Secondo voi un libro pudicamente intitolato "Le Conquiste dell' Umanità" è stato scritto in Europa o negli USA?
Risposta esatta.
L' ha scritto Charles Murray, un tipo per cui gli avanzamenti della civiltà umana, non solo esistono, ma si sono realizzati in alcuni luoghi piuttosto che in altri, in alcuni tempi piuttosto che in altri.
Un tipo per cui Rembrandt con il pennello ci sapeva fare meglio che molti altri. Un tipo singolare che considera preziosa la cura di una malattia inguaribile. Più preziosa anche di un nuovo passo di danza che nasce e muore nel giro di un' estate.
Un' impostazione inaccettabile in tempi di multiculturalismo. Ma tant' è.
Un buon senso che deve professarsi di nascosto, lontano dai salotti dell' intelligentsia. Ma tant' è.
Ecco una sua scoperta scomoda: nella storia e nello spazio il genio si presenta concentrato.
Esempio: prendiamo l' arte. Coordinata spaziale: Italia centro settentrionale. Coordinata temporale: XV-XVII secolo. Concentrazione pazzesca di talenti e capolavori influenti ovunque nell' Occidente.
Lo stesso dicasi per la Francia settentrionale e i Paesi Bassi, fucine di talenti nel corso dell' 800 e fino alla metà del 900.
Cartesio diceva che il buon senso è risorsa equamente distribuita un po' ovunque. Murray dice il contrario del genio.
Per rinforzare il significato della scoperta, guardiamo allo sport, prendiamo il golf. Tra i professionisti la maggioranza e oltre non ha mai vinto un torneo. Anche tra i giocatori d' elite raramente qualcuno ha vinto più di un torneo. Jack Nicklaus ne ha vinti 18.
Altri esempi presi a casaccio.
Le città hanno ospitato molte "conquiste" dell' umanità in molti campi. E questo resta vero anche tenendo conto del fatto che lì si concentrasse una popolazione numerosa.
Nella prima metà del 900 gli ebrei vinsero il 14% dei Nobel. Nella seconda metà il 29%. Nel corso del 900 gli ebrei hanno rappresentato meno dell' 1% della popolazione mondiale.
Non interessa molto indagare sulle cause del "genio", basterebbe anche solo pensare alle modalità con cui si manifesta.
Pensarlo è fonte di perplessità per chi vive in tempi in cui risulta intollerabile tutto cio' che non sia uniformemente distribuito.
Approfondimenti in TS EWW p. 270
Risposta esatta.
L' ha scritto Charles Murray, un tipo per cui gli avanzamenti della civiltà umana, non solo esistono, ma si sono realizzati in alcuni luoghi piuttosto che in altri, in alcuni tempi piuttosto che in altri.
Un tipo per cui Rembrandt con il pennello ci sapeva fare meglio che molti altri. Un tipo singolare che considera preziosa la cura di una malattia inguaribile. Più preziosa anche di un nuovo passo di danza che nasce e muore nel giro di un' estate.
Un' impostazione inaccettabile in tempi di multiculturalismo. Ma tant' è.
Un buon senso che deve professarsi di nascosto, lontano dai salotti dell' intelligentsia. Ma tant' è.
Ecco una sua scoperta scomoda: nella storia e nello spazio il genio si presenta concentrato.
Esempio: prendiamo l' arte. Coordinata spaziale: Italia centro settentrionale. Coordinata temporale: XV-XVII secolo. Concentrazione pazzesca di talenti e capolavori influenti ovunque nell' Occidente.
Lo stesso dicasi per la Francia settentrionale e i Paesi Bassi, fucine di talenti nel corso dell' 800 e fino alla metà del 900.
Cartesio diceva che il buon senso è risorsa equamente distribuita un po' ovunque. Murray dice il contrario del genio.
Per rinforzare il significato della scoperta, guardiamo allo sport, prendiamo il golf. Tra i professionisti la maggioranza e oltre non ha mai vinto un torneo. Anche tra i giocatori d' elite raramente qualcuno ha vinto più di un torneo. Jack Nicklaus ne ha vinti 18.
Altri esempi presi a casaccio.
Le città hanno ospitato molte "conquiste" dell' umanità in molti campi. E questo resta vero anche tenendo conto del fatto che lì si concentrasse una popolazione numerosa.
Nella prima metà del 900 gli ebrei vinsero il 14% dei Nobel. Nella seconda metà il 29%. Nel corso del 900 gli ebrei hanno rappresentato meno dell' 1% della popolazione mondiale.
Non interessa molto indagare sulle cause del "genio", basterebbe anche solo pensare alle modalità con cui si manifesta.
Pensarlo è fonte di perplessità per chi vive in tempi in cui risulta intollerabile tutto cio' che non sia uniformemente distribuito.
Approfondimenti in TS EWW p. 270