Il cosiddetto computazionalismo biologico uccide l’idea del cervello come software: il calcolo è inchiodato a limiti energetici, rumore, materia, attrito, come un motore che pensa mentre si surriscalda. Non esiste un livello simbolico pulito da salvare. Se questo è vero, allora l’IA forte non è in ritardo: è concettualmente sbagliata.