SCHELLING SPIEGA SAVONA
Schelling ci ha insegnato che per chiudere un buon contratto (o una buona pace) occorre una buona strategia, e ogni buona strategia implica un rischio: i generali ne anno qualcosa. Per esempio: puo’ essere razionale aggredire il nemico facendo saltare i ponti alle proprie spalle in modo da impedirsi ogni ritirata, in questo modo si segnala la propria risolutezza, l’altro magari si arrende e strappiamo una pace favorevole. Il bluff comporta un rischio poiché, non si puo’ escludere, nel caso l’altro non avesse “abboccato” ci avrebbe sbaragliato.
Altro esempio: se andiamo in Europa a battere i pugni sul tavolo otteniamo ben poco (vedi la sequela dei postulanti chiusasi con Renzi). Andiamoci allora facendo trapelare l’esistenza di un piano B autorevole (uscita dall’euro) che preoccupi la controparte. Tuttavia, affinché sia credibile occorre dare un ruolo da protagonista ad una personalità in grado di redigerlo con tutti i crismi (esempio: Savona… non Giorgetti). Ora ci si chiede: in caso di fallimento della trattativa il piano verrà attuato? E perché mai? Non è affatto necessario attuarlo; non è nemmeno detto che il piano debba esistere realmente, basta che – grazie all’autorevole figura di riferimento in grado di redigerlo – esista potenzialmente. Ai fini dell’esito della trattativa, infatti, che il piano sia reale o un bluff è del tutto indifferente. Ma c’è di più: chi tratta puo’ tranquillamente negarne l’esistenza, basta che la faccia “trapelare”, in questo senso il contenuto delle recenti pubblicazioni di Savona servono in modo eccellente alla bisogna… quelle di Giorgetti no.
Ecco perché oggi l’abortito governo giallo-verde nega risolutamente l’esistenza di un simile piano: non c’era e non ci sarebbe mai stato, il programma di governo era chiaro e il Presidente non ne ha tenuto conto dando la precedenza alle sue “visioni”. Probabilmente chi contesta in questa modo ha ragione: il piano non c0era e non ci sarebbe mai stato, del resto a cosa sarebbe mai servito? A nulla. Quel che serviva era Savona, non il suo piano, Schelling lo ha spiegato in modo convincente.