"... i criminali hanno una certa attitudine al rischio... se non lo avessero si guadagnerebbero la vita impugnando uno straccio giù all' autolavaggio...".
Il libro di SL continui a leggerlo anche dopo che lo hai chiuso: puoi farlo visto che i suoi concetti base sono sintetizzati in due righe che riecheggiano nella mente anche quando sei sotto la doccia. E magari proprio lì dentro hai l' illuminazione.
Dalla premessa sopra riportata, SL trae alcune coerenti misure per la lotta contro il crimine: dobbiamo rendere l' attività criminale meno attraente, ovvero: meno rischiosa.
Farlo è semplice. Ammettiamo che non s' intenda inasprire il sistema. In questo caso basterebbe aumentare le probabilità di condanna diminuendo le pene previste.
Alcuni fatti a sostegno esistono: il numero di condanne alla pena capitale produce più deterrenze rispetto al numero di esecuzioni.
Un suggerimento del genere da noi è destinato a riscuotere scarso successo.
Sia i giustizialisti che i garantisti si opporrebbero: i primi si oppongono a qualsiasi sconto di pena, i secondi inorridiscono all' idea di un innocente ai ceppi.
Considerata poi la nostra storia recente in materia di giustizia, è facile osservare che sul campo sono rimasti solo loro: garantisti e giustizialist.
Nella nostra cultura giustizialista/garantista probabilmente c' è una falla: noi non vogliamo una giustizia che funzioni, quanto piuttosto una giustizia che separi i buoni dai cattivi.
C' è differenza? Sì, spesso una giustizia comincia a funzionare proprio quando rinuncia al discrimine netto tra onesti e disonesti.
Prendiamo una delle poche riforme positive della giustizia in Italia: il contenzioso tributario.
Cio' che ieri era estremamente macchinoso, cio' che ieri si perdeva in lungaggini ed accumulava arretrato, oggi si è snellito smaltendo quasi interamente il lavoro pregresso. Come? Grazie ai concordati, ovvero l' esaltazione della via di mezzo.
Il concordato è una specie di condono: tu paghi una percentuale della sanzione e io rinuncio a perseguirti. Conosciamo tutti il caso di Valentino Rossi: pagando una somma concordata ha ottenuto il condono dell' accusa che gravava su di lui. Come ha fatto Valentino, fanno ogni giorno migliaia di italiani: le casse dello stato si rimpinguano, il cumulo di processi si smaltisce e l' accusato torna alle sue faccende.
Purtroppo noi non sapremo mai se Valentino è disonesto o meno, il processo non verrà mai celebrato.
Questo fatto è intollerabile per un "giustizialista". Costui è essenzialmente un moralista ed è assetato di colpevolezze e di innocenze immacolate. Per la sua cultura non esiste giustizia senza un verdetto bivalente. E intanto, anche a causa di queste fisime, da noi non esiste giustizia funzionante.
Il libro di SL continui a leggerlo anche dopo che lo hai chiuso: puoi farlo visto che i suoi concetti base sono sintetizzati in due righe che riecheggiano nella mente anche quando sei sotto la doccia. E magari proprio lì dentro hai l' illuminazione.
Dalla premessa sopra riportata, SL trae alcune coerenti misure per la lotta contro il crimine: dobbiamo rendere l' attività criminale meno attraente, ovvero: meno rischiosa.
Farlo è semplice. Ammettiamo che non s' intenda inasprire il sistema. In questo caso basterebbe aumentare le probabilità di condanna diminuendo le pene previste.
Alcuni fatti a sostegno esistono: il numero di condanne alla pena capitale produce più deterrenze rispetto al numero di esecuzioni.
Un suggerimento del genere da noi è destinato a riscuotere scarso successo.
Sia i giustizialisti che i garantisti si opporrebbero: i primi si oppongono a qualsiasi sconto di pena, i secondi inorridiscono all' idea di un innocente ai ceppi.
Considerata poi la nostra storia recente in materia di giustizia, è facile osservare che sul campo sono rimasti solo loro: garantisti e giustizialist.
Nella nostra cultura giustizialista/garantista probabilmente c' è una falla: noi non vogliamo una giustizia che funzioni, quanto piuttosto una giustizia che separi i buoni dai cattivi.
C' è differenza? Sì, spesso una giustizia comincia a funzionare proprio quando rinuncia al discrimine netto tra onesti e disonesti.
Prendiamo una delle poche riforme positive della giustizia in Italia: il contenzioso tributario.
Cio' che ieri era estremamente macchinoso, cio' che ieri si perdeva in lungaggini ed accumulava arretrato, oggi si è snellito smaltendo quasi interamente il lavoro pregresso. Come? Grazie ai concordati, ovvero l' esaltazione della via di mezzo.
Il concordato è una specie di condono: tu paghi una percentuale della sanzione e io rinuncio a perseguirti. Conosciamo tutti il caso di Valentino Rossi: pagando una somma concordata ha ottenuto il condono dell' accusa che gravava su di lui. Come ha fatto Valentino, fanno ogni giorno migliaia di italiani: le casse dello stato si rimpinguano, il cumulo di processi si smaltisce e l' accusato torna alle sue faccende.
Purtroppo noi non sapremo mai se Valentino è disonesto o meno, il processo non verrà mai celebrato.
Questo fatto è intollerabile per un "giustizialista". Costui è essenzialmente un moralista ed è assetato di colpevolezze e di innocenze immacolate. Per la sua cultura non esiste giustizia senza un verdetto bivalente. E intanto, anche a causa di queste fisime, da noi non esiste giustizia funzionante.
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SL lo dice da subito: a lui interessa solo una giustizia funzionante, ovvero una giustizia con i giusti incentivi.
Altro cardine per noi intollerabile della giustizia funzionante: la responsabilità dei giudici.
SL prevede multe e premi per quei giudici che vedono i loro giudizi riformati o confermati a posteriori.
Emergono fatti nuovi (prova dna, nuove confessioni, nuovi ritrovamenti...) e chi era stato condannato viene assolto? Multa per il giudice che aveva emanato il verdetto a suo tempo.
Ma che colpa ne ha il giudice se al momento della pronuncia la prova del dna non era disponibile?
Rispondere con una domanda non è elegante ma, in questo caso, è efficace: ma che colpa ne ha il contadino se cade la grnadine? che colpa ne ha il poeta se il suo libro non ha successo? Che colpa ne ha l' imprenditore se i prezzi crollano e deve chiudere bottega?
Non conosco esattamente la colpa di questi soggetti. Di sicuro renderli responsabili gli incentiva ad agire per il meglio.
E ci siamo di nuovo: l' espressione "... non conosco esattamente la colpa di questi soggetti..." è un passaggio chiave per giungere all' efficienza. Ma nello stesso momento è un passaggio intollerabile per la cultura garantista/giustizialista.
Altro cardine per noi intollerabile della giustizia funzionante: la responsabilità dei giudici.
SL prevede multe e premi per quei giudici che vedono i loro giudizi riformati o confermati a posteriori.
Emergono fatti nuovi (prova dna, nuove confessioni, nuovi ritrovamenti...) e chi era stato condannato viene assolto? Multa per il giudice che aveva emanato il verdetto a suo tempo.
Ma che colpa ne ha il giudice se al momento della pronuncia la prova del dna non era disponibile?
Rispondere con una domanda non è elegante ma, in questo caso, è efficace: ma che colpa ne ha il contadino se cade la grnadine? che colpa ne ha il poeta se il suo libro non ha successo? Che colpa ne ha l' imprenditore se i prezzi crollano e deve chiudere bottega?
Non conosco esattamente la colpa di questi soggetti. Di sicuro renderli responsabili gli incentiva ad agire per il meglio.
E ci siamo di nuovo: l' espressione "... non conosco esattamente la colpa di questi soggetti..." è un passaggio chiave per giungere all' efficienza. Ma nello stesso momento è un passaggio intollerabile per la cultura garantista/giustizialista.