Con Enron falliva il capitalismo cattivo, quello avido. E a molti è piaciuto emettere in modo stentoreo una denuncia di cui sento ancora l' eco.
Come mai la stessa lamentazione non è seguita alle crisi di Fannie Mae e Freddie MacFanny?
Forse perchè con quelle banche a fallire era il capitalismo "buono".
Sul baratro si sono trovate quelle banche "con un cuore" per cui non ha senso "prestare i soldi a chi già ce li ha", quegli istituti per cui "è giusto dare un' opportunità anche a chi non puo' offrire garanzie".
Il capitalismo buono quindi, sempre attento alla sua missione sociale. Non solo, la sua missione era anche osservata con benevolenza e sostenuta dalla politica che concedeva prestiti agevolati ai buoni samaritani; che dimostrava in mille modi come, in caso di bisogno, sarebbe intervenuta prontamente.
Ma è ancora mercato questo? Non lo è nemmeno secondo Lawrence Summers, il quale parla di "fallimento sociale" piuttosto che di "fallimento di mercato":
"... how about chartering private companies as government sponsored enterprises with the mission of promoting home ownership affordability? Give them boards with some private representatives and some public representatives. Make clear that government stands behind their capital market innovations so they can borrow more cheaply and pass the savings on. Exempt them from the state local taxes that others pay. Give them specific objectives on affordability that they must meet. Rely on a special government regulator to assure that they balance their social responsibility with their drive to profit. Harness the profit motive to meet a social objective... But market discipline was nearly nonexistent given the general perception -- now validated -- that their debt was government backed. Little wonder with gains privatized and losses socialized that the enterprises have gambled their way into financial catastrophe..."
Come mai la stessa lamentazione non è seguita alle crisi di Fannie Mae e Freddie MacFanny?
Forse perchè con quelle banche a fallire era il capitalismo "buono".
Sul baratro si sono trovate quelle banche "con un cuore" per cui non ha senso "prestare i soldi a chi già ce li ha", quegli istituti per cui "è giusto dare un' opportunità anche a chi non puo' offrire garanzie".
Il capitalismo buono quindi, sempre attento alla sua missione sociale. Non solo, la sua missione era anche osservata con benevolenza e sostenuta dalla politica che concedeva prestiti agevolati ai buoni samaritani; che dimostrava in mille modi come, in caso di bisogno, sarebbe intervenuta prontamente.
Ma è ancora mercato questo? Non lo è nemmeno secondo Lawrence Summers, il quale parla di "fallimento sociale" piuttosto che di "fallimento di mercato":
"... how about chartering private companies as government sponsored enterprises with the mission of promoting home ownership affordability? Give them boards with some private representatives and some public representatives. Make clear that government stands behind their capital market innovations so they can borrow more cheaply and pass the savings on. Exempt them from the state local taxes that others pay. Give them specific objectives on affordability that they must meet. Rely on a special government regulator to assure that they balance their social responsibility with their drive to profit. Harness the profit motive to meet a social objective... But market discipline was nearly nonexistent given the general perception -- now validated -- that their debt was government backed. Little wonder with gains privatized and losses socialized that the enterprises have gambled their way into financial catastrophe..."