mercoledì 15 novembre 2017

Il paradosso dell’abbondanza

Il paradosso dell’abbondanza

Parlando di consumi, viviamo in un’epoca in cui l’eccellenza è a disposizione di tutti i comuni mortali. Alcuni esempi:
IPhone,
Kindle,
Libri,
Musica,
Giornali (informazione in generale),
Acqua minerale,
Rasoi,
Coca Cola,
Google, Facebook, Twitter…,
Bistecche, dolciumi e cibo (anche esotico) in generale,
Scuole,
Vaccini, antibiotici (e altri servizi sanitari),
Videogame,
Film,
Carta per scrivere e disegnare,
Sport,
eccetera (i contributi sono benvenuti).
La lista è talmente lunga che diventa più interessante porre la domanda complementare:c’è qualche bene di consumo che nella sostanza è disponibile solo ai super-ricchi?
A me viene in mente la casa.
Effettivamente la casa dei super-ricchi è di un altro pianeta.
In questo caso la differenza nei costi rispecchia unadifferenza sostanziale.
Cosa possiamo aggiungere?
Forse la sicurezza finanziaria?
Può darsi, anche se non sono del tutto convinto: non vedo molte persone normali precipitare nell’indigenza, se non in seguito a divorzi o depressioni.
E ricordiamoci che si tratta di eventi in grado dirovinare la vita anche al super-ricco.
Naturalmente ci sono poi tutte le problematiche legate allo status.
Ma lo status è apparenza più che sostanza, anche se non nego la sua centralità, specie per gli invidiosi.
Lo status però riguarda più la psicologia dei singoli che la diseguaglianza sociale: uno deve curare se stesso più che inveire contro l’altro.
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