lunedì 22 ottobre 2018

QUEL SAPERE NEMICO DEL SENSO

QUEL SAPERE NEMICO DEL SENSO
Ciò che risulta troppo piccolo a occhio nudo, come le molecole e gli atomi, lo ingrandiamo, ciò che è troppo grande, come le formazioni nuvolose, i delta dei fiumi, le costellazioni, lo rimpiccioliamo. E quando abbiamo ricondotto ogni cosa entro il raggio d’azione dei nostri sensi, lo ancoriamo. Questo fissare le nostre conoscenze lo chiamiamo sapere. Per tutta l’infanzia e la gioventù ci sforziamo di stabilire la giusta distanza dalle cose e dai fenomeni. Leggiamo, impariamo, facciamo esperienze, correggiamo. Poi un giorno arriva per ognuno il momento in cui sono state definite tutte le distanze necessarie, sono stati stabiliti tutti i sistemi fondamentali. È proprio allora che il tempo comincia a fluire più rapidamente. Non incontra più nessun ostacolo, tutto è fissato, il tempo inonda impetuoso le nostre vite, i giorni scompaiono a gran velocità e, prima che ce ne rendiamo conto, abbiamo quaranta, cinquanta, sessant’anni… Il senso ha bisogno di pienezza, la pienezza ha bisogno di tempo, il tempo ha bisogno di opposizione. Il sapere è distanza, è immobilità, è nemico del senso.
Karl Ove Knausgård