venerdì 22 agosto 2008

I seni freddi delle puttane

Camillo Langone, cattolico estetizzante, sprezzò sempre don Oreste Benzi, questo curato di campagna, scarpe grosse e cervello pure. Ebbe il buon gusto di farlo finchè era in vita. Sentire il suo accanimento iperattivo contro i clienti delle zoccole, metteva voglia di andare per viali. Per fortuna che Geminiello Alvi spense questi fervori maldirezionati intrattenendoci sui "seni freddi delle puttane". Il suo è l' unico argomento accettabile. I seni delle puttane sono infatti invariabilmente algidi, persino quando scevri di masoplastica additiva. I meccanismi fisiologici sono imperscrutabili, ma è così. Non c' è bisogno di mettere in campo argomento pseudo-cattolici a ulteriore ludibrio della vera religione. La puttanofobia puzza di protestantesimo lontano un miglio, sono venti che spirano da Gineva, non da Roma. A Roma, tassando regolarmente le regolarissime troie, un Papa civile ha costruito un Ponte splendido (Ponte Sisto). Le puttane vanno lasciate perdere non per evitare di dispiacere alla Mamma, alla Madonna e alla Fidanzata, ma per evitare il contatto con un pezzo di carne gelido quanto lo sperma del demonio. Geminiello è un fratello che ci ha svelato quanto abbiamo sempre avuto davanti agli occhi.

Fonte: Camillo Langone

mercoledì 20 agosto 2008

Apprenez le francais avec Trenet (3)

Signori, ecco l' unica farmacia dove non è necessario acquistare niente. Basta entrarci per guarire...

Vento del Nord

L' aria spinta dal ventaglio di Hanne arriva fino al Mediterraneo conservando la freschezza del Polo...

martedì 19 agosto 2008

Apprenez le francais avec Trenet (2)

Partito armi e bagagli per fare da comparsa in un film di Tarzan a Hollywood, il nostro serpente pitone rimpiange l' Africa. Me l' hanno fatto incazzare, quei cafoni di americani, ma non potranno mai rendermelo antipatico.

Apprenez le francais avec Trenet (1)

E' un buon professore, di francese e di buonumore. Cominciate a prendervi per mano e che ognuno giochi con le dita dell' altro... va già meglio, vero?



p.s. finalmente mi sono deciso a riversare su mp3 alcuni vinili, così ci ascoltiamo qualche rarità. E' la volta dell' Orchestra di Steve Berensford, un ensemble di terroristi sonori che hanno deciso di "fare i bravi". Per rarità intendo roba fuori catalogo e non accessibile in rete, nè su e-mule, nè altrove

Scambi di persona

Le canzoni che doveva scrivere e cantare Bjork per consacrarsi, le ha scritte e cantate qualcun altro...

Drammi levigati

Alfredino, dopo la cazzata, dal suo buco cerca di raccontarci gli anni ottanta. Come scorrono bene sopra il dramma.

L' esercizio indefesso

La nostra mente fatica a sopportare le informazioni sgradevoli: lei non mi ama, il mio investimento è sbagliato... e per proteggersi mette in atto mille stratagemmi.

Gli psicologi (Festinger) chiamano queste strategia di autodifesa: "riduzione della dissonanza cognitiva" (RDC).

Eccone un esempio vero, sugoso ed estremo.

All' inizio degli anni 50, negli USA, c' era una setta che aspettava la fine del momdo. Conosceva l' orario esatto, si sarebbero salvati solo loro imbarcandosi su alcuni dischi volanti. Il giorno prefissato arrivò, l' ora scoccò, la tensione crebbe. Nulla. Alla fine il Grande Sacerdote ricevette un altro messaggio: il mondo era salvo. Era stato graziato dalla fede profonda della Setta. Ci furono scoppi di gioia, gli adepti rinforzarono la loro fede.

Veniamo ora a qualcosa di simile e ancor più interessante.

Nella sua lunga storia, la Sinistra italiana, specie quella di matrice marxista, ha fatto largo impiego della RDC. Si potrebbe dire addrittura che l' indubbia sottigliezza dell' intellighenzia progressista sia anche il sottoprodotto storico di un secolo di indefessi esercizi volti a neutralizzare le montanti evidenze empiriche fastidiosamente "dissonanti".

Questa convincente osservazione la si deve a Luca Ricolfi e merita di entrare a pieno titolo nella lista di opzioni con le quali si rendere ragione del perchè la cultura, in Italia, sia prevalentemente di sinistra.

HT: Luca Ricolfi: il complesso dei migliori.

Donna con chitarra

Nel 2007, per molti il miglior solo sulla sei corde...

Beati costruttori di Pace

I pacifisti vengono utili quando la pace c' è già. In questo senso non sono mai "costruttori di pace".

Noi tendiamo ad identificare la mancanza dei conflitti con concetti come la fiducia, la buona fede e il rispetto reciproco.

Questo istinto è positivo nel momento in cui contribuisce a rafforzare e valorizzare la fiducia, la buona fede e il rispetto che già esistono.

Ma quando la fiducia non esiste non possiamo far sì che venga alla luce solo grazie a quella credenza e al comoportamento che ci detta.

Quando mancano fiducia e buona fede e non c' è la possibilità di fare appello alla legge nel caso di violazioni contrattuali, è ragionevole guardare al mondo della malavita o a quello degli antichi dispotismi per importarne tattiche e strategie (ritorsione, promessa, minaccia, deterrenza, bluff, rappresaglia...) idonee alla costruzione della pace duratura.

HT: Thomas Schelling

Quando il cristiano tenta di pensare

Se faccio il "cristiano" che pensa mi trovo spesso il passo sbarrato da tre baluardi:

1) Il Prblema del Perdono. Come puo' la Misericordia accordarsi con la Giustizia?

2) Il Problema dell' Onniscienza. Perchè un Dio Onnisciente ci mette alla prova per giudicarci? Dovrebbe sapere tutto fin da subito.

3) Il Problema della proporzionalità. Perchè la gradualità nei meriti e nei demeriti non si riproduce in una gradualità nei premi e nelle punizioni?

In merito ho solo qualche proposta, nell' ordine:

1) Dio è Prima Misericordioso (ci regala la libertà) e Poi rigoroso (ci giudica con giustizia).

2) La libertà donataci da Dio è talmente radicale che lui stesso non sa come la useremo. Deve vederci all' opera per giudicarci.

3) Forse è solo una mia ignoranza, forse sia l' Inferno che il Paradiso hanno una loro gradualità. Dovrei approfondire ma preferisco non farlo per evitare delusioni e fatica.

Ho tralasciato il classico Problema del Male poichè è riconducibile al Problema dell' onniscienza: il Male infatti dovrebbe esistere per due motivi: 1) per realizzare la nostra libertà e 2) come banco di prova affinchè ciascuno di noi possa essere giudicato con giustizia. Insomma, il Male esiste affinchè esistano Libertà e Giustizia.

PC2008-2020C2008-2015N2013-2030BF2020-..S2025-..

L' esteta è interessato solo ai problemi la cui risoluzione sia esprimibile in un rigo. Non ha tempo da perdere lui, e già solo la scelta ti un buon paio di scarpe ne richiede molto.

Per questo che le politiche energetiche sono così poco appassionanti per lui.

Chiunque le consideri con un po' di buon senso, scopre come non possano esistere soluzioni radicali in questo ambido. Occorre uno stramaledetto e strapedante "approccio combinato".

Ma l' esteta non rinuncia e con l' acrostico di cui al titolo pone fine alle questioni individuando una traettoria per uscire dal pantano. Ora puo' dedicarsi allo shopping e alla vestizione del suo prezioso corpo.

Fortunatamente ha ancora 5 minuti per sviluppare l' acrostico: Petrolio, carbone (2008-2020), conservazione (2008-2015, per l' Europa questo punto ha poco senso), nucleare (2013-2030), biofuel (dal 2020 in poi), solare (dal 2025 in poi)...

Per il prolisso che volesse attardarsi sugli aromenti a sostegno, li trova qui.

La grande convergenza

Non parlo della globalizzazione economica. Parlo della musica degli anni novanta.

La cerebrale Accademia d' Occidente non resiste al richiamo levantino e salpa verso esotismi inventati...



... intanto, con moto uguale ma contrario, sull' altopiano una chitarra elettrica scalza l' austera Kora, e subito il lezzo del pigro leone scabbioso sembra rimpiazzaato dai tonfi dei mostri meccanici del signor Ford in quel di Detroit...

Di funerale in funerale

la gente confonde scienza e scienziati.

La scienza è grande, ma i singoli scienziati sono pericolosi. In genere sono testardi, da dove trarrebbero altrimenti le energie per le fatiche eroiche che sopportano come passare 18 ore al giorno mettendo a punto la tesi di dottorato?

Quasi sempre sono dei cattivi avvocati difensori delle proprie idee anziche dei "cercatori di verità". Non cambiano idea neanche di fronte ad argomenti convincenti, in questo sono peggio degli stregoni più ossessionati.

ma la scienza, che è un impresa comunitaria ed evolve di funerale in funerale, li mette uno contro l' altro, li seppellisce tutti ed è molto migliore di loro.

Fonte: Nassim Taleb.

I ghetti non integrano

Un mio amico mi raccontava che in azienda - lui lavorava in una multinazionale - per deridere un collega gli si diceva: " ma che sei un art. 15?". Si citava così la legge per le assunzioni obbligatorie dei disabili.

La cosa fa riflettere chi si preoccupa di pari opportunità puntando sulle "quote".

Le strategie di affitmative action spesso rinfocolano gli odi e la marginalizzazione tra categorie di cittadini. Ed è normale che sia così.

Attribuendo dei privilegi a tuluni, creano per costoro anche dei ghetti dove restano isolati e malvisti dalla maggioranza.

Nicola Persico fa il caso delle "quote rosa".

Inutile contare quante donne ci sono in Parlamento o altrove se poi nella testa di tutti circolano i pensieri irrisori a cui ho accennato.

Uscire dai labirinti di una cravatta

Prima un aperitivo a ritmo di walzer... poi l' eterno dilemma della caramella da trascegliere nel vassoio offerto...

... sembra che le prefernze del professionista vengano accordate alla sugosissima "rossa" (rossana?)... mentre le gialle al suo fianco passano mestamente in maggioranza.

E' il mondo disarmonico delle "feste" che uomini sbilanciati sono tenuti a spingere fino al matinée... è tutto un reticolo di corridoi marmorei che han visto scarpe di coccodrillo entrare con tranquilla sicumera e correre via scalpitando alle prime luci dell' alba, un mondo che ha l' antefatto nei bagni profumati con un "talco" al mentolo e l' epilogo in una stanza dove si passeranno ore per uscire dai labirinti di una cravatta. La barba sfatta e gli occhi fissi nella fiamma dell' ultimo cerino del Grand Hotel. Per vedere se il sogno è ancora in buone condizioni.

Il giorno più "bello": oggi

Contro chi vede nei tempi andati il luogo naturale dell' espressione artistica, avrei un paio di cose da dire.

Non condivido quel genere di passatismo. Trovo che l' arte oggi sia più vitale che in passato e che oggi conosca una fioritura come mai nella storia dell' uomo. Manca una scrematura. E con questo? Siamo messi ancor più alla prova, trovo stimolante tutto cio'.

Nel secolo scorso l' arte è letteralmente esplosa. All' inizio del nuovo millennio, poi, siamo tutti artisti oltre che ammiratori del bello, o almeno ci si prova.

Motivo numero uno: non costa niente.

Il numeratore della ricchezza da investire nell' arte si è alzato in modo smisurato, per contro il denominatore dei costi è rimasto immobile (anzi, si è limato verso il basso!).

L' uomo benestante difficilmente si compra la terza macchina. E' più probabile che produca o consumi arte.

La buona salute dell' arte contemporanea non è quindi tanto proclamata dall' esteta, quanto dall' economista.

Anche solo un secolo e mezzo fa il Pittore doveva risparmiare pure sulla canapa delle sue tele.

Ecco cosa hanno rintracciato i raggi X sotto un dipinto di Van Gogh.

Ribadisce il concetto Edward Lopez prendendo spunto dal seminale libro di Cowen da cui in passato ho ripetutamente attinto anch' io.

Robin: dare ai quasi poveri togliendo ai quasi ricchi

I petrolieri quest' anno se la sono passata bene, non c' è che dire.

Per molti cio' è sufficiente affinchè sopportino un' extra tassazione. L' idea è venuta sia a Tremonti che ad Obama.

Sul WSJ si opina.

Colpisce come l' industria del petrolio, per i suoi margini di profitto, si collochi al sessantesimo posto (la Exxon è usata come proxy). Un Robin Hood che dà ai poveri tutelando i 59 più ricchi per accanirsi sul sessantesimo in lista. L' immagine del giustiziere comincia ad appannarsi.

Non ci sarà di mezzo la famigerata "percezione", e quindi lo sfruttamento politico della stessa?

HT Mark Perry

Occhi che giudicano

Una mucca mi guarda con i suoi occhioni buoni.

Calma, se quegli occhioni fossero davvero "buoni" ci sarebbero valide ragioni per pensare ai diritti di quel bovino. Riconoscere agli animali un comportamento "etico" implica il riconoscimento di diritti. Perchè negarli una volta che si sono riconosciuti dei doveri.

Ma forse basta meno.

Liberilibri ha fatto uscire una bella fiaba dello scrittore Melchior Vischer: La Lepre. In breve, il protagonista non commetterà l' omicidio programmato perchè, prima di sferrare il colpo letale, icrocia lo sguardo di una lepre, un testimone muto ma, ai fini etici, pur sempre un testimone. D' altronde si sa, molte scorrettezze che siamo pronti a commettere in privato le evitiamo in pubblico.

Per riconoscere l' "umanità" dell' animale forse basta questo: che il suo sguardo ci inibisca taluni comportamenti immorali. Eppure tutto questo potrebbe attestare qualcos' altro che riguarda noi più che la lepre o la mucca: rispettiamo il precetto non per ossequio alla verità che contiene ma per convenienza. In questo caso sarebbe l' uomo ad "animalizzarsi" anzichè l' animale ad "umanizzarsi".

Fonte: Armando Massarenti, sole

Un silenzio dove succedono cose

Guarda le stampe giapponesi, è così che devi scrivere: con altrettanto spazio intorno a rade parole. Usane poche e inseriscile organicamente in un melodioso silenzio. Scaccia quelle destinate a coprirlo e disperderlo, favorisci quelle che lo accentuano accarezzandolo. La parola è una pennellata che dettaglia il luogo dove si posa e riempie d' anima quello dove non si posa. La seconda funzione prevale. Cosa dovrai mai riferire se non le solite quattro verità. Ti deve bastare poco, in caso contrario dubita del tuo pensiero.

fonte: Hillesum