mercoledì 9 marzo 2016

Le sciocchezze sull’obiezione di coscienza raccontate dai bioeticisti alle vongole

Le sciocchezze sull’obiezione di coscienza raccontate dai bioeticisti alle vongole:



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«In Italia la 194 non funziona a causa del numero, altissimo, di medici antiabortisti […] Ormai si va all’estero anche per abortire». E’ una tesi rilanciata da tempo anche da una parte del movimento neofemminista italiano ma priva di fondamento. Per comprenderlo basta rileggersi l’ultima Relazione del Ministero sull’applicazione della Legge 194/’78 nella quale si fa presente come  «fin dai primi anni di attuazione della Legge 194, il personale sanitario» abbia «esercitato in percentuali elevate il diritto all’esercizio dell‟obiezione di coscienza» (p. 5): lasciare intendere che un tempo le cose fossero diverse e che «ormai si» vada «all’estero anche per abortire» significa dunque non conoscere l’argomento. Inoltre, tornando alla Relazione ministeriale si legge come il solo vero aumento di obiettori sia avvenuto nel 2005, per poi stabilizzarsi o perfino decrescere: «Si è passati dal 58.7% di ginecologi obiettori del 2005, al 69.2% del 2006, al 70.5% del 2007, al 71.5% del 2008, al 70.7% nel 2009 e al 69.3% nel 2010 e nel 2011» (p. 40). Al personale non obiettore, a conti fatti, toccherebbero 1,4 aborti a settimana: non uno sforzo pazzesco e che tale diventa solo in mancanza di adeguata organizzazione interna a strutture e ospedali