E' sorprendente come alcuni libri le cui tesi sono state chiaramente smentite dalla storia e dai fatti, continuino ad avere un grande successo in libreria.
Un curricum del genere lo puo' vantare il best seller di Paul Ehrlich: The Population Bomb.
Come le madri si affezionano ai figli più attardati, così anche gli studiosi tralasciano quasi sempre le loro migliori intuizioni per dedicarsi anima e corpo a quelle idee che rischiano di rovinalre loro la reputazione.
Oggi Ehrlich torna alla ribalta con un nuovo libro. A prima vista sembrava aver imparato la lezione spostando il tiro e puntando sui canonici pericoli ambientali, ma poi quando meno te lo aspetti, nel momento delle ricette, manco fosse un Sartori qualunque, ecco la sua priorità: contro il degrado ambientale, fate meno figli.
Gli risponde Edward Glaeser (qui in due righe, altrove con parecchi libri):
"... it is true, as they point out, that there are environmental costs of having more people — all of us use natural resources and energy and bear some responsibility for greenhouse gas emissions. But there are also benefits, especially to the people being born. Each new person has a brain that might come up with new technologies that could reduce humanity's environmental impact. As an urban economist, my life's research has focused on the many ways in which we are all enriched by the people around us. Are there many parents who think that the world would have been better off if they had decided to have one less child?
The Ehrlichs are right that we face real environmental threats, but there are better and worse ways of facing those threats. Today, we need sophisticated policies that weigh costs and benefits, not more warnings..."
Glaeser chiude osservando icasticamente quale sia il maggior successo delle campagne che vedono impegnato l' ambientalismo internazionale: averci fatto capire che l' ambiente è troppo importante per essere lasciato agli ambientalisti.
Un curricum del genere lo puo' vantare il best seller di Paul Ehrlich: The Population Bomb.
Come le madri si affezionano ai figli più attardati, così anche gli studiosi tralasciano quasi sempre le loro migliori intuizioni per dedicarsi anima e corpo a quelle idee che rischiano di rovinalre loro la reputazione.
Oggi Ehrlich torna alla ribalta con un nuovo libro. A prima vista sembrava aver imparato la lezione spostando il tiro e puntando sui canonici pericoli ambientali, ma poi quando meno te lo aspetti, nel momento delle ricette, manco fosse un Sartori qualunque, ecco la sua priorità: contro il degrado ambientale, fate meno figli.
Gli risponde Edward Glaeser (qui in due righe, altrove con parecchi libri):
"... it is true, as they point out, that there are environmental costs of having more people — all of us use natural resources and energy and bear some responsibility for greenhouse gas emissions. But there are also benefits, especially to the people being born. Each new person has a brain that might come up with new technologies that could reduce humanity's environmental impact. As an urban economist, my life's research has focused on the many ways in which we are all enriched by the people around us. Are there many parents who think that the world would have been better off if they had decided to have one less child?
The Ehrlichs are right that we face real environmental threats, but there are better and worse ways of facing those threats. Today, we need sophisticated policies that weigh costs and benefits, not more warnings..."
Glaeser chiude osservando icasticamente quale sia il maggior successo delle campagne che vedono impegnato l' ambientalismo internazionale: averci fatto capire che l' ambiente è troppo importante per essere lasciato agli ambientalisti.