sabato 2 agosto 2008

Teorie vere se pensate, false se pronunciate

Ci sono profezie che si auto-avverano, ma ci sono anche teorie che si auto-confutano.

Capita nelle scienze umane.

Ricordo che qualche tempo fa, per divulgare in maniera un po' cervellotica il concetto di indeterminazione dei corpi nell' ambito delle teorie della fisica, veniva usata una singolare formula retorica, si ipotizzava che il comportamento dei corpuscoli mutasse quando osservato.

Qualcosa del genere accade, ma questa volta in modo letterale, a molte leggi che governano le scienze umane. A neutralizzarle non è tanto l' osservazione quanto la divulgazione.

Taleb dà un' illustrazione semplificata ma vivida di queste anomalie: se sul mercato azionario si nota una regolarità per cui il prezzo delle azioni sale il Lunedi, nel momento stesso in cui la legge viene derivata, cessa anche di esistere poichè gli operatori razionali cominceranno a comprare il Venerdì.

L' economista Robert Lucas ha ricevuto il suo Nobel per aver espresso in modo rigoroso questo concetto: le persone ragionevoli si adattano alle "leggi" individuate dalla statistica contribuendo così a confutarle. Naturalmente questo non vale per tutte le "causalità statistiche", alcune trovano un loro saldo equilibrio anche dopo l' adattamento nei comportamenti. Ad altre invece dobbiamo rinunciare e lasciare che indaghino le varie "teorie dei giochi".

Vogliamo chiamare tutto cio' "critica di Lucas" e aggiungerla agli allarmi che ci devono suonare in testa non appena leggiamo una regressione?