lunedì 10 giugno 2024

eutanasia

Alla ricerca della dignità.

Gli oppositori dell'eutanasia spesso invocano l'idea di "dignità umana". Trovo il modo in cui usano questo termine molto strano e francamente distante dal mio modo di intendere il concetto. Per me, la dignità umana significa cose come la libertà di fare le proprie scelte di vita; non essere un peso per le persone a cui tengo o per il resto della società; avere una privacy da custodire, roba tipo non dover indossare pannolini ad opera di altri adulti. Il buon Dio ci ha concesso questa dignità ABBANDONANDOCI alla tentazione nonostante le nostre preghiere. Credo che dobbiamo prenderlo ad esempio e credo anche che il paternalismo, in tutte le sue forme, privi le persone della loro dignità. Dare alle persone la facoltà di rovinare la loro vita garantisce il rispetto. Costringerle ad indossare un cono elisabettiano per evitare che si facciano del male si addice a un cane, non a un essere umano. La posizione anti-eutanasia è la forma più dura di paternalismo. Non solo cerca di togliere una scelta, ma pretende che il governo abbia l'ultima parola sulla questione più fondamentale che un individuo possa affrontare. Inoltre, non voler essere di peso agli altri è virtuoso! Il parassitismo è condannabile ma il parassitismo forzato lo è ancora di più. Quello che ti dicono è che devi indossare il pannolone e fartelo cambiare due volte al giorno per la tua dignità. Devi trasformarti da uomo orgoglioso e padrone del proprio destino a un pasticcio sbavante che passa le giornate immerso nelle feci per la tua dignità. Ti hanno convinto? Io dubito.

https://www.richardhanania.com/p/forced-diaper-wearing-is-not-human

delitto d onore

Finalmente mi hanno spiegato per benino il delitto d'onore.

Non l'ho mai capito molto bene. Gli ovuli femminili sono la cosa più preziosa che una comunità possiede, sono estremamente rari e di grande valore. Bisogna montare loro una guardia perenne e punire chi li dissipa. Al controllo sono tenuti gli uomini ma anche le donne, che li circondano con il loro corpo. Bene, se questa è la cornice io capisco tutto, capisco le guerre che si fanno per loro e anche il maltrattamento delle donne poco ligie a questa missione. Quello che non capivo è l'ammazzamento. Come mai le donne erano allo stesso tempo poco considerate e considerate infinitamente desiderabili? Oserei dire che quanto più diventano insostituibili, tanto più subiscono. D'altronde, considerate un dollaro di Paperon 'de Paperoni, la sua è una vita di merda: 24 ore su 24 immerso nel buio della cassaforte. Il libro che mi ha introdotto a questi misteri parla di alcune tribù dell'etnia pashtun in Afghanistan dove le donne - mogli e figlie - si possono anche vendere al mercato, il che rende esplicita la loro quotazione. A volte le donne vengono uccise per mostrare a tutti (altre donne e possibili sposi/acquirenti) la qualità del controllo esercitato dalla famiglia. Ma non è finita qui. Esempio, si racconta che un uomo del posto abbia ucciso sua figlia quando lei si è rifiutata di accettare un fidanzamento pianificato. In quel caso specifico, sebbene l'azione drastica del padre fosse conforme agli ideali di comportamento onorevole, altri membri della tribù consideravano l'uomo uno sciocco perché era troppo povero per permettersi un gesto del genere. Peggio mi sento se fosse stata la moglie: gli uomini hanno bisogno di una moglie per la sopravvivenza dei figli e per il funzionamento della famiglia. Uccidere una madre fedifraga è molto imprudente, a meno che tu non si sia abbastanza ricco da poterla sostituire. In questo modo, i delitti d'onore sono una sorta di consumo di lusso. Uno status symbol. Un uomo che uccide una donna della famiglia dimostra che puo' permettersi di incutere terrore nei suoi familiari di sesso femminile. ma come tutti i consumi di lusso è impressionante finché puoi permettertelo, altrimenti offri uno spettacolo penoso. Molto cringe. In un mondo del genere, sono le donne di basso livello sociale a godere della massima libertà poiché nessuno potrà mai usare la loro morte come simbolo di alcunché. Inoltre, se scelgono di fuggire con altri uomini, la famiglia puo' fare ben poco visto che accoppare l'unica gallina dalle uova d'oro è fuori discussione. Ma poi, anche se la vittima fosse lui, chi vorrebbe attirare su di sé l'inimicizia e la vendetta della sua famiglia? E chi vuole perdere il prezzo della sposa pagato a suo tempo per la moglie infedele? Ecco perché, nella popolazione più umile, le donne fanno quello che vogliono e gli uomini corrono a destra e a manca per tenere nascosto l'adulterio della moglie. Una vergogna di cui nessuno parla non è una vergogna. https://woodfromeden.substack.com/p/making-sense-of-honor-culture

domenica 9 giugno 2024

punizioni

Difesa della frustata.

Ho sempre accarezzato l'idea delle pene corporali per certi crimini anche se so che quasi tutti sarebbero contrari a una loro reintroduzione. Qui mi chiedo in che modo il carcere sia realmente diverso? Perché lo consideriamo un passo decisivo verso la civiltà? In fondo, una percentuale altissima di detenuti subisce violenze esplicite da parte di altri detenuti. Queste percosse sono anche peggio di quelle formali inflitte da un boia. Inoltre, poiché le percosse pubbliche sono più immediate rispetto alla sentenza, sono anche più efficaci poiché chi commette un crimine in genere non pensa agli effetti a lungo termine. Tra i benefici personalmente considero anche una "virilizzazione" della società, ne abbiamo bisogno in epoca di decadenza. Oggi, il nostro sistema di giustizia penale funziona molto bene... per i carcerieri, ovvero noi: ci consente di sentirci persone a posto. Chi entra in carcere ha la vita rovinata ma tutto avviene lontano dai nostri occhi e dal nostro cuore, non su una pubblica piazza. Non è uno spettacolo pubblico che ci fa venire la nausea, quindi quando gli stupri e i pestaggi avvengono a porte chiuse, quando le vite delle persone vengono rovinate da detenzioni prolungate, non ci sentiamo responsabili. Questo vale soprattutto per i giovani per i quali il carcere, oltre che fonte di afflizione, è vera scuola del crimine. Se una persona rinchiudesse le persone nel suo scantinato con criminali violenti per molto tempo, lo considereremmo davvero peggiore rispetto a chi si limita ad una fustigazione lasciando poi libera la vittima di proseguire la sua vita come crede?

P.S. Proposta: una pena accessoria nelle nostre carceri potrebbe essere quella di servire solo cibi vegani. Qui mi aspetto l'appoggio entusiasta degli animalisti: quante vite animali potrebbero essere salvate!!!
https://benthams.substack.com/p/our-intuitions-about-the-criminal

empirismo ko

Perché non sono empirista?

Perché l'empirista - ovvero chi ritiene che tutte le conoscenze sostanziali sul mondo debbano essere giustificate dall'osservazione - non ragiona. Non puo' ragiona nemmeno sui fatti! Ogni ragionamento (sui fatti) richiede delle premesse (sui fatti). Queste premesse si chiamano "giudizi sintetici a priori" e l'empirista odia questo genere di cose, ritiene che nemmeno esistano. Come ci dice ogni formula bayesiana (la Bibbia per ragionare sui fatti, vedi motto sulla mia bacheca), per determinare la probabilità dell'ipotesi alla luce delle prove che abbiamo in mano, è necessario prima conoscere la probabilità apriori dei fenomeni studiati. Si tratta di informazioni sostanziali (non analitiche). Queste informazioni non sono osservabili. Non si può vedere una probabilità con gli occhi. Inoltre, queste probabilità non possono, pena un regresso infinito, essere sempre raggiunte con un ragionamento empirico. Conclusione: è necessaria un'informazione sostanziale, non empirica, per poter fare un ragionamento empirico.

ESEMPIO. Confronta due ipotesi sull'origine delle tue esperienze sensoriali: sei una persona reale che vive nel mondo o sei un cervello in una vasca che viene alimentato con una simulazione perfetta del mondo reale? Queste teorie prevedono esattamente le stesse esperienze sensoriali, quindi le loro probabilità isolate di essere vere sono le stesse. Tuttavia, è ovvio che dovresti credere di essere una persona reale. Ma cosa privilegia questa ipotesi sull'altra? Semplice, una probabilità apriori più elevata. Essere una persona reale è cio' che mi sembra di essere.

Anche Bertrand Russell non era empirista ma le sue ragioni mi sembrano più deboli. Disse che per fare inferenze induttive, bisogna conoscere le regole corrette dell'induzione. Questa conoscenza non può essere raggiunta per induzione, pena la circolarità. In effetti , questo è un minimo sindacale che anche l'empirista potrebbe accettare. Quanto dicevo prima, al contrario, è una presa di distanza più marcata e non puo' essere accusata di confondere le regole di inferenza con le premesse. Poi c'è il problema dei problemi: come determinare le probabilità apriori? Questo non lo so. Sarebbe meglio non concedere una libertà totale (soggettivismo) perché questo vanifica la discussione e gli accordi tra persone razionali. Ognuno sarebbe libero di andare dove crede rivendicando i suoi apriori "molto particolari". Tuttavia, l'inconveniente è attenuato da una libertà che rimane comunque molto vasta. Esempio, l'ipotesi evoluzionistica potrebbe avere per me un misero apriori del 5% ma le prove che si sono andate accumulando negli anni ormai l'hanno trasformata ina probabilità a posteriori del 98% ponendomi in sintonia con un "true believer" che partiva con il 90%!

https://fakenous.substack.com/p/there-is-no-pure-empirical-reasoning

L'esercito delle donne di sinistra e il paradosso della parità di genere.


L'esercito delle donne di sinistra e il paradosso della parità di genere. 

In Occidente, le donne ottengono la maggior parte dei diplomi di laurea, master e dottorato. Le donne ricevono più della metà dei diplomi universitari STEM e la percentuale di donne nel settore tecnologico è aumentata negli ultimi anni. Con la riduzione di questi divari, ci saremmo aspettati che uomini e donne diventassero più simili in altri modi, compresi i valori culturali e la politica. Invece stiamo assistendo al contrario. Questo è particolarmente vero quando si tratta di orientamento politico. Le donne di età inferiore ai 30 anni sono diventate ogni anno sempre più orientate a sinistra, mentre i giovani uomini sono rimasti relativamente fermi nelle loro opinioni politiche. Sta emergendo un nuovo divario globale tra i sessi. Mentre le donne e gli uomini più anziani sono simili nelle loro opinioni politiche, le giovani donne si sono spostate nettamente a sinistra rispetto ai giovani uomini. È il paradosso della parità di genere, baby. Il paradosso è semplice: le società con livelli più elevati di ricchezza, uguaglianza politica e donne nella forza lavoro mostrano maggiori differenze personali, sociali e politiche tra uomini e donne. Lo schema esiste non solo per l'ideologia politica, ma anche per cose come le preferenze accademiche, l'aggressività fisica, l'autostima, la frequenza del pianto, l'interesse per il sesso occasionale e i tratti della personalità come l'estroversione. In tutte queste categorie, le differenze sono state maggiori nelle società che si sono spinte più avanti nel tentativo di trattare donne e uomini allo stesso modo. Insomma, trattare uomini e donne allo stesso modo li rende diversi, e trattarli in modo diverso li rende uguali. Questo è coerente con l'idea che la prosperità e l'uguaglianza sociopolitica amplificano le differenze di genere. Quando le società diventano relativamente più prospere e paritarie, le persone esprimono più pienamente i loro tratti e le loro preferenze sottostanti. In assenza di povertà estrema e di rigide aspettative sociali, le persone sono in grado di esprimere le loro caratteristiche e preferenze intrinseche. Più le persone sono libere e più sono trattate in modo equo, più le differenze di sesso tendono a crescere anziché ridursi.

https://www.robkhenderson.com/p/the-gender-equality-paradox-explains

angoscia di influenza e progresso e civiltà.

In passato, i poeti si imitavano l'un l'altro; nell'epoca moderna, il "peso del passato" impone loro di distinguersi. Per Harold Bloom ogni nuova poesia é una forma di negazione, una ribellione contro il passato: l'ansia di essere troppo influenzati dagli scrittori precedenti, e quindi di mancare di originalità, spinge gli scrittori verso nuove e strane forme di immaginazione. Il peso psicologico di essere arrivati troppo tardi genera l'arte moderna.Sono le "persone dei numeri" quelle più sostituibili dall'IA. Una volta che l'IA sarà in grado di rispondere a tutte le domande delle Olimpiadi di Matematica (cosa che potrebbe avvenire fra 2/3 anni), l'equilibrio tra abilità matematiche e abilità verbali si sposterà in modo significativo.Non possono sopportare il lavoro duro, non possono sopportare il ridicolo, non possono sfidare le malelingue, non hanno il coraggio di dire una cosa sgradevole a chi potrebbe reagire con freddezza. Questa torpidezza e codardia, come caratteristica generale, è nuova nel mondo: ma è una conseguenza naturale del progresso della civiltà: sommersi dagli allori la tentazione di riposarvi copre è forte. Continuerà finché non verrà affrontata da una cultura adatta a contrastarla.

https://read.lukeburgis.com/p/harold-bloom-in-silicon-valley?utm_medium=ios

sabato 8 giugno 2024

ztl

 In cerca di una definizione di 'radical chic'.


Una candidata alla vittoria finale: "... sono coloro che, di fronte a un problema di criminalità (esempio), cercano di eluderlo con i LORO soldi scegliendo di abitare in zone prestigiose per poi etichettarlo come generico problema di 'giustizia sociale' da affrontare con i soldi degli ALTRI ( = quelli impossibilitati a fare le loro scelte).

p.s. A radical-chic, che fa troppo anni novanta, preferisco ZTL.

p.p.s. Sia chiaro che le idee radical chic sono condivise da una massa con le "pezze al culo" (penso solo agli insegnanti delle scuole statali), ansiosa di "associarsi" al club più prestigioso su piazza.

syeve sailer.

perché non sono compatbilista. perché libet non ha confutato il libero arbitrio.

Perché non sono compatibilista.

Ecco una caratteristica importante della buona filosofia: non dovrebbe discostarsi dal senso comune, a meno che non si sia in presenza di prove schiaccianti del contrario. Se questo è vero, allora l'opzione del libero arbitrio parte in netto vantaggio, senonché l'opzione del compatibilismo (*) rimescola le carte in tavola facendo convivere il determinismo e e libertà. I miei motivi per rifiutarlo sono almeno tre:

1) penso che il compatibilismo non colga i fatti non naturali della nostra identità.

2) Ho l'intuizione che siamo liberi in un senso più profondo di quello descritto dal compatibilismo.

3) E' più facile capire perché c'è molto male nel mondo se si crede in Dio e si è libertari.

(*) per il compatibilista tu sei libero anche se scegli un'opzione che saresti comunque forzato a perseguire quand'anche non l'avessi scelta. Il compatibilista, sembra "allargare" artificiosamente la tua identità a questo potere elemento esterno che ti avrebbe comunque forzato a scegliere cio' che ipoteticamente non avresti scelto. L'obbiettivo del compatibilista mi sembra scoperto: far convivere libertà personale (un valore che non si vuol pregiudicare) con il determinismo (sia esso scientifico che teologico) al centro della sua filosofia.

Libet ha scoperto che una buona parte delle volte, prima che le persone prendano la decisione di muovere il dito, è possibile rilevarla nel loro cervello.Ma c'è una spiegazione altrettanto valida dei dati: ci sono correlazioni neurali che indicano che abbiamo un impulso a compiere un'azione. Se seguiamo tale impulso, ovviamente, dipende da noi. Libet non ha scoperto che la possibilità di muovere il dito può essere perfettamente prevista, ma solo che può essere prevista una parte del tempo.Ma questo è ciò che si aspetta chi crede nel libero arbitrio.

venerdì 7 giugno 2024

giornalismo

 La regola numero uno del giornalismo: uomo-morde-cane è una notizia, cane-morde-uomo no.

In altri termini, se la realtà non è storpiata non fai giornalismo. Ovvero: la costruzione di specchi deformanti non è un inconveniente ma l'essenza.

Perché non sono utilitarista?

 Perché non sono utilitarista?

Perché non riesco a convincermi che la shoah sia esecrabile solo per il fatto che i nazisti fossero in pochi.

Pesa anche la considerazione che posso NON essere utilitarista applicando le regole utilitaristiche nel 99% dei problemi che mi trovo di fronte, facendo giusto eccezioni mirate come quella del caso precedente.

la cosa giusta da fare.

Donald Trump, uno dei sottili moralisti del nostro tempo, nel corso di un suo comizio ebbe a dire: "Quando si ha la prospettiva del Paradiso si vuole essere buoni! In posti come quello ci si vuole andare! Ok? Io, almeno, ci voglio andare! Altrimenti qual è la motivazione? Perché devo essere buono? Che differenza fa? Giusto?"

Insomma, perché essere morali quando nessuno ti guarda? Ci sono fondamentalmente solo due risposte: (1) "Fai la cosa giusta perché è nel tuo interesse e (2) fai la cosa giusta perché... è la cosa giusta da fare. Ma la prima risposta è palesemente falsa mentre la seconda è decisamente demotivante. E allora ecco affacciarsi all'orizzonte una risposta scevra da questi vizi, eccola: Dio - un essere perfetto - esiste (dimostrazione nel primo commento). Poiché è un essere perfetto, e la perfezione include la perfezione morale e l'amore perfetto, se crea una persona, vorrà sempre beneficiarla e attirarla in una relazione d'amore. In pratica, secondo ogni teoria sul funzionamento dell'aldilà, comportarsi bene in questa vita può influenzare la probabilità di finire in un bel posto. Se lo accetti, agire giustamente si rivelerà sempre nel tuo interesse personale, almeno sul lungo periodo. In questo modo, ovvero coltivando un'amicizia di grande valore, ottieni alla domanda di Trump una risposta che è sia psicologicamente soddisfacente che filosoficamente adeguata.
https://wollenblog.substack.com/p/when-trump-met-plato

giovedì 6 giugno 2024

a che serve la rivelazione?

 Più volte mi sono chiesto a cosa serva la Rivelazione. Talvolta ho la sensazione che la Ragione basti e avanzi. Se so, perché devo credere? Forse la Rivelazione è una prova di umiltà. Ma ecco due possibili funzioni alternative di cio' che Dio "ci dice in più" rispetto a cio' che possiamo inferire: 1) Coltivare l'eccellenza. Sapendo qualcosa in più, so anche dove dirigere le mie energie in eccesso, posso coltivare l'eccellenza nella virtù e dare maggiore significato alla mia vita. 2) Coordinare la comunità. Il valore delle norme non è solo contenutistico. La norma migliora le nostre vite anche solo rendendoci più prevedibile la vita altrui. Ritrovarci, non a caso, a Messa la Domenica o alla Comunione dei figli è bello, anche se forse meno decisivo che ritrovare, non a caso, alla propria sinistra coloro che ci vengono incontro in autostrada. Entrambe le "norme" condividono parte della loro funzione: entrambe ci coordinano rendendoci prevedibili gli uni agli altri.

scienza religione

https://benthams.substack.com/p/science-and-religion



Naturalmente ci sono ambiti dove la sovrapposizione è assente: se si sostiene che deve esistere un essere la cui essenza è l'esistenza, perché dobbiamo giustificare l'esistenza accidentale di altre cose, nessun progresso scientifico mnaccerà mai un simile argomento. Del resto, e qui sono d'accordo con te, resta un argomento che difficilmente convincerà mai nessuno. Occorre ben altro. Vediamo allora cosa c'è di disponibile su piazza. Io penso molto.

L'idea più comune di come la scienza abbia falsificato la religione è che la religione aveva lo scopo di spiegare le lacune della scienza, ma dal momento che la scienza può ora spiegare molte cose, Dio è un'ipotesi non più così necessaria. Il problema è che questo è un argomento terribile. Oserei dire propagandistico. Certo, molti politeisti pensavano che vari dei intervenissero continuamente, muovendo le maree, scuotendo le fronde degli alberi, facendo sparire le chiavi dell'auto e roba del genere. Ma i monoteisti che credevano in un essere perfetto non raccontavano illoro Dio in questo modo. Dio doveva spiegare le caratteristiche generali del mondo, come il fatto che esista, che ci sia vita, che le cose cambino e così via. Non mi sorprende che nell'articolo religione e superstizione vengano posti nello stesso calderone, la cosa è funzionale a far passare questo messaggio. La mia idea, una volta chiarite le cose, è esattamente contraria: man mano che la scienza avanza le coincidenze e le armonie inspiegabili si moltiplicano. Per esempio, sebbene la scienza contemporanea abbia sviscerato l'argomento più semplice della vita biologica, ha scoperto leggi fisiche più profonde che necessitano ancor più di prima di un disegno. Ogni volta che scopriamo spiegazioni più fondamentali delle cose, le leggi più profonde sembrano portare a galla coincidenze sempre più bizzarre: se vogliamo applicare l'induzione, l'argomento del tappa-buchi puo' essere ribaltato sull'ateo: in molti modi la scienza si accorda meglio con il teismo che con lo scientismo. La scienza, a ben vedere, ha davvero rovesciato un solo argomento teistico: l'argomento della vita biologica. Ma al suo posto l'indagine moderna ha portato alla luce l'argomento antropico, l'armonia psicofisica, il fine-tuning della vita, il fine-tuning della conoscienza, l'armonia nomologica e altre osservazioni con cui il filosofo teista va a nozze. Spesso sono proprio i fisici ad avviare la riflessione teista. Certo, resta l'obiezione del male, ma che nel mondo succedano cose brutte non è certo una scoperta della scienza contemporanea. Applicando l'induzione, per finire, mi aspetto che tra 1.000 anni le probabilità dell'esistenza di un Dio siano migliori rispetto ad oggi, almeno se la scienza continua nella sua marcia trionfale.

La vaghezza di Quine -

 La vaghezza di Quine -


La vaghezza sembra un deficit epistemico: non possiamo sapere tutto e, spesso, nemmeno è utile approfondire troppo. Che senso avrebbe sapere con esattezza cosa intende Tex Willer quando ordina al Saloon "una bistecca con una montagna di patatine"? Quante patatine intende avere nel piatto? Si puo' andare oltre pensando la vaghezza come utile per la ricerca della verità in comune, come una forma di richiesta d'aiuto che indirizza appropriatamente i nostri soccorritori. Esempio, io parlo qui vagamente della vaghezza ed ecco che interviene Montagner Alessio con un commento dettagliato che mi chiarisce ogni cosa chiudendo la questione. Oppure puo' servire a coordinarci meglio: se l'Onda Verde fosse troppo dettagliata nel riportare un ingorgo orribile rischierebbe di deviare tutto il traffico nelle strade minori creando un ingorgo ancora peggiore. Pensate a quali virtuosismi linguistici deve ricorrere se l'obbiettivo ottimale è quello di stornare solo il 70% delle vetture? Persino Dio sembra trovare utile la vaghezza quando intende farsi conoscere da noi senza farsi conoscere troppo, forse anche lui persegue un duplice obbiettivo: manifestarsi senza conculcare la nostra libertà di sceglierlo. lo stesso dicasi per gli UFO. Perché non dicono chiaramente che ci sono e ci guardano? Forse non vogliono interferire per scrupolo morale ma al contempo vogliono alimentare i nostri dubbi qualora ci venisse in mente, una volta ottenuti i mezzi, di "partire alla conquista dell'universo". Ascoltate un banchiere centrale (Draghi) che parla agli operatori finanziari durante una crisi: deve creare aspettative mentendo ma anche conservare la sua autorevolezza per la crisi successiva. E che dire dei mafiosi? La loro ambiguità funzionale è talmente spettacolare che sono il soggetto ideale per molti film e molti libri. Questo perché spesso devono dire cose che ogni ascoltatore interpreti in modo differente. Del resto, un'attività umana tra le più nobili - quella artistica - sembra concentrarsi unicamente sul linguaggio suggestivo. Un motivo ci sarà. Ma l'uomo non deve solo chiedere aiuto, coordinarsi o godere della bellezza, deve anche comunicare, cosicché non puo' rinunciare alla chiarezza. Per questo molti filosofi si sono dedicati alla chiarificazione dei termini. Frustrati dai successi della scienza, hanno per un attimo accarezzato l'idea di avere un campo legittimo tutto loro. Il progetto di isolare un linguaggio analitico sembra ormai sfumato, specialmente da quando hanno scoperto di non poter distinguere l' "analitico" dal "sintetico". Una proposizione analitica è vera in virtù del suo significato, senonché un famoso filosofo dimostrò che anche le proposizione con un significato ben definito in realtà non ce l'hanno. Qualche talebano ha concluso che la distinzione analitico/sintetico non esista, il che pare piuttosto assurdo visto che ogni filosofo, ma anche ogni persona ordinaria, è in grado di classificare in modo affidabile nelle due categorie e produrre indefinitamente molti esempi di proposizioni 'analitiche' e 'sintetiche' che non sono mai nessun altro filosofo mette in discussione (tipo "ogni dodecaedro ha 12 facce"). Non è questa una forte prova che la distinzione esiste? Da questo puzzle, del resto, si puo' uscire in modo semplice sostenendo che il significato di "analitico" non è ben definito. Quindi, la distinzione esiste ma ha un residuo di vaghezza. Non è poi così grave visto che tutte o quasi tutte le parole più importanti della filosofia non sono ben definite ma sappiamo cosa significano, almeno per i nostri scopi.

Triciclo e Ferrari

Triciclo e Lamborghini. Riflessione su Woke e No-Child.

PREMESSA 1. Perché lo Stato è così massicciamente presente nella Sanità e nella Scuola? IMHO: perché sono due settori dove è difficile misurare i risultati. Cio' significa che operatori problematici possono mascherare con la retorica le loro inefficienze. 

PREMESSA 2. Perché il LUSSEMBURGO o HONG KONG non avrebbe mai potuto essere stati comunisti o autarchici? Perché, come ogni piccola nazione, hanno feedback rapidi del malfunzionamento e pagano immediatamente i loro errori correggendo la rotta. URSS e Cina, al contrario, sono nazioni immense con immensi tappeti sotto cui accumulare la sporcizia dei loro errori, fino al gran collasso finale.

PREMESSA 3. Mentre altre specie si sono accontentate del triciclo evoluzionistico del DNA, l'uomo ha recentemente aggiunto la Lamborghini dell'evoluzione culturale. Ma questa auto sportiva è nuova, rozza e si rompe molto più spesso, rispetto ai tricicli robusti e ben rodati.

TESI: L'innovazione culture è intrinsecamente rischiosa perché viaggia con una Lamborghini su strade tortuose. Ma il rischio si trasforma in pericolo viaggiando nella notte senza fari, ovvero se le culture sono vaste e quindi con pochi feedback. E' la nostra situazione: un tempo ogni valle aveva la sua cultura e ci si poteva confrontare correggendo la rotta. Oggi, abbiamo un unica cultura globalizzata che, privata di avvisaglie, è più esposta al collasso. Tradotto: abbiamo molti modi per tranquillizzarci della diffusione ovunque della cultura no-child che abbiamo messo in piedi, possediamo molti tappeti sotto cui buttare lo sporco. Ma questo significa che stiamo viaggiando nella notte su una Lamborghini con i fari guasti.

Cari passeggeri della Lamborghini, vi prego di alzare lo sguardo dai vostri pad! E cari specialisti di auto sportive (ad esempio, esperti di evoluzione culturale) aiutateci a richiamare l'attenzione generale!



https://www.overcomingbias.com/p/humanity-is-riding-a-sports-car-with

mercoledì 5 giugno 2024

perché non sono oggettivista huemer Why I Am Not an Objectivist

https://spot.colorado.edu/~huemer/papers/rand.htm


la parola "Giocasta" e la frase "madre di Edipo" si riferiscono entrambe alla stessa persona. Pertanto, se il significato di una parola è semplicemente ciò a cui si riferisce, allora "Giocasta" e "madre di Edipo" significano la stessa cosa.Come poteva Edipo non sapere che Giocasta era sua madre, quando certamente non ignorava che Giocasta era Giocasta, se significa la stessa cosa? Naturalmente non significano la stessa cosa.Ciò a cui si riferiscono le idee - la persona, esistente nello spazio fisico - lo chiamo il 'riferimento' delle idee. Il riferimento di una parola è lo stesso del riferimento dell'idea che la parola esprime. Il senso di una parola, invece, lo identifica con l'idea che la parola esprime.Un'affermazione analitica è definita vera in virtù del significato delle parole coinvolte.(A) Tutti gli scapoli sono alti meno di 8 piedi. e supponiamo che sia vero. Allora, poiché il significato di "scapoli" comprende tutti gli scapoli del mondo, comprese tutte le loro caratteristiche, comprese le loro varie altezze, compreso (per ipotesi) il fatto che siano tutti inferiori a 8 piedi, dire che esiste uno scapolo alto più di 8 piedi contraddirebbe il significato di "scapolo". Quindi (A) è analiticamente vera.Avendo fatto la distinzione senso/riferimento, però, vediamo che ciò è sbagliato. (A) è analitico solo se è vero in virtù del senso delle parole coinvolte (non del loro riferimento).Ogni filosofo è in grado di classificare in modo affidabile alcuni esemplari di ciascuna categoria e di produrre indefinitamente molti altri esempi di proposizioni 'analitiche' e 'sintetiche' che non sono mai state discusse esplicitamente da nessun altro filosofo prima d'ora ("Ogni dodecaedro ha 12 facce"). Non è questa una forte prova che esiste una distinzione?La conoscenza a priori è quella che non è empirica - cioè un elemento di conoscenza che non è un'osservazione e che non è giustificato dalle osservazioni.Si noti la parola "giustificata". Non dico che la conoscenza a priori non dipenda causalmente dalle osservazioni.La domanda se le nostre esperienze giustificano una proposizione è, quindi, diversa dalla domanda se le nostre esperienze ci permettono di capirla.Io dico che abbiamo molte conoscenze a priori, per esempio:LA LOGICA È A PRIORILA MATEMATICA È UN PRIORI Consideriamo la proposta (B) 1 + 1 = 2, che so essere vera. Questa proposta si basa su qualche osservazione? Se sì, quali osservazioni?

Anche se le mie esperienze con le arance, le dita, eccetera, comprese tutte le esperienze che mi hanno aiutato a formare i concetti di '1', '2' e 'addizione', fossero tutte una lunga serie di allucinazioni, saprei comunque che 1+1=2.La mia conoscenza dell'aritmetica non è messa in pericolo dall'ipotesi che tutte le mie osservazioni precedenti fossero false (sopravvive all'ipotesi del cervello nel bicchiere, per esempio, o all'ipotesi del sogno di Cartesio).Pertanto, la mia conoscenza dell'aritmetica è a priori.3.3. L'ETICA È A PRIORI Che la conoscenza dei principi morali sia anche a priori deriva dalle due tesi seguenti: (1) I principi morali non sono osservazioni. Il contenuto di ogni osservazione è descrittivo.in tutti gli altri casi di esperienza sensoriale di un tipo di fenomeno (ad esempio, la percezione/sensazione del calore, di un'auto rossa, di un rumore), il verificarsi delle sensazioni/ esperienze percettive è spiegato dall'esistenza del fenomeno di cui si tratta. Per esempio, quando vedo un'auto rossa, è impossibile spiegare perché ho l'esperienza sensoriale che sto vivendo senza menzionare l'auto rossa.(2) I principi morali non possono essere dedotti da premesse descrittive. Questo principio è solo un'istanza del fatto generale che non si può derivare una conclusione all'interno di una materia dalle premesse di una materia diversa.(Questa è la 'Legge di Hume').

questo punto non sorprende che io ritenga che esistano molte altre conoscenze a priori. Ecco alcuni esempi: Una causa non può verificarsi dopo il suo effetto. Il tempo è unidimensionale. Se A e B hanno altezze diverse, allora A è più alto di B oppure B è più alto di A. "Interno" è una relazione transitoria. Non è possibile che qualcosa nasca da nulla.Abbiamo quattro facoltà cognitive: i sensi, l'introspezione, la memoria e la ragione. I sensi ci forniscono la consapevolezza diretta delle cose concrete (particolari) del mondo esterno. L'introspezione fornisce la consapevolezza diretta di particolari fenomeni nella nostra mente. La memoria ci fornisce la consapevolezza di tutto ciò di cui eravamo precedentemente consapevoli attraverso un'altra facoltà. E di cosa ci dà consapevolezza la ragione?Nella visione empirista (condivisa dagli oggettivisti) della ragione, la ragione non ci fornisce la consapevolezza diretta di nulla come fanno le prime due facoltà.Dico che la ragione non opera solo in base agli input che le vengono forniti da altre facoltà, ma è anche una facoltà di consapevolezza diretta di alcune cose, ossia tutte quelle sopra elencate. Questa conoscenza che ha origine nella ragione è diretta nello stesso senso in cui le percezioni sono una conoscenza diretta.

Io e gli empiristi saremo d'accordo sul fatto che la facoltà della ragione è quella che esegue le inferenze. Tuttavia, essi affermano che tutti gli input provengono dai sensi + l'introspezione. Io dico che una parte dell'input proviene anche dalla ragione stessa, quindi la ragione ha due funzioni.All'inizio di questa sezione (sezione 3), ho definito la 'conoscenza a priori' solo negativamente, come ciò che non è empirico. Ora è possibile fornire la caratterizzazione positiva: La conoscenza a priori è la conoscenza della ragione pura; cioè, è la conoscenza la cui fonte è esclusivamente la facoltà della ragione. La conoscenza empirica, invece, è la conoscenza la cui fonte è l'osservazione.Quali sono, quindi, gli oggetti della ragione pura? La conoscenza fondamentale della ragione è la consapevolezza dei fatti sugli universali.UNIVERSALI 4.1. COSA SONO? Ho qui due pezzi di carta bianchi. Non sono lo stesso pezzo di carta, ma hanno qualcosa in comune: sono entrambi bianchi. Ciò che sono due si chiama 'particolare' - i pezzi di carta sono particolari. Ciò che è o può essere comune a più particolari si chiama 'universale' - la bianchezza è un universale.la ragione ci dà una consapevolezza diretta dei fatti sugli universali: In altre parole, la conoscenza della ragione pura è quella in cui non solo il predicato ma anche il soggetto è un universale. Le osservazioni, al contrario, sono definite come una conoscenza diretta in cui il soggetto è un particolare (ad esempio, "Questo foglio è bianco" esprime un'osservazione)."1 + 1 = 2" e tutte le proposizioni della matematica riguardano gli universali: In questo caso, i soggetti sono due (l'universale) e 1+1 (l'universale) e il predicato è l'identità. ("1+1" indica la quantità che risulta dal raggruppamento di un gruppo di 1 con un altro gruppo di 1). Il fatto che questi siano universali è dimostrato dal fatto che possono avere istanze multiple: una coppia di arance è un'istanza di due; è anche un'istanza di 1 e 1, ovviamente, dato che sono identici.Le domande filosofiche sugli universali sono (1) Gli universali (come definiti sopra) esistono? (2) Se non esistono, perché sembra che esistano (cioè, perché abbiamo tutte queste parole e idee che apparentemente si riferiscono ad essi e una conoscenza apparentemente su di essi)? (3) Se è così, la loro esistenza dipende dall'esistenza di particolari?persone che rispondono al punto #1 "Sì" sono chiamate "realiste", mentre quelle che rispondono al punto #1 "No" sono chiamate "nominaliste". I nominalisti devono poi rispondere al punto #2. Il modo in cui rispondono determina che tipo di nominalisti sono. I realisti devono rispondere al punto #3. Coloro che rispondono al punto #3 "Sì" sono chiamati "realisti immanenti" (Rand: "realisti moderati"), mentre coloro che rispondono al punto #3 "No" sono chiamati "realisti platonici" o "realisti trascendenti".Non cercherò di confutare il nominalismo in questa sede, perché è ovviamente falso. È ovvio che esiste una cosa come la bianchezza, e questo è tutto ciò che ho da dire al riguardo. (David Armstrong fa un buon lavoro al riguardo in Nominalismo e Realismo).Mi sembra anche chiaro che gli universali esistono nei particolari, e quindi il realismo immanente è vero.

Ci sono due test per un universale: (1) Può essere predicato da oggetti concreti. (2) Più cose possono possederlo.

ricetta contro la pedofilia

https://daviddfriedman.substack.com/p/natural-experiments

La pedopornografia riduce la pedofilia.

La colonizzazione fa bene? No. Vedi stati indiani. alcuni principeschi e altri colonizzati. senza eredi si passava sotto la compagnia delle indie. il random indica regresso.


Casa farmaceutica è costi medicinali. l'assenza di brevetti diminuisce l'innovazione



arrangiati!

 Arrangiati!

Capita talvolta che il padre debba rispondere al figlio che chiede aiuto: arrangiati! Lo fa per accompagnarlo verso l'autonomia, un valore fondamentale che lo renderà adulto. Allo stesso modo il nostro Dio ci getta in un mondo indifferente dicendoci: arrangiatevi! Facendo così ci spinge verso una maturità che rende più robusta la relazione con lui. Per considerare un'analogia: il rapporto con tua moglie potrebbe essere rafforzato dal fatto che hai trascorso del tempo senza di lei. Forse vivere in un mondo indifferente irrobustisce i nostri legami reciproci. Se Dio ottimizzasse dall'alto le nostre relazioni finirebbe per svalutarle. Altra analogia: un matrimonio combinato da un esperto puo' essere perfetto ma solo in un matrimonio liberamente scelto, con tutte le sue imperfezioni, la nostra personalità fiorisce. C'è qualcosa di carente nei matrimoni combinati, per quanto bene siano combinati. E' prezioso per noi, infatti, scegliere liberamente Dio ma cio' richiede anche di essere separati da lui. Dio realizza questa separazione dicendoci: Arrangiati! e gettandoci in un mondo di cui, dopo la creazione, si disinteressa. Il fatto che Dio ci permetta di sceglierlo volontariamente rafforza la qualità della relazione. Chiarimento (spero inutile): così come un padre "abbandona" il figlio in relativa sicurezza, allo stesso modo Dio abbandona l'uomo avendo in serbo per lui un risarcimento infinito per i mali che sopporta.
Sembra però che questa teodicea ci lasci incapaci di spiegare l'intervento di Dio nel mondo naturale. Perché Dio si incarna, per esempio, se è bene che resti separato dal mondo? Perché compie dei miracoli se la politica del non intervento è la migliore? Perché dobbiamo comunque sapere che lui esiste. Il fatto di doverlo scegliere liberamente ha necessariamente come premessa che noi possiamo conoscerlo. Ogni preghiera è preghiera affinché si manifesti, affinché aiuti la nostra conoscenza piuttosto che la nostra condizione materiale. Spesso viene chiesto se l'Universo ha uno scopo o è meramente casuale. Entrambe le cose: in sé l'universo è meramente casuale ma trova un suo scopo nell'esercizio della libertà umana. Quindi, contro questa teodicea, il naturalismo non ha alcun vantaggio esplicativo. Non esiste un Paradiso se non è un Paradiso meritato e non esiste un merito se non esiste un Dio che prende le distanze da noi abbandonandoci nel senso appena detto.

una critica a sia

Adotto l'ipotesi dell'autoindicazione, come sanno i lettori del blog. Questo punto di vista dice che, dato che si esiste, si dovrebbe pensare che ci sono più persone: ad esempio, se una teoria dice che ci sono un miliardo di persone e io vengo ad esistere, dovrei pensare che, a parità di altre condizioni, quella teoria è un miliardo di volte più probabile di una teoria che dice che c'è solo una persona. Aron concorda sul fatto che l'ipotesi dell'autoindicazione è molto plausibile ed elegante quando si tratta di casi finiti. Il problema, secondo lui, è che la SIA implode completamente quando si tratta di casi infiniti.Per esempio, supponiamo che in alcuni dei mondi infiniti che Dio crea, l'induzione non funzioni. Ora, questo non richiede che Dio crei mondi completamente non induttivi, senza leggi prevedibili, ma sicuramente ci sono alcuni mondi in cui varie previsioni induttive vanno male. Ma allora come dovrei fare le mie previsioni induttive? Diciamo che ci sono Beth 2 persone - ebbene, ci sono Beth 2 persone per le quali l'induzione funziona e Beth 2 persone per le quali non funziona. Quindi, perché dovrei fidarmi dell'induzione: le probabilità sembrano indefinite. Sono d'accordo che questo è un vero rompicapo.Questa è, di gran lunga, la migliore obiezione alla SIA -Ma nonostante ciò, alla fine non mi commuove questa obiezione,Prima di tutto, sono ottimista sul fatto che ci sarà un modo piacevole di fare la matematica che circonda il ragionamento probabilistico con infiniti più grandi. È già possibile con alcuni infiniti piccoli: ad esempio, c'è un senso coerente in cui ci sono più numeri dispari che primi, nel senso che hanno una densità maggiore. Forse qualcosa di simile è possibile con i mondi di Dio:se immaginiamo che Dio abbia creato i mondi uno per uno, se per ogni numero finito di mondi che creerà, questi saranno per lo più induttivi, allora l'induzione è affidabile. Ancora una volta, non so se questo sia giusto, ma sono ottimista sul fatto che quando arriveremo in Paradiso, Dio avrà qualcosa di convincente da dire su come fare un ragionamento antropico infinitoIn secondo luogo, l'infinito sembra rompere tutto! Rompe l'etica generando paradossi terrificanti, crea un milione di paradossi quando viene applicato alla causalità, fa implodere il ragionamento antropico e ha un mucchio di altri paradossi con soluzioni estremamente non ovvie."Come al solito, gli infiniti rovinano tutto"."come al solito", qui, dovrebbe essere di conforto per i sostenitori della SIA.Data la stranezza che circonda l'infinito, non credo che sia un grosso problema quando una visione molto plausibile implica una stranezza infinita. Molte teorie plausibili implicano una stranezza quando si tratta dell'infinito.Se l'antropica fosse l'unica cosa che si fa strana con gli infiniti, sarebbe una cosa, ma quando tutto lo fa, è il momento di cambiare paradigma!Sono d'accordo che la probabilità oggettiva diventa molto strana quando si ha a che fare con gli infiniti. Ma le probabilità oggettive sono una propaganda del grande frequentismo; ciò che conta molto di più sono le probabilità soggettive. E quando si tratta di queste ultime, sono ottimista sul fatto che ci siano alcuni modi limitati per ragionare.Se uno è un realista modale, per esempio, o adotta qualche altra visione in cui ci sono infinite persone diverse dal teismo, non è chiaro come possa fidarsi dell'induzione. Allo stesso modo, la SIA ci dice di pensare che ci sono N persone, dove N è il numero massimo di persone che potrebbero esserci, che sia Beth 2, Beth 3 o un numero incerto.penso che i rompicapo per la SIA siano solo rompicapo generici se si ha una priorità uniforme tra le persone che si potrebbero essere, cosa che penso si debba fare!

https://benthams.substack.com/p/breaking-the-fourth-wall

Epicuro confutato

Non temere la morte è un bias cognitivo.

Di fronte alla morte molti adottano un atteggiamento epicureo: la morte considerata come cessazione dell'esistenza non ci danneggia; non ci danneggia quando siamo vivi (poiché non siamo morti) e non ci danneggia quando siamo morti (poiché allora non esistiamo per essere danneggiati). L'argomento sembra fallace basta fare un parallelo usandolo per consolare un nano: "in fondo non è un danno per te occupare poco spazio, cioè essere troppo piccolo. Infatti, il danno di occupare troppo poco spazio non si verifica dove esisti (poiché quello è lo spazio che occupi) e non si verifica dove non esisti (poiché lì tu non ci sei). La risposta ovvia del nano sarà che l'insieme della sua persona rimpiange lo spazio che non occupa e quindi è danneggiata (più probabilmente si limiterà a sputarti in un occhio). Gli economisti sanno cio' che Epicuro trascura: la gran parte dei costi sono costi-opportunità e non costi effettivi. La morte è uno spauracchio perché mi impedirà di scrivere migliaia di post o di fare molte più conversazioni soddisfacenti di quelle che farò. Non capirlo significa non apprezzare la vita o cadere vittima di un bias cognitivo.

https://alexanderpruss.blogspot.com/2024/06/the-epicurean-argument-on-death.html.