Sono un fan delle poetiche mistico-ebeti.
Bon Iver è l' ultimo arrivato, una scoperta recente.
Tirare i remi in barca e progettarsi come inattendibili, la voce anaffettiva (parola insegnata dalla miri) che fa il nido nella strozza e da lì parla di rado, senza verifiche, irrimediabilmente disadattata; vagare per la città tra pensieri surreali che la stanchezza infiacchisce sempre più togliendo ogni illusione di originalità... il porto della Madre, la ripartenze e il nuovo tranquillo naufragio. Non poter finire. Destinazione "into the wild". In Bon c' è tutto quello che deve esserci.
I am my mother's only one...
It's enough...