrebbe collocarsi sul discrimine qua sopra posto un sedicente liberale?

La questione è aperta e da entrambi i fronti partono colpi di mortaio di rara efficacia. Alcuni argomentano efficacemente a favore della prima risoluzione, e noi italiani non possiamo che rimanere sensibili a quell' orientamento vista anche la nostra tradizione (Pareto, Mosca, Michels...e chi più ne ha, più ne metta). Di fatto sono i "pochi" che fanno avanzare il carro. Se un regime libertario produce delle differenze che si consolidano non rammarichiamocene, c' è un motivo ben preciso che la teoria spiega e la storia illustra. E' la premessa migliore per procedere più speditamente e non rimanere intrappolati nella mediocrità.

Altri accumulano una caterva di ragioni per esaltare la saggezza del popolino minuto. Il mattoncino che ciascuno apporta è prezioso per costruire quella grande muraglia che è la vox populi. E il messaggio pronunciato da un simile soggetto collettivo custodisce un tesoretto. Le decisioni lasciate al popolo si dimostrano quantomai efficaci rispetto ai cervellotici e velleitari progetti del singolo, quasi sempre elaborati senza tener conto della mostruosa complessità che crea il contesto in cui siamo provvisoriamente ospitati.
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Di fronte a queste portentose macchine argomentative, chi se la sente di buttarne una dalla Torre? Allora diamoci una mossa per salvare capra e cavoli, ingegnamoci a progettare una qualche forma di coordinamento tra i due approcci: fino ad un certo punto varrà A, e da lì in poi subentrerà B.

Comincio io e dico:

FINCHE' GLI INCENTIVI SONO EFFICACI TENIAMOCI BUONO IL POPULISMO, NEL MOMENTO IN CUI SI PERDONO (DECISIONI PUBBLICHE) AFFIDIAMOCI A QUEL PARTICOLARE SUFFRAGIO LIMITATO CHE E' IL PARERE DELL' ESPERTO".



Se ci si sbilancia troppo verso l' elitismo, ecco che appare sensata la proposta di selezionare una piccola elites che si prenda cura di tutti con amorevole paternalismo. Perchè la missione possa compiersi con il minimo sforzo sarebbe d' uopo rimuovere quell' estensione universale dei diritti, così fastidiosa in effetti. Quanto ai criteri di selezione possono essere i più vari, a partire dalla semplice forza.

Ma non esageriamo con la correzione "populista", altrimenti ci vedremmo costretti a richiedere l' apporto di tutti qualsiasi decisione sia in ballo. Una specie di panta-democrazia.
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Il popolo-bue sarà pure bue. Ma chi meglio di lui è in grado di costruire solidi e flessibili trampolini da cui l' atleta super-dotato spiccherà il suo balzo armonioso? Teniamocela stretta questa capacità di fare massa critica intorno ad alcuni luoghi comuni che nessun teorema potrà mai dimostrare come ottimali ma che offrono una logistica ragionevole a chi intende dare l' assalto al cielo. Non facciamo che volontà riformatrici, magari portatrici di chissà quali esiti di una presunta scienza sociale, stravolgano quei punti di equilibrio che il gregge presidia pascolandoci sopra in tranquillità.

Ma teniamoci pure stretti quei pochi temerari che tentano e sbagliano e poi ritentano e riescono staccandosi dalla massa. Lasciamo pure che la massa li guardi dal basso in alto rodendosi il fegato, non lasciamoci infervorare da chissà quale malriposto senso della giustizia. Di fronte ad esempi luminosi persino la massa si accorgerà delle piste battute da quelle avanguardie, i vantaggi diventeranno sempre più palesi e tutti si muoveranno nella direzione più promettende sradicati dalle comode inerzie che sempre impasoiano chi nasce avversissimo ad ogni rischio, chi nasce per vivere al quattro per cento.

Ora chiedo, quale sistema di assemblaggio delle preferenze rispetta la doppia esigenza che ho perso tanto tempo a descrivere?

Mi sembra ovvio, è il sistema libertario, l' unico che limita l' ipertrofico entusiasmo riformatore degli autoproclamatisi "illuminati" e che, al contempo, attraverso i meccanismi di mercato, smussa le derive massificanti della democrazia creando disuguaglianze anche notevoli dove il merito ha una discreta parte nel selezionare premiandola un' elite innovativa in grado di influire nel mondo dettando passo e direzione.