Un uomo che ha molto con sé guarda chi non ha nulla, si commuove e dà.
C’ è forse un gesto più semplice?
… passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede al locandiere, dicendo: «Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò…
Due uomini, uno che chiede e uno che soccorre.
Generosità e semplicità si scortano continuamente.
Ma lo stesso gesto puo’ prodursi anche in assenza di generosità. In questi casi però irrompe una nuova protagonista che reclama tutta la scena per sé: la burocrazia.
Per comprendere al meglio questo “aiuto senza generosità” dimentichiamoci allora le parabole evangeliche per affidarci ad altri racconti, per esempio il Welfare di Frederick Wiseman.
La burocrazia dell’ aiuto, come tutte le burocrazie, è fatta di soffitti bassi, luci al neon a distesa, code sfiancanti e un ottundente brusio che, come un acido corrosivo implacabile, si mangia l’ anima delle persone.
Difficile uscire come si è entrati.
Quando tanti drammi s’ incrociano cessa ogni effetto drammatico.
Quando il postulante diventa un semiprofessionista, ribrezzo e compassione si mescolano in un impudico abbraccio.
La parolina detta al momento giusto, la potenziale rognosità del soggetto, l’ aggressività ben collocata fanno scoccare l’ assegno dell’ assistenza.
Il posto dell’ aiuto è comunque un posto da cui ciascuno vuol scappare il prima possibile per darsi al più presto una ripulita. Specialmente gli “aiutati”, che hanno, tra gli altri, un bisogno impellente: dimenticare l’ umiliazione.
Per venire loro incontro ci si è inventati persino un pallido e insufficiente sostituto della generosità: la proliferazione dei diritti.
Tutti scappano appena possono dal non-luogo dell’ aiuto, tranne chi non è venuto per i buoni pasto, o per i buoni affitto, o per i buoni sanità ma per un po’ di compagnia e per tornare uomo grazie ad un vivificante slancio razzista che per un attimo ridona parola, ascolto e sicurezze. Ecco, questi qui per farli sloggiare devi proprio spintonarli fuori.
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