Con l grande femminilizzazione della sfera pubblica, la vittima non chiede più giustizia, chiede status. Il dolore è diventato capitale morale: da stigma a medaglia. Le élite simboliche, nella loro nuova demografia, non “difendono” i marginali, li impersonano, perché oggi il trauma rende più autorevoli del merito. Si sacralizza il racconto della vittima, si sospende il dubbio come fosse violenza, e così ogni micro-offesa diventa occasione di carriera morale, ogni prudenza è sospetta, ogni rischio va censurato. Vince chi soffre meglio — o almeno chi lo racconta con più convinzione.