venerdì 12 maggio 2017

Siamo troppo pochi!

Chi non ricorda lo spauracchio della “sovrapopolazione”? Un classico degli anni ‘70.
Sembrano passati secoli da quando veniva agitato con foga.
Cosa ci abbia distratto nel frattempo dalla “bomba demografica”, lo spiega bene Bryan Caplan nel saggio “Population, Fertility, and Liberty”.
Iniziamo col dire che il dibattito non era acqua fresca, non era sfizio accademico: le soluzioni proposte dei “catastrofisti” erano robetta di questo tenore…
… from mild nudges (like free condoms and sex education) to horrific coercion (like India’s involuntary sterilizations and China’s one-child policy and forced abortions)…
Poi, a scompaginare le carte in tavola, arrivò il libro di Julian Simon: “The Ultimate Resource”.
La sua tesi suonava provocatoria: tanta gente fa solo bene al nostro pianeta. Si passava dalla difesa all’attacco.
Le risorse della terra sono importanti ma la risorsa che le valorizza tutte è la più importante. Naturalmente, quest’ultima è l’uomo.
Julian Simon vinse quel dibattito (e le scommesse sui prezzi ad esso relative). Ma proprio per questo oggi siamo preoccupati…
… Except for the United States and Israel, every modern economy now has fertility below the replacement rate…
Julian Simon confessava di essersi ispirato dall’omelia di un cappellano militare
… “How many who would have been a Mozart or a Michelangelo or an Einstein have we buried here?”…
Se nascono pochi bambini, diminuiscono le possibilità che nasca un nuovo Mozart (o anche solo un bambino che sia la gioia della sua famiglia).
a quel tempo i sostenitori della “bomba demografica” avevano gioco facile ad esporre il problema: la torta è quella, più siamo più si riducono le fette.
L’errore di fondo: la gente è pasticcera oltre che golosa.
I catastrofisti più sofisticati andavano un po’ più in là sostenendo che comunque i rendimenti di produzione erano decrescenti.
I fatti dettero loro torto: nell’ultimo secolo è esplosa sia la popolazione che la ricchezza pro capite.
Come puo’ un aumento di popolazione aumentare la ricchezza?
Risposta: le idee contano più di capitale e lavoro. le economie di scala sono un fattore della produttività ma non sono il fattore principale.
Oggi, per esempio, “sappiamo” molte più cose
… We know how one man can grow food for hundreds. We know how to build flying machines. We know how to build iPhones. Best of all: Once one person discovers a new idea, billions can cheaply adopt it…
le idee vengono dalla testa degli uomini: più teste, più idee, più ricchezza… e più Mozart.
Mettetevi di fronte alla vostra collezione di dischi e cancellate mentalmente metà dei nomi che leggete. Non siete più poveri ora?
Ma la gente, oltre ad aumentare le idee, aumenta anche la domanda (di idee)…
… Suppose an idea is worth $ 1 per person, but takes a decade to develop. On an island with a hundred inhabitants, the idea would remain undiscovered; inventors are better off picking coconuts. But in a world with seven billion customers, inventors scramble to bring the new idea to market…
Più domanda, più incentivi ad inventare.
Se poi la domanda viene dai giovani l’innovazione è ancora più probabile: i vecchi sono abitudinari ma ai giovani piace il nuovo.
Il numero conta: fate una semplice considerazione
… There are far more books, movies, and television shows in English than in Romanian…
Questo perché ci sono più scrittori e registi che parlano inglese, ma anche perché il pubblico che parla inglese è più numeroso…
… Michael Kremer’s celebrated “Population Growth and Technological Change: 1,000,000 B.C. to 1990” generalizes this insight to all of human history…
La Tasmania non avrà mai un’ economia esplosiva: sono in pochi. Al contrario…
… Large, connected populations in places like Eurasia progress…
La ricchezza che produce la città è nota. C’è un vantaggio enorme a vivere vicino a milioni di sconosciuti. Più gente, più opportunità…
… The obvious answer is choices— choices about where to work, what to buy, how to play, and who to meet…
Le opportunità, come le idee, vengono dalla gente.
Con la rete non è più nemmeno necessaria la prossimità fisica….
… we all enjoy a vast menu of occupations, lifestyles, hobbies, cultures, and social networks…
Ma il malthusiano scuote la testa e brontola: il periodo che viviamo è un’eccezione alla regola…
… “for 99.9% of human history, up till 1800, the winner in that competition was resource scarcity.”
In effetti gli ultimi due secoli sono stati unici e miracolosi
… Population, per-capita income, technology, science, literacy, culture, democracy, lifespan, and international trade exploded. Slavery, monarchy, and death from infectious disease withered away; war itself is poised to join them…
Ma noi sappiamo a chi dire grazie: alle nuove idee. Non alle economie di scala che ha in testa il malthusiano classico.
Perché mai dovremmo abbandonare questa “bacchetta magica”? Una volta che l’abbiamo trovata perché mollarla?
In altri casi, il neo-malthusiano ci invita a considerare le esternalità negative dei nuovi nati. Ma qui la risposta migliore viene da Steve Landsburg…
… any negative effect of population on living standards is internal to the family… When people think about overcrowding or overpopulation, they typically imagine that if, for example, I had not been born, everyone else would have a slightly bigger share of the pie. The truth is that if I had not been born, both of my sisters would have substantially bigger shares of the pie and everybody else’s share would be pretty much the same as it is now…. negative externalities, if any, are intra-family
Il neo-malthusiano insiste: “ma i tuoi figli faranno concorrenza ai miei abbassandosi lo stipendio a vicenda!”. Qui si vede chiaramente l’equivoco in cui cade… 
… Falling wages are a transfer from workers to employers (and indirectly, to consumers), not a negative externality
Da un punto di vista storico il malthusiano porta regolarmente l’esempio della Cina: tanti e poveri
… why no Industrial Revolution in China by 1 AD, or 1000 AD?…
Ma
… during this period, China wasa major source of new ideas in the world; see Charles Murray’s Human Accomplishment… The real puzzle comes later, when China stagnates despite its high population. The mainstream solution to this puzzle, which I see little reason to doubt, is that the Chinese government forfeited its many advantages by deliberately suppressing innovation and communication with the outside world…
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Eppure, il movimento anti-natalista non è morto: riceve nuova linfa dall’ambientalismo: le risorse stanno terminando.
Ma ancora una volta i fatti (sotto forma di prezzi) s’incaricano della smentita
… We’re not “running out” of food, fuel, or minerals… Despite occasional price spikes, real commodity prices have fallen about 1% per year for over a century….
Non solo, la qualità di aria e acqua migliora con la ricchezza (che, come abbiamo visto, è legata alla popolazione).
l’effetto serra? Effetto serra e qualità dell’aria sono collegati. Ad ogni modo…
… limiting population to counter environmental problems is using a sword to kill a mosquito…
Una carbon tax basta e avanza.
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L’aumento della popolazione salverebbe i conti anche di quei governi sciagurati che hanno adottato programmi previdenziali ispirandosi ai truffatori di borsa (schema Ponzi).
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C’è anche un beneficio trascurato: più gente, più vite.
Donare al prossimo è bene, donare la vita è ottimo.
Tutti noi siamo grati di vivere, persino i bambini che vivono nella spazzatura o chi soffre di un grave handicap. L’adattamento edonico fa miracoli.
Certo, è possibile anche immaginarsi un mondo talmente stipato che sia impossibile muoversi. E’ possibile ma non è facile: siamo lontanissimi da una situazione del genere.
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Appurato che la fertilità è cosa buona, come promuoverla?
Ci sono politiche coercitive: la Romania ha bandito i contraccettivi.
In Scandinavia costruiscono nidi e altre facilitazioni. La politica francese è natalista almeno dagli anni ‘30.
In genere c’è però un certo disagio ad intervenire pesantemente in questo ambito
… decision to have a child is so personal that even nonlibertarians recoil at the prospect of applying social engineering to it…
Fortunatamente c’è un modo per essere meno invasivi: allentare i freni all’immigrazione. Più gente non significa necessariamente più nati.
Oppure concedere un credito fiscale a chi fa figli…
… best available evidence implies that giving parents one-shot tax credits for every child they bring into the world would literally pay for itself…
Sarebbe un credito che ripaga se stesso.
Per comprendere se sia così dobbiamo avere due dati… 
… First… what is the total “fiscal externality” of a new baby… Second: How much do you have to pay people to persuade them to have another child?…
Il primo punto è stato approfondito per esempio da Douglas Wolf et al. in “The Fiscal Externalities of Becoming a Parent.”, pubblicato sulla Population and Development Review.
L’esternalità positiva esiste ed è consistente (83.000 dollari).
Il secondo punto è stato approfondito da Kevin Milligan 2005 in “Subsidizing the Stork: New Evidence on Tax Incentives and Fertility.” Scritto per la Review of Economics and Statistics di cui al numero 87(pp. 539-555)…
… It finds that a baby bonus of Can $ 1000— just 5% of per-capita GDP— increased the probability of having a child by 16.9%…. Quebec’s total fertility rate at the time was roughly 1.5, this implies roughly a .25 increase in the total fertility rate. Since you get about one additional child for every four bonuses, the total cost per child created equals 20% of per-capita GDP…
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In questioni del genere, tra i libertari c’è sempre chi sta sulla difensiva temendo interventi statali invasivi.
Il rischi c’è, anche se è bene far notare che gli interventi anti-natalisti sono ben peggiori di quelli potenziali dei natalisti. Per ingigantire le cose e vederle meglio confrontiamo la natura degli “interventi criminali”…
…  it seems much more wrong to force a woman to have an abortion than to prevent her from having an abortion…
E poi le donne che non vogliono abortire sono la maggioranza
… all else equal, coercing more people is worse than coercing fewer… most women do not want and will not seek abortions
Anche il sentimento ha dinamiche ben diverse in un caso e nell’altro: il dolore per un figlio che volevi e che ti fanno abortire resta per sempre. Un figlio non voluto che viene al mondo lo ami subito.

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Anche un’opera di persuasione potrebbe giovare, specialmente perché il natalista ha parecchie frecce al proprio arco: la gente sottostima i benefici privati di avere un figlio.
Oggi i potenziali genitori si sentono sovraccaricati dalle responsabilità e spesso rinunciano. Ebbene, dopo 40 anni di studi sui gemelli adottati ne sappiamo di più… 
… high-effort parenting is greatly overrated… The estimated effect of parents on health, intelligence, happiness, success, character, and values usually ranges from small to zero…
Ci sono tanti stili educativi che si equivalgono nell’esito: a questa stregua vale la pena di rinunciare ai più dispendiosi per adottare i meno stressanti.
Godiamoceli i nostri bambini! Averne è meno impegnativo di quel che si creda.
Godiamoceli e facciamone di più: quando una cosa costa meno è logico comprarne di più.
Il potenziale genitore con mentalità scientifica fa un bambino in più.
E’ vero, molti studi evidenziano come la genitorialità renda infelici. Per le precisazioni in merito rinvio al link, qui mi limito a ricordarne una: le condizioni in cui si mette una persona per diventare genitore lo rendono comunque una persona mediamente più felice. Esempio: essere sposati già compensa di gran lunga il costo di dover accudire dei figli piccoli… 
… happiness gap between the married and unmarried is vastly greater…
Qualcuno, pensando alla ricchezza, osserva: ma i più ricchi hanno meno figli.
Calma, controllate con l’educazione e le conclusioni si rovesciano: i più ricchi hanno più figli. In altri termini… 
… elite values, not high income per se, drives the raw negative correlation between income and number of children…