Molti intellettuali ancora oggi vedono la religione Cristiana come qualcosa che inibisce l’innovazione.
Si assume che la religione resista alle novità, che le tema, che piuttosto tenda a far lega con dogma e tradizione.
Questa posizione retrograda del Cristiano deriverebbe dall’intolleranza di fondo della sua religione e delle religioni in generale. Le Crociate, l’ Inquisizione e le guerre di religione costituirebbero una testimonianza imperitura.
Sempre secondo la vulgata illuminista, la mentalità innovativa avrebbe preso piede con la graduale eclissi del Cristianesimo e il conseguente avvento di scienza, ragione e secolarizzazione.
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Ma sostenere questa tesi in modo credibile non è facile. Richiede una lettura selettiva delle fonti disponibili.
Oggi parecchi studiosi vi si oppongono a tali conclusioni, per esempio Timothy Samuel Shah (“ The First Enlightenment: The Patristic Roots of Religious Freedom”). Per lo storico libertà religiosa e libertà politica sono strettamente connesse…
… Shah contends that the prevailing view in today’s academy is that doctrines of liberalism, democracy, and freedom of conscience could only emerge in direct revolt against Christianity… Shah suggests that some of the earliest persecuted Christian communities incubated innovative doctrines of individual and institutional religious freedom, which themselves generated new concepts of political freedom…
E la libertà religiosa è stata difesa innanzitutto da alcuni Padri della Chiesa come Lattanzio e Tertulliano. Gli argomenti avanzati per perorare la libertà religiosa sono stati poi riciclati a difesa di quella politica.
Non è un caso se gli storici ribattezzano l’ era dei Padri citati come “Primo Illuminismo”.
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Lo storico della scienza Larry Siedentop attribuisce al pensiero Cristiano l’invenzione dell’ “individuo” e dell’eguaglianza davanti alla legge, due concetti cardine del liberalismo…
… Drawing from the moral revolution of the early church, canon lawyers, theologians, and philosophers in the Middle Ages advanced a number of moral intuitions in their struggle against an authoritarian model of the medieval church. These became central to Western liberalism and included such things as: belief in individual liberty, the fundamental moral equality of individuals, and equality as the basis of the legal system… “liberal thought is the offspring of Christianity”…
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Si è detto che il cristianesimo avrebbe problemi con il concetto di “naturalismo scientifico”.
In realtà ha problemi solo con il concetto così come lo formulano i filosofi scientisti, questo almeno secondo quanto argomenta l’esimio Peter Harrison in “Religion, Scientific Naturalism, and Historical Progress”…
… Christianity “provided the metaphysical foundations upon which that naturalism was constructed.”…
Le fondamenta metafisiche del naturalismo sono infatti fornite dal cristianesimo. E’ la teologia Cristiana a tenere Dio fuori dal mondo affidando il suo funzionamento alle leggi di natura.
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La storica Dana Robert nota come laddove arrivano i cristiani, fiorisce l’innovazione…
… missionary Protestantism was a major source of social innovation and modern democratic notions at the beginning of the twentieth century… The innovative dynamics are evident in what Robert calls “Christian transnationalism.” She demonstrates how nonwestern Christian intellectuals— namely, Inazô Nitobé (Japan), Silas Modiri Molema (South Africa), and Philip Hitti (Lebanon)— wrote national histories in the early twentieth century that “envisioned a common global civil society.” These Christian transnationals “used ethnic nationalism as a tool for democratic internationalism.”…
Un caso?
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Lo storico Wilfred McClay studia la connessione tra senso del peccato, progresso e innovazione, il suo saggio si intitola “Sin, Guilt, and the Future of Progress”…
… there is an “ominous linkage” between progress and guilt, and this, McClay warns, could fatally undermine “the energies of innovation that have made the West what it is.” He suggests that in order to be sustained human progress may need religion and “something very like the moral economy of sin and absolution…
Il senso del peccato spinge ad agire per cambiare lo stato delle cose, per un avanzamento verso la salvezza. Del resto la concezione cristiana della storia è di tipo escatologico. Ciclicità e fatalismo, due elementi che potrebbero innescare un certo immobilismo rassegnato, sono estranei a gran parte del pensiero cristiano.
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D’altro canto, è pur vero che i cristiani a volte si sono opposti alle innovazioni. Anche la cronaca dei nostri giorni lo testimonia.
Lo storico G. E. R. Lloyd ci fa notare come l’innovazione non sia un bene di per sé, in certi casi limitarla è auspicabile: quando non poggia su una tradizione diviene incomprensibile e fonte di dissidi…
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Gli studi a nostra disposizione non ci consentono di stabilire un legame robusto tra cristianità e innovazione, ma ci consentono perlomeno di mettere in dubbio le tesi più radicali dell’illuminismo militante. Tuttavia, bisogna aggiungere che troppo spesso queste tesi fanno parte di una guerra alla religione più che ad uno sforzo di comprensione della storia, in tal senso l’opera degli studiosi, anche dei più accreditati, puo’ poco per cambiare le carte in tavole.