Per favore, parlando di immigrazione si cerchi di evitare la retorica dell' "abbiamo bisogno di loro poichè svolgono mansioni che noi italiani ci rifiutiamo di adempiere".
Se di una cosa "abbiamo bisogno", lo decideremo valutando il costo. Come è possibile giungere a conclusioni simili trascurando i prezzi? Eppure lo si fa comunemente.
L' immigrato "ci serve". Ma anche ad un miliardario "serve" il jet privato. A me però non serve il Jet, ho una diversa priorità rispetto al miliardario.
Agli stipendi correnti, pochi italiani prenderebbero il posto dell' immigrato. Ma gli stipendi sono tenuti bassi proprio per la presenza degli immigrati (illegali). Da cio' si evince l' assurdità dell' espressione "... ci servono, fanno i lavori che noi non facciamo più...".
Se un' ordinata immigrazione è utile, non lo è certo per le ragioni assurde di cui sopra. Anzi, sarebbe auspicabile assistere ad un innalzamento della qualità migratoria. La cosa migliore sarebbe quella di ospitare una fuga di cervelli.
Di fronte ad un movimento del genio umano verso l' Italia, chissà come si spaventerebbe colui che tenta di difendere lo straniero con le giustificazioni appena esorcizzate.
E con cio' veniamo alla seconda questione: alcuni flussi migratori sono migliori di altri, inutile negarlo, alcuni immigrati appartenenti ad alcune etnie, danno meno problemi.
Puo' un' osservazione ragionevole essere tacciata di razzismo? Nessuno negherebbe che certe provenienze che si ambientano meglio, sono fonte di minori rischi e hanno l' integrazione facilitata. Nessuno negherebbe le difficoltà che incontra il poligamo desideroso di farsi esplodere al mercato per castigare gli infedeli nel nome del suo dio. Anche chi trova normale campare di espedienti (scippi, elemosina) offre una dura resistenza. Negli USA si conoscono bene le etnie che più tendono ad affidarsi passivamente al welfare: sono sempre le stesse da decenni. A proposito degli USA, si potrebbero fare altri sgradevoli esempi: Russia e Nigeria possiedono due dei governi più corrotti al mondo. Chi migra da quei paesi, le forze dell' ordine lo sanno bene, puntualmente mette in piedi delle forme di criminalità organizzata.
Eppure non è possibile dirlo a voce alta, figuriamoci se sia possibile agire di conseguenza, ovvero agire in modo ragionevole. Per esempio stabilendo filtri differenziati all' ingresso.
Esaltando forme fraudolente di "correttezza" si arriva a negare l' ovvio, non c' è altra strada.
Poichè l' ovvio è compreso anche dal cittadino più semplice, dal cittadino che sta alla base della piramide sociale, costui, oltre a subire sulle sue spalle la concorrenza dell' immigrato, deve pure sorbirsi le circonvuluzioni paralogiche dell' intellettuale democratico. Una tortura a cui non potrà resistere a lungo.
Bastonato e turlupinato finirà, quando va bene, per cessare ogni indignazione di fronte ad inqualificabili comportamenti razzisti.
Osservazioni del genere di cui sopra sono esplicitate da TS nel suo EWW p.51
Se di una cosa "abbiamo bisogno", lo decideremo valutando il costo. Come è possibile giungere a conclusioni simili trascurando i prezzi? Eppure lo si fa comunemente.
L' immigrato "ci serve". Ma anche ad un miliardario "serve" il jet privato. A me però non serve il Jet, ho una diversa priorità rispetto al miliardario.
Agli stipendi correnti, pochi italiani prenderebbero il posto dell' immigrato. Ma gli stipendi sono tenuti bassi proprio per la presenza degli immigrati (illegali). Da cio' si evince l' assurdità dell' espressione "... ci servono, fanno i lavori che noi non facciamo più...".
Se un' ordinata immigrazione è utile, non lo è certo per le ragioni assurde di cui sopra. Anzi, sarebbe auspicabile assistere ad un innalzamento della qualità migratoria. La cosa migliore sarebbe quella di ospitare una fuga di cervelli.
Di fronte ad un movimento del genio umano verso l' Italia, chissà come si spaventerebbe colui che tenta di difendere lo straniero con le giustificazioni appena esorcizzate.
E con cio' veniamo alla seconda questione: alcuni flussi migratori sono migliori di altri, inutile negarlo, alcuni immigrati appartenenti ad alcune etnie, danno meno problemi.
Puo' un' osservazione ragionevole essere tacciata di razzismo? Nessuno negherebbe che certe provenienze che si ambientano meglio, sono fonte di minori rischi e hanno l' integrazione facilitata. Nessuno negherebbe le difficoltà che incontra il poligamo desideroso di farsi esplodere al mercato per castigare gli infedeli nel nome del suo dio. Anche chi trova normale campare di espedienti (scippi, elemosina) offre una dura resistenza. Negli USA si conoscono bene le etnie che più tendono ad affidarsi passivamente al welfare: sono sempre le stesse da decenni. A proposito degli USA, si potrebbero fare altri sgradevoli esempi: Russia e Nigeria possiedono due dei governi più corrotti al mondo. Chi migra da quei paesi, le forze dell' ordine lo sanno bene, puntualmente mette in piedi delle forme di criminalità organizzata.
Eppure non è possibile dirlo a voce alta, figuriamoci se sia possibile agire di conseguenza, ovvero agire in modo ragionevole. Per esempio stabilendo filtri differenziati all' ingresso.
Esaltando forme fraudolente di "correttezza" si arriva a negare l' ovvio, non c' è altra strada.
Poichè l' ovvio è compreso anche dal cittadino più semplice, dal cittadino che sta alla base della piramide sociale, costui, oltre a subire sulle sue spalle la concorrenza dell' immigrato, deve pure sorbirsi le circonvuluzioni paralogiche dell' intellettuale democratico. Una tortura a cui non potrà resistere a lungo.
Bastonato e turlupinato finirà, quando va bene, per cessare ogni indignazione di fronte ad inqualificabili comportamenti razzisti.
Osservazioni del genere di cui sopra sono esplicitate da TS nel suo EWW p.51