PRUDENZA E CORAGGIO
Esiste il Dio dei cristiani? Chi si proclama agnostico ritiene di non essere in alcun modo in grado di rispondere e rappresenta la sua incertezza radicale attribuendo una percentuale del 50% ad entrambe le opzioni, ma così facendo, indirettamente, dichiara di sapere con certezza che le uniche alternative in campo sono le due di cui sopra, un'affermazione temeraria perché escludere quella islamica? In questo caso la perfetta ignoranza dell'agnostico sarebberappresentata dalla percentuale del 33,33%. Ma anche questa percentuale ha senso solo se abbiamo la certezza che le alternative siano solo quelle tre. Ciascuno vede come il discorso possa essere protratto all'infinito o quasi. Sia come sia l'elemento cruciale di questa faccenda mi sembra chiaro: la stima di una probabilità è sensata solo all'interno di una visione complessiva, in genere si parla di ergodicità. Quando manca questo elemento di solito le probabilità sono gonfiate, lo abbiamo appena visto. Taleb insiste molto su questo errore, anche per questo non prende molto sul serio le snalisi costi/benefici imperniate sulle regressioni statistiche.
Ma Taleb, con il suo principio di precauzione, va oltre cercando di assolutizzarlo senza accorgersi che coraggio e prudenza sono sempre relativi. In genere Taleb si rappresenta il giocatore come qualcuno che può vincere o perdere ma solo il lato della sconfitta presenta un rischio esistenziale (sparire nel nulla), non esiste niente di comparabile sul lato della vittoria. Si tratta di un assunto non del tutto condivisibile visto che la vita del giocatore ha un valore finito, un valore in funzione del senso che gli viene dato, e a volte questo senso sta proprio nell'assumersi dei rischi. Non a caso noi prendiamo molti più rischi laddove la nostra passione si dispiega in modo verace: prendere un rischio a volte ci realizza e ci fa "rinascere". Potrei fare un esempio meno filosofico e più concreto, prendiamo il caso del classico rischio climatico: se la possibile catastrofe ambientale non avesse un corrispettivo in positivo la prudenza predicata da Taleb avrebbe un senso (primum vivere) ma è facile immaginare come invece questo corrispettivo possa esistere. Poniamo il caso in cui un rallentato sviluppo dell'economia per motivi "prudenziali" impedisse di arrivare per tempo a tecniche in grado di eternare l' identità personale in una sorta di immortalità. Questo rallentamento potrebbe essere fatale e la mia morte, come quella di molti altri, sopraggiungere inesorabile quando invece una scelta differente a monte, solo all'apparenza più rischiosa, avrebbe potuto evitarla. Quindi, caro Taleb, fai bene ad abbassare tutte le stime probabilistiche in nome dell' ergodicità, ma postulare l'asimmetria assolutizzando la prudenza è avventato: prudenza e coraggio sono due facce della stessa medaglia.
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