Un errore da cui deve guardarsi ogni buon “futurologo” è quello di immaginare cambiamenti radicali in un settore mantenendo fermo tutto il resto. Esempio: domani il nostro mondo potrebbe essere popolato da macchine intelligenti e questo cambiamento desta allarme per l’occupazione. In effetti, se tutto il resto rimanesse fermo, l’allarme sarebbe più che giustificato, ma se tutti i nostri nipoti fossero ingegneri elettronici? In un caso del genere lo scenario cambierebbe. Quanto agli operai – magari specializzati - resterebbero in pochi, e proprio perché pochi guadagnerebbero bene anche loro. E se all’ avvento dell’ AI - parlo di quella radicale - tutti i nostri nipoti avessero il reddito di Bill Gates? Potrebbero vivere di rendita, la preoccupazione lavorativa sarebbe molto relativa. L’uomo medio che guadagna come Bill Gates non è fantascienza, basta tenere questi ritmi (si puo’ fare molto meglio!) e tra 12 generazioni sarà realtà.
Forse calza l’analogia con la meccanizzazione dell’agricoltura: una volta realizzata appieno gran parte degli eredi era diplomata e in grado di svolgere lavori alternativi, cosicché i pochi contadini rimasti sono diventati di fatto un ausilio delle macchine traendo dal settore un reddito comunque decoroso.