sabato 26 gennaio 2008

Falsificare una decisione Etica. Alla ricerca di un Popper per la nostra morale

Facile per Popper elaborare il confetto di falsificazione. Facile dovendo trattare con teorie interessate alle conseguenze materiali e alla loro predizione.

Ma con le scienze etiche come la mettiamo? Sono scienze aprioristiche, sono perlopiù disinteressate alle conseguenze, per qualcuno nemmeno sono scienze.

Io, mi si consenta, continuo a chiamerle così visto che ritengo la verità di un comandamento sul genere del "non uccidere" qualcosa di diverso rispetto ad un atto di fede cieca o ad un condizionamento culturale.

La tentazione di adottare un principio etico per convenienza è forte, specialmente nell' immediatezza dei fatti, specialmente se siamo toccati direttamente dalle conseguenze di una decisione. E' forte in quanto sappiamo che non riceveremo mai una smentita sulla nostra buona fede poichè nessuno potrà mai indagare la nostra interiorità.

Sulla scorta di queste poche considerazioni propongo quindi un criterio per la valutazione delle teorie etiche:

"per la falsificazione di un principio etico hanno particolare importanza le abiure che riceve da parte di persone che l' hanno sostenuto e praticato in passato".

Poichè con la pratica di un' etica puo' interferire il calcolo delle conseguenze, è altamente significativo se, a distanza di tempo, quando svanisce o si allenta la presa degli interessi contingenti, interviene un' abiura.

Esempio: una teoria etica sull' aborto riceve una forte conferma se adottata in seguito ad un' abiura.

Rimanendo in tema d' aborto, e mantenendo la sensibilità che ci ha condotto ad enunciare il principio, dovremmo anche aggiungere che sul tema la teoria etica formulata da una donna - che, in quanto tale, è più direttamente interessata dalle conseguanze pratiche - sarà meno attendibile di quella formulata da un individuo di sesso maschile.