venerdì 24 novembre 2017

Pippirimerlo SAGGIO


Pippirimerlo


Perché i nostri figli sono bamboccioni?
Per colpa dello smartphone che assorbe la loro attenzione?
Per colpa dell’economia che li orienta in modo inaspettato?
Per colpa del web che porta il mondo in casa?
Per colpa della pedagogia lassista che li vizia?
***
O forse per una dinamica endogena alla famiglia?
A questo punto – per spiegarmi meglio – è necessario si scaldi e scenda in campo il solito Darwin.
I bamboccioni una volta competevano tra loro in famiglia per accaparrarsi le risorse incamerate dai genitori. Ok?
Si potrebbe scrivere un’epopea sulle lotte fratricide. Ok?
Da un lato il padre capofamiglia detentore unico delle risorse, dall’altro il nugolo di fratelli in concorrenza tra loro nel lusingare il genitore al fine di essere beneficiati.
In condizioni del genere devi darti da fare, un bamboccione resterebbe ben presto culo a terra.
Ma oggi uno schema del genere si è estinto. Puf… sparito.
Innanzitutto il numero di fratelli è drasticamente diminuito: meno concorrenza.
Poi, i detentori delle agognate risorse ora sono due: madre e padre. Anche Lei lavora e “detiene”. Parlare di “capofamiglia”, poi, comporta una denuncia per molestia verbale.
La concorrenza si è spostata sul fronte opposto: sono papà e mamma a competere per accaparrarsi la solitaria lusinga del pargoletto asceso nel frattempo al rango di “Monopolista”.
L’effetto combinato conferisce più potere ai bambini che – in una prospettiva secolare – si assicurano una fetta crescente del surplus familiare.
Poi dici che uno si rilassa
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Casey Baugh (pippirimerlo)