martedì 29 gennaio 2008

Economia canaglia

Presentato a fahrenheit il libro di Loretta Napoleoni: Economia canaglia, Il Saggiatore.

Non che io abbia letto il libro, nè che per il momento abbia intenzione di farlo. Nonostante questo, alcune sollecitazioni mi provocano anche solo ascoltando la presentazione fatta in studio.

Devo subito dire che il concetto stesso di "economia canaglia" mi arriva sfocato, non riesco ad afferrarlo con sufficiente chiarezza.

  1. L' economia canaglia...quando la raccomandazione e i comportamenti egoistici dilagano. Veramente la raccomandazione "dilaga" quando i comportamenti egoistici latitano, ovvero quando il profitto passa in secondo piano, quando ci si puo' permettere di anteporre un favore ai propri interessi immediati.


  2. L' economia canaglia...quando mancano le regole...quando la corruzione imperversa. Ma la corruzione si realizza proprio in presenza di regole al fine di aggirarle. la presenza di una regolamentazione pletorica la favorisce in ogni senso. Oltretutto, tanto più le regole sono inefficienti, quanto più la corruzione attecchisce.


  3. Un antidoto all' economia canaglia potrà essere la finanza islamica. Cosa? Non mi sembra che a distanza di anni la finanza islamica abbia mai dimostrato una particolare vitalità. Probabilmente nemmeno esisterebbe se non per l' immensa ricchezza accumulata grazie allo sfruttamento delle risorse petrolifere e alle dinamiche demografiche. Di sicuro non trae la sua importanza dalle particolari regole a cui si assoggetta. Anzi, semmai è penalizzata da quei vincoli soffocanti.


  4. Contro l' economia canaglia affidiamoci all' etica. Un sistema in grado di produrre ricchezza si alimenta sia di comportamenti altruistici (accettazione delle regole), sia di comportamenti egoistici (ricerca del profitto). I primi però non sono centrali per almeno due motivi: 1) le regole sono poche, 2) le regole procurano un vantaggio materiale a tutti quindi, si potrebbe dire, la loro accettazione richiede una forma "lungimirante" di egoismo piuttosto che un vero e proprio altruismo disinteressato. Quando l' etica viene richiesta in dosi tanto minimali, invocarla è rischioso poichè la sua istituzionalizzazione soffoca l' etica stessa e il sistema a cui viene imposta. La Sharia applicata alla finanza mi sembra un esempio lampante che non necessita commenti. Non che con questo abbia provato granchè visto che, colpo di scena, l' Autrice sembra proprio invocare per la finanza un' arcaica precettistica di origine coranica!


  5. L' economia canaglia...trova terreno fertile nei momenti di transizione. Quando non esistono regole bisogna crearne. Qual è il modo pià efficace? Una ricetta non c' è. Nonostante questa sconsolata osservazione, lasciare che regole emergano affidandosi al libero gioco delle forze in campo (economia canaglia), almeno per desumerne un orientamento, puo' essere la soluzione migliore. D' altronde, l' alternativa sarebbe quella per cui delle regole vengano imposte a tutti dall' alto con l' uso di una forza superiore. Come si vede l' economia canaglia, in questi casi, non solo trova il suo spazio nei mommenti di transizione, ma è addirittura auspicabile.


  6. L' economia canaglia è inevitabile e spesso fornisce anche dei buoni servigi. Devo ammettere che nel resoconto ascoltato questo messaggio era pure presente. Naturalmente non riesco a conciliarlo con il resto, disinnescare la contraddizione mi sembra arduo.