venerdì 26 agosto 2016

Filosofia della scienza nel novecento di Mario Alai


  • INTRO
  • Galileo e Cartesio padri del meccanicismo.
  • Newton impone il metodo ipotetico deduttivo.
  • Hume o l empirismo radicale che dubita di tutto. Dubbi sulla causalità e l i duttività. Non esistono leggi generali.
  • Le conquiste della scienza fecero tornare la fede nelle leggi e nel meccanicismo (con Laplace forme estreme di determinismo). Mill cerca di aggirare la critica di Hume all induttivismo.
  • Reazione al positivismo: spiritualisti. Bergson Croce Gentile.
  • Neokantiani e Husserl rivendicavano un ruolo della soggettività nella conoscenza e la natura trascendente della matematica.
  • Critiche alla metafisica della scienza saputella anche da pensatori di orientamento scientifico: Mach Duhem Poincarè Pierce James.
  • Mach: le teorie descrivono in forma abbreviata le ns sensazioni.
  • Duhem: nn esiste verifica o confutazione sicura. Ogni verifica implica ulteriori assunti non verificati. Lo stesso la confutazione.
  • Poincarè: la certezza della scienza si fonda su convenzioni.
  • Pierce James Dewey: il contenuto di un idea è la differenza che fa nella vita concreta.
  • Russell e Frege volevano fondare la matematica sulla logica.
  • Frege espulse i pensieri dalla mente dando ai primi una realtà platonica e nn psicologica. Anche il significato veniva concepito come algoritmo.
  • Wittgenstein: esistono solo due prop: tautologie e osservazioni del reale tramite le sensazioni.
  • Nel novecento relatività e meccanica qua tistica. In filosofia nasce il neopositivismo logico viennese.
  • Il kantismo in crisi: critica delle verità a priori (causa induzione). Empirismo in crisi: nn spiega la matematica. Nasce il neopositivismo logico.
  • Neopositivismo: la scienza andava inserita in un linguaggio formalmente rigoroso, quello della logica formale di Frege Poincarè Russell. Si evita lo psicologismo e si parla di enunciati anzichè di proposizioni. C è un linguaggio informale usato dagli stessi scienziati. Poi c è un linguaggio ideale in cui tutto deve essere tradotto per dare rigore al metodo. In una teoria l importanza era la sintassi, ovvero il coordinamento tra gli enunciati, a prescindere dal contenuto.
  • Di che cosa parla una teoria? Questo che cosa è il noumeno, qualcosa che ci sfugge necessarizmente. La scienza si occupa del fenomeno e ciò che conta sono le formule che impiega, la sintassi appunto. Possiamo disinteressarci dell interpretazione.
  • Per liquidare la metafisica bisognava distinguere tra enunciati sintetici e analitici. Gli ultimi sono veri a priori e ci vengono da logica e matematica. I sintetici sono veri per esperienza e se nn derivano dai sensi sono metafisici. La verificabilità demarca quindi la scienza dalla metafisica.
  • La teoria verificazionista del significato considera privi di senso - e non false - le prop metafisiche.
  • Ma gli enunciati sono tutti verificabili? I neopositivisti scommisero di sì. Quelli più strani dovevano essere semplicemente ridotto o tradotti, dopodichè divenivano verificabili.
  • Secondo i neo le modalità di una scoperta possono essere oggetto di indagine psicologica mentre l esposizione della teoria no. Non esiste una logica della scoperta ma solo una logica della giustificazione.
  • Per i neo la spiegazione di un fenomeno si ha chiafendo le leggi a cui è soggetto e le ipotesi di partenza a cui applicare il processo logico. Metodo nomologico deduttivo di Hempel.
  • La fiducia nella verifica rendeva i neo dei prograssisti:se un ipotesi è verificata nn può poi essere riscontrata errata.
  • I neo negano ogni legittimità alla metafisica. Anche la filosofia era accettata solo come mera analisi del linguaggio.
  • Non esiste rischio di errore quando descrivo i miei dati sensoriali? I protocolli sono esattamente questo.
  • Minaccia del solipsismo: chi garantisce che quando diciamo rosso intendiamo la stessa cosa? Bisogna rinunciare ad un accordo sui contenuti per concentrarsi sulla forma. Schlick.
  • Primo scontro tra i neo: il mero formalismo di Schlick veniva respinto da socialista materialista Neurath che fiutava pericoli idealisti. La scienza deve permetterci di cambiare il mondo nella sua sostanza.
  • Neurath apre al contestualismo di Duhem e Quine: si può verificare solo in un contesto e nn esiste mai una complegezza di verifica. Quezto passo lo indirizza verso il coerentismo: la verifica è verifica di coerenza.
  • Al coerentismo si oppone Schlick: una favola ben costruita sarebbe dunque vera. L intermediazione di Carnap fondò la nuova ortodossia neo. Ma forse il vaso di pandora era stato aperto dal solipsismo e dal pro lema dei protocolli.
  • La rinuncia alla verifica conduce verso una valorizzazione delle probabilità e una ripresa della logica induttiva.
  • C è poi il problema della traducibilità dei termini vaghi come "fragile". Che fare della vaghezza? Anche caso è un termine vago che rimette in gioco il soggetto, eppure rimette in gioco il soggetto.
  • Realismo e anti realismo.  Anti realismo strumentalista: Friedman: le ipotesi sono meri strumenti per fare predizioni la loro realtà è irrilevante. Costruttivisti Van Frassen: interpretarr lr ipotexi alla lettera senza necessariamente crederci. In genere gli empiristi sono anti realisti. A loro interexsa predire. In questo senso un valido argomento in favore del realismo è che la scienza dovrebbe anche spiegarr oltre che predire. Naturalmenge Duhem e Mach negherebbero questa funzione.
  • Princioio di sottodeterminazione empirica delle teorie: le medesime osservazioni possono confermare u a miriade di teorie anche in contrasto tra loro: tra x punti passano infinite linee. Ecco perchè Bellarmino aveva buone ragioni per un interpretazione strumentalista di Galileo.
  • Popper svaluta l esperienza: nn può generare nè confermare la ns conoscenza. Per qs si definisce razionalista critico. La teoria precede e fonda l esperienza.
  • Secondo Popper la prob è un fatto psicologico e non un principio logico. Da qui la sua inservibilità come giustificatore.
  • Demarcazione Popperiana: la scienza è falsificabile. Asimmetria tra falsificazione e verificabilità. La migliore teoria empirica è quella più facilmente falsificabile.
  • Popper tiene separata la problematica del significato. Le affermazioni della scienza nn sono le uniche dotate di significato. Per questo si dichiararealista pur facendo così un affermazione metafisica.
  • Origine della conoscenza: noi nn osserviamo mai a caso ma spinti da problemi teorici che vogliamo risolvere. La tradizione ci segna senza pietà. Nn si sta davanti al mondo come scolari ma come giudici.
  • Problemi di popper: se la teoria fonda la conoscenza come può un osservazione confutarla?Dietro quell osservazione deve esserci una teoria.
  • Quine e Kuhn contro Popper: qualsiasi ipotesi, qualora lo si voglia, può essere indefinitivamenge difesa. Già i convenzionalisti lo avevano notato. Risposta di Popper:la difesa ad oltranza è anti scie tifica. Imho:ok, ma sia o all atteggiamento psicologico. Il soggetto rientra nella def. di scienza.
  • Filosofia di Popper: proprio perchè la verità è inverificabile abbiamo bisogno di una società aperta sempre incline a sperimentare. La società liberale.
  • Quine il grande critico del neo e di Popper.  I due dogmi del neo: 1 che sia possibile distinguere analitico e sintetico e 2 riduziinismo: che sia possibile ridurre ogni significato a esperienza sensoriale.
  • Critica del concetto di analitico. L analitico è  ero per definizione ma poichè nn esisge alcuna relazione di sinonimia non può esisterr neppure una relazione analitica.
  • Critica del riduzionismo. Si riprende Duhem: nn esiste una verifica isolaga dell ipotesi. Per condurla occorre introdurre altre ipofesi (per es. qjelle legate alla teoria osservativa). Di conseguenza o si sta galla tutti insieme (olismo) o si affonda tutti. L olismo vince sul riduzionismo.
  • Il secondo Wittgenstein. Un' altra presa di distanzadal neopositivismo.
  • El trattato il positivistz W. si concentrava sulla denotazione, ora riconosce che u  termine nn riceve il suo significato dalla denotazione. L uomo gioca col linguaggio rendendolo più complesso e spesso irriducibile.
  • Dove sta allora il significato di un termine? Nel suo uso. Si tratta ci un significato cangiante che nn esclude battaglie per accaparrarsi le connotazioni positive.
  • Recupero del gestalt: ciò che vediamo dipende dalle ns sensazioni ma anche dalla ns disposizione. Alla luce di Quine, se le teorie dell osservazione si complicano si complica tutto l edificio scientifico. Vedi un papero o un coniglio? Non sitratta di diverse interpretazioni. Nn c è riduzionismo, nn si sommano le linee percepite, il papero e il coniglio sono percepiti spot. Nn si può distinguere tra termini osservativi e termini teorici, come vorrebbero i neo.
  • Putnam: i neo sbagliavano a pensare che i nomi teorici venivano introdogti in seguito all osservazione. Molta terminologia scientifica nn ha origine nrll osservazione. Molti enti della scienza pltrebbero essere considerati metafisici. H. Putnam: What theory are not.
  • Altra tesi neo: ciò che spiega prevede ciò che prevede spiega. Michael Scriven critica il parallelismo: l evoluzione spiega molto ma predice ben poco.
  • Sylvaine Bromberger ha contestato il concetto di spiegazione dato da Hempel: date le leggi dell ottica e il posizionamento del sole e di un palo posso prevedere la lunghezza dell ombra del palo, e posso quindi anche spiegarla. Ma posso fare anche il percorso inverso prevedendo l altezza del palo. Questo però nn spiega quell altezza. Evidentemente occorre stabilire delle precedenze metafisiche.
  • Salmon e Jeffrey fanno notare come un evento improbabile possa essere spiegato anche con un p molto basso. Ma con un p molto basso nn si prevede alcunchè.
  • Conclusione: il neo nn offre un immagine fedele della scienza. Avvento del relativismo.
  • Pragmatismo di Toulmin: le teorie nn sono nè vere nè false ma utili e poco utili.
  • Hanson: l osservazione nn è neutra ma carica di teoria.
  • Kuhn: nn esistono teorie ma paradigmi che consentono di spostarsi da u a teoria all altra parando le critiche pur all interno dello stesso paradigma. Le rivoluzioni scientifiche sono poche e implicano un salto di paradigma.
  • Feyerabend: l esperimento cruciale è un mito.
  • Lakatos:i programmi di ricerca ricalcano i paradigmi di kuhn. Ci sono programmi regressivi e progressivi. I primi hanno molte teorie aggiustate in seguito a confutazione. I primi hanno pochi aggiustamenti.
  • Laudan. Pragmatismo: l efficacia di una teoriasi misura nel rapporto tra problemi risolti e problemi sollevati
  • Suppes e la visione semantica. Le teorie scientifiche sono modelli (analigie estendibili). Ci si contrappone al metodo analitico: teoria = assiomi inferenze teoremi. Antesignani: tarski von neumann.