Ritratto del razzista doc
Quando Tizio dà del razzista a Caio che nega, di solito intendono il termine in modo diverso.
Per non disperdere energie mentali sarebbe bene far chiarezza fin da subito.
Ci provo con una definizione di “razzismo” che mi sembra sia limpida che sensata.
Sulla statale 95 del Maryland i neri hanno una probabilità di essere fermati dalla polizia anti-droga che è tre volte e mezza quella di un bianco.
Si tratta di razzismo?
Andiamo aventi con l’evidenza disponibile: tra i bianchi fermati circa lo 0.33% viene beccato con la roba. Per i neri è lo stesso.
Si tratta di razzismo?
Ora possiamo rispondere: no.
Lo si capisce meglio se rappresentiamo la situazione usando altre parole: i neri trasportano tanta droga quanto i bianchi, nonostante che per loro sia molto più rischioso farlo.
L’inclinazione dei neri a trasportare droga è maggiore, quindi è naturale (non razzista) che siano più nel mirino della polizia.
Sequestrare più droga possibile non è unobbiettivo razzista.
Con questo standard potremmo al limite dire che la polizia è razzista verso i “latinos”: la percentuale “beccata” nel loro caso è dello 0.25% anziché dello 0.33%
Chi canta “legalize it” si rammarica che la polizia non sia razzista: se una politica ingiusta viene perseguita in modo razionale fa più danni.
Ma le cose non sono così pacifiche: per molti si tratta comunque di un comportamento razzista. Evidentemente hanno un’altra nozione del termine.
Penso francamente che ci siano buoni argomenti per negarlo e per sostenere che razionalità e razzismo non possano essere compatibili. In caso contrario io sarei un razzista.
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Va da sé che la definizione data di razzista si estende anche ad altri comportamenti discriminatori, per esempio il sessismo.