FUSARO E GOOGLE INVOCANO MARX
Fusaro forse ha ragione: Marx torna. Anche se in modo inatteso,
probabilmente anche da lui.
Nella Silicon Valley hanno le idee abbastanza chiare sul nostro
futuro: informatica e biologia stanno convincendo molti ricercatori che tu sei
semplicemente il prodotto di un algoritmo. La macchina,
molto presto, ti conoscerà meglio di quanto tu conosca te stesso. Sceglierà chi
dovrai sposare, come ti dovrai curare ma soprattutto ti sostituirà sul lavoro.
Tu, fattene una ragione, non sei più “impiegabile” poiché risulti
intellettualmente inferiore all’algoritmo dell’intelligenza artificiale
destinato a rimpiazzarti. Non servirai più a nulla. Ma non preoccuparti, potrai
comunque ritirarti con una ragguardevole rendita con cui manterrai/migliorerai
il tuo standard di vita. Sei contento? Per ogni persona obsoleta come te il
governo predisporrà una somma fissa garantita. Pensa a godertela. Vivremo tempi
nuovi, la ricchezza non sarà più un problema, la politica si occuperà solo di
redistribuire e assicurare.
Quello che per molti è distopia, presso Google o Apple è utopia.
Se Fusaro invoca un Marx equalizzatore, anche Yuval Harari, Nick Bostrom, Larry
Page, Sergey Brin, Tim Urban e Elon Musk in fondo lo vedono in fondo alla loro
traettoria.
In altri termini, proprio nel bel mezzo del capitalismo più
avanzato si sta facendo avanti un neo-marxismo con parecchie frecce al suo arco.
Ricordiamoci che il marxismo originale non era affatto avverso alla tecnologia,
anzi, ha sempre “creduto” nella rivoluzione industriale, ha sempre pensato che
il problema non fosse più produrre con risorse scarse ma redistribuire
l’abbondanza già disponibile. Ogni volta che ci percepiamo come alla fine di un’
epoca, al termine della storia della fatica, le idee marxiste tornano a
circolare. Ieri la fine del mondo era la rivoluzione industriale, oggi la
rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
https://www.youtube.com/watch?v=XArSVg3KOuk