La crescita economica spinta dal capitalismo puo’ devastare l’ ambiente, bisogna intervenire per prevenire una simile tragedia.
Vero, a volte basta intervenire con più capitalismo e più crescita economica: è ormai accertato che ricchezza e calori ambientalistici vanno di pari passo.
Il resto è un problema noto: le esternalità.
Gran parte della devastazione ambientale deriva da attività governative. Bisogna fermarle. L’ Unione Sovietica è un classico esempio di ambiente devastato.
Altre esternalità, però, si realizzano perché non esistono diritti di proprietà privata ben definiti. E allora: privatizzare tutto il privatizzabile. Mi vengono in mente le riserve naturali africane.
Resta sempre qualcosa che non è facile privatizzare, qualcosa per cui non è disponibile una tecnologia adeguata. La cosa migliore allora consiste nel tassare gli inquinatori e redistribuire agli inquinati (carbon tax): meglio se la cosa si realizza in automatico con dei crediti d’ imposta in modo tale che burocrati e politici non annusino nemmeno quel flusso di ricchezza.
Chiariamo subito che la carbon tax è un’ extrema ratio a causa delle distorsioni che provoca: resta pur sempre un prezzo di mercato fissato fuori dal mercato, Si spera solo che le distorsioni da carbon tax siano inferiori alle distorsioni ambientali dovute alle esternalità.