Bè, più che del lavoro dei lavoratori! Come incide sulla loro condizione?
La disciplina che se ne occupa si chiama pulcroeconomia e sembra che la massima autorità in materia sia lo studioso Daniel Hamermesh, il quale ce ne parla nel saggio “La bellezza e i lavoratori”.
I belli ricevono uno stipendio più altro dei brutti, questo vale un po’ i tutti i campi e in tutti i paesi. Detto questo ci sono diversi nodi che deve sciogliere chi indaga questi problemi…
… A chi risalgano le preferenze che generano pagamenti extra per la bellezza e penalizzazioni per la bruttezza non si può determinare solo mostrando l’esistenza e la dimensione di tali differenze nelle retribuzioni: occorre un’indagine più approfondita sulle cause sottostanti. Dobbiamo prima vedere se e in che misura la bellezza sia ricompensata, come facciamo in questo capitolo. Dobbiamo scoprire come essa influenzi le scelte individuali su quale lavoro intraprendere; e dobbiamo osservare la relazione esistente tra le vendite e i profitti delle imprese e l’aspetto dei loro dipendenti…
Come si quantificano le differenze? La base dati è vecchiotta (anni 70) e riguarda gli USA…
… le donne con un aspetto sotto la media (valutate 2 o 1 sulla stessa scala) guadagnano il 3 per cento in meno, mentre gli uomini con un aspetto inferiore alla media guadagnano il 22 per cento in meno. Le donne con un aspetto superiore alla media (valutate 4 o 5) guadagnano il 4 per cento in più delle loro colleghe con aspetto medio, mentre gli uomini con aspetto superiore alla media guadagnano il 3 per cento in più…
Bisogna naturalmente neutralizzare molte variabili che potrebbero confonderci, ovvero che seguono la bellezza e che sono le reali responsabili delle differenze quantitative sulle retribuzioni. Ecco allora le variabili considerate:
… • istruzione (accresce le retribuzioni): e se le persone più avvenenti fossero più istruite? • età (accresce le retribuzioni fino a un certo punto, intorno ai 55 anni per un lavoratore tipo, poi riduce le retribuzioni): sappiamo che età e bellezza sono correlate; • salute (le persone sane guadagnano di più): la bellezza può essere correlata alla salute; • iscrizione al sindacato (accresce le retribuzioni); • stato civile (essere sposati ha effetti positivi per gli uomini e negativi per le donne): la bellezza può essere in relazione all’essere sposati o nubili/celibi; • razza/etnicità (le minoranze possono guadagnare meno dei bianchi non ispanici); • dimensione urbana (le remunerazioni sono più alte nelle città più grandi e nelle aree metropolitane che nelle aree non metropolitane e rurali); • regione (le retribuzioni sono più alte nell’Est degli Stati Uniti che nel Sud); • nascita (gli immigrati guadagnano meno dei nativi); • origine familiare (le retribuzioni sono più basse per i figli di immigrati); • dimensione dell’azienda o dell’impianto (le retribuzioni sono più alte nelle grandi aziende e negli impianti maggiori); • anzianità di servizio (le retribuzioni tendono a crescere per molto tempo con il prolungarsi della permanenza di un lavoratore nella stessa azienda)…
Nonostante questa premura, le conclusioni sono confermate…
… la conclusione fondamentale, che vi è una penalizzazione sulle retribuzioni per chi ha un aspetto poco attraente e una ricompensa extra per chi è attraente, è inalterata… il 15 per cento inferiore delle donne il cui aspetto è stato valutato sotto la media (2 o 1) ha ricevuto un salario del 4 per cento inferiore a quello delle donne di aspetto medio. Il terzo superiore delle donne, quelle il cui aspetto è stato valutato sopra la media (4 o 5), ha ricevuto l’8 per cento in più delle donne di aspetto medio. Per gli uomini le cifre corrispondenti sono una penalizzazione del 13 per cento e un premio del 4 per cento…
Si propongono alcune scale più creative per aiutare nel comprendere meglio quanto conti la bellezza sul lavoro…
… l’avvenenza degli uomini ha un impatto sulle loro retribuzioni grande almeno quanto un anno e mezzo di scuola in più… Per un uomo di quarant’anni l’impatto di un bell’aspetto sulla retribuzione è all’incirca pari a quello di cinque anni addizionali di esperienza di lavoro oppure all’effetto di lavorare in un’azienda sindacalizzata…
Ma esiste un “effetto bambola” (bella=scema)? Sì, ma è piccolo e riguarda solo le bellissime…
… Molte persone credono che esista un bimbo effect («effetto bambola»), ossia che le donne estremamente avvenenti tendano a essere considerate «bambole senza cervello», «oche», e quindi siano penalizzate nel mercato del lavoro. Nella mia ricerca ho trovato scarso supporto a questa idea: in uno studio legale, la probabilità che le avvocatesse più belle diventassero partner prima del loro quinto anno dopo la laurea era minore di quella delle avvocatesse di aspetto medio.4 Come per tutti i loro simili, tuttavia, anche per loro l’estrema bellezza determinava retribuzioni più alte. In qualche caso, gli «effetti bambola» possono manifestarsi, ma sono abbastanza rari…
Uscendo dagli USA i dati disponibili sono scarsi ma confermano le conclusioni.
Anche i pochi dati più recenti suonano a conferma…
… le valutazioni della bellezza derivanti da un’indagine nazionale riguardante i giovani adulti all’inizio degli anni 2000 sono state usate per esaminare la questione. Considerando soltanto i diplomati di scuole superiori, passare da «non attraente» (valutazione 2 nella solita scala da 5 a 1) a «molto attraente» (valutazione 4) generava un aumento delle retribuzioni di quasi l’11 per cento per le giovani donne e del 17 per cento per i giovani uomini…
Di solito in tempo di crisi siamo più razzisti. Questo inasprimento vale anche per i brutti? Sì, i brutti soffrono particolarmente in tempi di vacche magre…
… Affrontando la questione razziale nei mercati del lavoro, siamo soliti ritenere che la disoccupazione offra ai datori di lavoro più possibilità di discriminare… tra i laureati in legge che sono entrati nel mercato del lavoro quando i posti vacanti per i nuovi avvocati erano abbondanti, l’impatto delle differenze di aspetto sui loro guadagni è stato modesto. Tra gli avvocati che hanno cercato lavoro quando i posti di lavoro erano meno prontamente a disposizione, le retribuzioni sono state influenzate più pesantemente dalle differenze nel loro aspetto…
Restano ancora parecchi dubbi che bellezza e ricchezza vadano insieme. Alcuni è possibile ridimensionarli.
Forse non è la bellezza a far tagliare certi traguardi ma piuttosto l’autostima che la bellezza porta con sè…
… Lo studio canadese comprendeva una serie di domande che gli psicologi usano per misurare l’autostima. Autostima e aspetto sono risultati positivamente correlati ma le correlazioni di questi dati erano abbastanza deboli: la probabilità che la tipica persona avvenente esprimesse un’autostima maggiore della tipica persona non avvenente è risultata molto piccola… Ma questo aggiustamento addizionale non cambia gli effetti stimati dell’aspetto sulle retribuzioni nei dati canadesi che includevano informazioni su questa caratteristica…
Un’ulteriore possibilità è che la bellezza e l’attrattività della personalità di un individuo siano positivamente correlate, e che sia la brillantezza generale della personalità di qualcuno, e non la bellezza, ad accrescere le retribuzioni…
… In generale, l’impatto della bellezza sulle retribuzioni è essenzialmente indipendente da ogni relazione tra bellezza e personalità…
Potrebbe darsi che i belli siano anche più intelligenti, per cui ciò che attribuiamo alla bellezza sarebbe più appropriatamente attribuibile all’intelligenza…
… l’effetto della bellezza resta considerevole anche tra persone con intelligenza simile…
Ricordo che l’unica bellezza considerata in questi studi è quella della faccia. Puo’ darsi che sia correlata con quella del corpo e che sia quest’ultima ad incidere veramente. In effetti l’obesità pesa non poco sulla retribuzione delle donne e l’altezza su quella degli uomini. Tuttavia…
… Considerare le differenze di altezza e di peso degli intervistati raramente ha modificato gli effetti stimati della bellezza sulle retribuzioni…
Forse quello che conta è sapersi vestire e chi è già bello lo sa fare meglio…
… poiché la relazione tra bellezza e abbigliamento è abbastanza debole, questo aggiustamento addizionale non cambia sostanzialmente le inferenze sulla dimensione dell’impatto della bellezza sulle retribuzioni…
Perché gli effetti della bellezza sono minori per le donne? E’ infatti falso il pregiudizio per cui «Quando si tratta dell’aspetto esteriore, le donne devono affrontare una maggiore discriminazione».
La risposta è questa: essenzialmente le donne sono più restie ad entrare nel mondo del lavoro. Una donna ci pensa di più prima di lavorare fuori casa, e se la cosa non le conviene rinuncia più facilmente. E’ chiaro che a questa stregua le donne brutte restano a casa più facilmente e fanno incidere meno questo fattore sulle retribuzioni del genere a cui appartengono. Poche donne brutte al lavoro abbassano il beauty premium. Gli uomini, per contro, lavorano quasi tutti, sia belli che brutti…
… Un cartello in un negozio di campagna a Fredericksburg, Texas, ammonisce: «I lavori di casa ti rendono brutta». Può essere vero, ma l’evidenza dimostra anche che è vero l’inverso: essere brutte induce le donne a non lasciare i lavori domestici perché i vantaggi di un lavoro retribuito sono inferiori a quelli che hanno le donne con un aspetto migliore…
Gli effetti della bellezza si differenziano in base alla razza? Di sicuro schiarirsi la pelle conviene. Ad ogni modo a cambiare è la dispersione, quasi che per i bianchi i neri siano tutti uguali, cosicché il premio-bellezza è inferiore. Vale anche in senso contrario ma datori di lavoro e clienti sono prevalentemente bianchi negli USA.
… La valutazione media della bellezza di rispondenti afroamericani è sostanzialmente identica a quella dei bianchi, ma la dispersione delle valutazioni è minore. Ciò sembra suggerire che gli effetti della bellezza nella popolazione afroamericana potrebbero essere minori, poiché i datori di lavoro e i clienti prevalentemente bianchi non sembrano in grado di distinguere la bellezza tra i dipendenti neri come tra i bianchi… L’evidenza ricavata da un piccolo campione di afroamericani suggerisce che i maschi afroamericani di pelle chiara guadagnano circa il 12 per cento in più dei neri con pelle mediamente scura o decisamente scura, dopo aver tenuto conto di molte caratteristiche che accrescono le retribuzioni…
Gli effetti della bellezza si differenziano in base all’età?
C’è motivo di ritenere che per i giovani la bellezza valga di più…
… Quando giungono nel luogo di lavoro, i nuovi assunti sono in qualche misura delle incognite per l’azienda. Il datore di lavoro li ha intervistati, ha esaminato il loro curriculum, li ha sottoposti a test ecc., ma la loro disponibilità a lavorare sodo, i loro atteggiamenti, la loro capacità di andare d’accordo con i colleghi e i clienti sono meno noti. Il datore di lavoro, nel selezionarli, può fare assegnamento sul loro aspetto come un indicatore del successo lungo quelle altre dimensioni. Più tardi, una volta che il dipendente abbia dato prova di sé nell’interazione con i clienti, gli altri lavoratori e i superiori, l’aspetto potrebbe diventare meno importante. Il grado di incertezza intorno alla vera produttività del lavoratore dovrebbe diminuire nel tempo. Se questo è vero, allora l’impatto della bellezza sulla retribuzione diminuirà con l’età e l’esperienza…
Ma anche per ritenere che valga di meno…
… D’altra parte, all’inizio di una carriera un aspetto avvenente può dare al lavoratore l’accesso a più opportunità di fare esperienze, incontrare clienti, impressionare favorevolmente i capi e così via, rispetto a quanto sarebbe dato a un collega di aspetto meno attraente. Il lavoratore di bell’aspetto avrebbe la possibilità di costruire le proprie competenze solo con piccoli investimenti del proprio tempo. In questo caso le competenze sono create attraverso la bellezza, ma le maggiori competenze sono manna dal cielo, nel senso che il lavoratore/la lavoratrice non ha fatto nulla per creare il suo addizionale potere retributivo. Piuttosto le competenze sono spuntate su di lui/lei grazie al suo aspetto avvenente. In questo caso l’effetto dell’aspetto sulle retribuzioni dovrebbe crescere con l’età…
Sta di fatto che sulla questione l’evidenza è mista e ci dice ben poco.
E’ giusto indennizzare i lavoratori danneggiati dalla bellezza?
Per quanto detto finora la risposta è affermativa. La quantificazione dovrà tener conto delle variabili discusse fin qui. Per esempio, un uomo riceverà un indennizzo maggiore di una donna…
… Nel corso degli anni sono stato consultato per casi che coinvolgevano un dirigente ferito da un’esplosione in un campo petrolifero; diversi bambini gravemente morsi da cani; un bambino menomato in un incidente di ospedale e diversi altri… Nel caso specifico, a seconda di come si valuta la gravità del peggioramento della sua bellezza, il valore attuale dei guadagni perduti nella vita lavorativa restante si colloca tra 24.000 e 66.000 dollari… È più grande se il peggioramento della bellezza è più grande, il che non sorprende… È più grande per gli uomini che per le donne,… Le perdite di una donna di trentasei anni sono non molto più grandi di quelle di un’adolescente, poiché l’infortunio è avvenuto dopo che lei aveva già beneficiato del suo aspetto per una parte sostanziale della sua carriera… eccetera