martedì 19 agosto 2008

Occhi che giudicano

Una mucca mi guarda con i suoi occhioni buoni.

Calma, se quegli occhioni fossero davvero "buoni" ci sarebbero valide ragioni per pensare ai diritti di quel bovino. Riconoscere agli animali un comportamento "etico" implica il riconoscimento di diritti. Perchè negarli una volta che si sono riconosciuti dei doveri.

Ma forse basta meno.

Liberilibri ha fatto uscire una bella fiaba dello scrittore Melchior Vischer: La Lepre. In breve, il protagonista non commetterà l' omicidio programmato perchè, prima di sferrare il colpo letale, icrocia lo sguardo di una lepre, un testimone muto ma, ai fini etici, pur sempre un testimone. D' altronde si sa, molte scorrettezze che siamo pronti a commettere in privato le evitiamo in pubblico.

Per riconoscere l' "umanità" dell' animale forse basta questo: che il suo sguardo ci inibisca taluni comportamenti immorali. Eppure tutto questo potrebbe attestare qualcos' altro che riguarda noi più che la lepre o la mucca: rispettiamo il precetto non per ossequio alla verità che contiene ma per convenienza. In questo caso sarebbe l' uomo ad "animalizzarsi" anzichè l' animale ad "umanizzarsi".

Fonte: Armando Massarenti, sole