I cattolici ogni tre per due si disperano per la "società liquida" accusandola di tutti i mali, ma che pensano del "cattolicesimo liquido"? Quello dove non si sa mai bene chi giudica e chi è giudicato, dove è poco chiaro cosa puoi fare e cosa no, dove ogni punto di riferimento è soggetto a contorsioni gesuitiche, dove la precarietà è la regola?