Un po' mi ha sorpreso che Arvo Part dedicasse una suo lavoro a Benjamin Britten. I punti di contatto tra i due non sono molti.
Il primo sembra guardare tutto con commossa partecipazione ma da un osservatorio distante; da quelle lontanaze tira i suoi sospiri d' attesa, il moto dei corpi amati appare rallentato e uniforme. Il secondo si precipità negli eventi per procacciarsi un' acqua che spenga il fuoco dei desideri. Circondato dai fenomeni, combatte con loro, contro di loro e tra loro. E' contagiato dal loro calore, dal dinamismo e dalla varietà che mai si esaurisce nello sguardo.
La soluzione è stata stata semplice: si è trattato di osservare la musica di Britten da lontano.
E da lontano ci appare come giri vorticosamente su se stessa fino a che non giunge, la musica di Part è quasi sempre escatologica, il tempo di pacificarsi.
Il primo sembra guardare tutto con commossa partecipazione ma da un osservatorio distante; da quelle lontanaze tira i suoi sospiri d' attesa, il moto dei corpi amati appare rallentato e uniforme. Il secondo si precipità negli eventi per procacciarsi un' acqua che spenga il fuoco dei desideri. Circondato dai fenomeni, combatte con loro, contro di loro e tra loro. E' contagiato dal loro calore, dal dinamismo e dalla varietà che mai si esaurisce nello sguardo.
La soluzione è stata stata semplice: si è trattato di osservare la musica di Britten da lontano.
E da lontano ci appare come giri vorticosamente su se stessa fino a che non giunge, la musica di Part è quasi sempre escatologica, il tempo di pacificarsi.
***
Ascoltare un bel disco quando sai già che è bello non appaga appieno l' animo del consumista segugio. Perchè temporeggiare in terre già conquistate? Eppure mi sento di incoraggiare al "riascolto". La bellezza non è mai "acquisita", non è mai "già vista". E' un fascio di luce cristallina che illumina sempre nuove cose ogni volta che lo si accende. Grazie miri per il prezioso prestito che mi hai concesso!
***