martedì 19 agosto 2008

Il giorno più "bello": oggi

Contro chi vede nei tempi andati il luogo naturale dell' espressione artistica, avrei un paio di cose da dire.

Non condivido quel genere di passatismo. Trovo che l' arte oggi sia più vitale che in passato e che oggi conosca una fioritura come mai nella storia dell' uomo. Manca una scrematura. E con questo? Siamo messi ancor più alla prova, trovo stimolante tutto cio'.

Nel secolo scorso l' arte è letteralmente esplosa. All' inizio del nuovo millennio, poi, siamo tutti artisti oltre che ammiratori del bello, o almeno ci si prova.

Motivo numero uno: non costa niente.

Il numeratore della ricchezza da investire nell' arte si è alzato in modo smisurato, per contro il denominatore dei costi è rimasto immobile (anzi, si è limato verso il basso!).

L' uomo benestante difficilmente si compra la terza macchina. E' più probabile che produca o consumi arte.

La buona salute dell' arte contemporanea non è quindi tanto proclamata dall' esteta, quanto dall' economista.

Anche solo un secolo e mezzo fa il Pittore doveva risparmiare pure sulla canapa delle sue tele.

Ecco cosa hanno rintracciato i raggi X sotto un dipinto di Van Gogh.

Ribadisce il concetto Edward Lopez prendendo spunto dal seminale libro di Cowen da cui in passato ho ripetutamente attinto anch' io.