venerdì 26 dicembre 2025

L'ALIENO VEROSIMILE

L'ALIENO VEROSIMILE 


Nonostante la grande popolarità delle riviste pulp di fantascienza e delle costose produzioni hollywoodiane, gli alieni non devono necessariamente assumere le sembianze di omini verdi o di mostri minacciosi dai denti aguzzi. Andrebbero bene persino umili microbi, liquidati come «sporcizia da doccia» dal New York Times, purché soddisfacessero un requisito fondamentale: differire da noi in misura sufficiente sul piano biochimico, così da rendere evidente che si siano originati ed evoluti in modo autonomo. Due origini distinte all’interno dello stesso sistema solare implicherebbero che l’universo sia generosamente disseminato di vita.
Gli esseri viventi si presentavano in una molteplicità di dimensioni e di forme, ma davamo per scontato che fossero tutti costituiti della medesima sostanza, della stessa carne. Quando erano feroci, potevano divorarci; quando erano domestici, potevamo farne il nostro nutrimento. Questa aspettativa veniva estesa anche alla vita aliena nella narrativa, nel mito e nell’immaginazione. Gli invasori marziani della Guerra dei mondi di H. G. Wells venivano infine sopraffatti dall’infezione provocata dai microbi terrestri. Le creature della serie cinematografica Alien potevano incubarsi negli esseri umani e trarne nutrimento. Gli uomini potevano avere incontri sessuali con intrusi giunti su dischi volanti, così come un tempo li avevano avuti con gli dèi dell’antica Grecia. Per citare il premio Nobel George Wald: «Lo dico ai miei studenti: imparate qui la vostra biochimica e sarete in grado di superare esami anche su Arturo». Tutto ciò sarà smentito.

A SEPARATE ORIGIN FOR LIFE ROBERT SHAPIRO.