mercoledì 24 aprile 2019

IL PASSATO INFINITO

La ragione per ritenere il tempo infinito è intuitiva: l'idea di un inizio del tempo mi sembra metafisicamente impossibile in un modo simile a quello di un confine dello spazio. Per qualsiasi posizione nello spazio, ha senso chiedersi cosa ci sia alla sua destra (anche se la risposta è che non c'è niente). Un luogo senza spazio ci appare impossibile.
Allo stesso modo, per qualsiasi momento, ha senso chiedere cosa è successo, diciamo, un minuto prima (anche se la risposta è che non è successo niente). Se ci fosse un inizio di tempo, non avrebbe avuto senso chiedere cosa fosse successo prima di quel momento. Il tempo non può nascere, perché una cosa sta per nascere implica un tempo in cui la cosa non esiste, seguita da un momento in cui la cosa esiste. Non puo’ esistere un tempo in cui il tempo non esisteva.

PRIMA OBIEZIONE

Alcuni filosofi credono che la nozione di un passato infinito sia inconcepibile perché una serie infinita non può mai essere completata procedendo un passo alla volta. Ma questi argomenti si scontrano con i paradossi di Zenone. Supponiamo che io lasci cadere una palla. Per raggiungere il terreno, la palla deve prima percorrere metà della distanza, quindi metà della distanza rimanente, quindi metà della distanza rimanente, e così via. La serie è infinita e le fasi devono essere completate una alla volta, in ordine. Tuttavia, gli oggetti caduti in effetti raggiungono il suolo.

SECONDA OBIEZIONE

La cosmologia del Big Bang dice che lo spazio-tempo è iniziato con il Big Bang, circa 14 miliardi di anni fa. Questo proverebbe che il tempo è finito nella direzione passata, sebbene infinito in quella futura.

Tuttavia, la teoria è ancora dibattuta poiché alcuni modelli cosmologici contemporanei incorporano un passato infinito. La maggior parte di questi sono modelli ciclici, in cui l'universo attraversa una serie infinita di big bang, ciascuno seguito da una fase di big crunch. Altre teorie postulano un infinito multiverso che genera periodicamente universi figli, in cui ogni universo figlio ha un'età limitata mentre il multiverso è di età infinita.
Un problema con la teoria del Big Bang è che la teoria richiede un inizio immotivato in uno stato straordinariamente improbabile, con un'entropia estremamente bassa. È stato calcolato che la probabilità che lo stato iniziale sia come la teoria lo richiede è inferiore a 1 su 10 alla 10ima potenza alla 124esima potenza.

Potresti pensare che, nonostante la sua improbabilità, sia lecito postulare quello stato iniziale, se ciò spiega ciò che osserviamo. Ma non è necessario, perché esistono ipotesi alternative: forse, piuttosto che 14 miliardi di anni fa, l'universo iniziò nel 1950, con il nostro cervello configurato per avere falsi ricordi per esempio sulle ossa dei dinosauri.  Questa ipotesi, per esempio, per quanto strana è più probabile di molti ordini di grandezza rispetto alla teoria standard del Big Bang. Quindi, se la teoria standard del Big Bang è ragionevole, allora anche la teoria del 1950 è ragionevole. Ma tutti noi sappiamo che non è affatto ragionevole. Concludo che è almeno plausibile che l'universo abbia un passato infinito, oltre a un futuro infinito. È quindi interessante considerare ciò che segue se il passato è infinito.

IMO: l'ipotesi teista rende molto più probabile il big bang riconciliando scienza e ragionevolezza. Cio' però non implica che il tempo sia finito poiché il tempo puo' esistere anche in Dio e in assenza di universo. Il che salva la nostra intuizione di un tempo infinito. E' l'uomo che non puo' esistere in assenza di universo, in questo senso è il tempo dell'uomo ad essere finito, e cio' nega il fatto che noi siamo dei reincarnati.