martedì 1 luglio 2008

Dieci mattoni per la costruzione del "bello"

Alcuni mattoncini per costruire un' estetica e sapere subito cio' che è bello e cio' che è brutto (magari).

  1. L' arte è uno strumento di conoscenza.


  2. L' arte è isomorfa (!?) con il mondo.


  3. L' arte è imparentata con la scienza.


  4. L' arte, diversamente dalla scienza, si occupa della totalità.


  5. L' arte, diversamente dalla scienza, valorizza la scaturigine del linguaggio (commento 5), anzichè la sofisticata manipolazione (la contemplazione prevale sull' analisi).


  6. L' arte, diversamente dalla scienza, ha un legame intuitivo con il mondo.


  7. L' arte evolve grazie all' originalità.


  8. L' arte reperisce i suoi significati di base nella tradizione.


  9. L' arte del mondo moderno è imperniata sulla divisione del lavoro.


  10. L' arte si giudica sulla base degli effetti che produce e non sulla base delle tecniche necessarie a produrla. Ovvero, per il giudizio estetico conta solo cio' che sta davanti al sipario.


  11. L' arte, come del resto la scienza, è sintetica.


No panic. Seguono generose delucidazioni.

La prop1 e la prop3, in fondo sono legate: sia arte che scienza sono strumenti conoscitivi. O no?

La prop4 addirittura sembrerebbe stabilire un primato dell' arte.

La prop5 è azzardata. Nega differenze qualitative tra arte e scienza. Oggi si puo' osare farlo poichè in molti considerano l' intuizione una variante "compressa" della ragione.

La prop2 mi serve per stabilire che l' arte ha sempre un contenuto "realista".

Questo realismo significa che i criteri di bellezza possono mutare in relazione alla nostra visione della realtà.

Per san Tommaso il "bello", implicava simmetria e armonia. Per noi non è più così, perchè? Io dico perchè è cambiata la nostra visione del mondo e l' arte non puo' che aderire a questo mutamento.

Secondo me l' "isomorfismo" fondamentale consiste nel rappresentare artisticamente il Soggetto, l' Oggetto, il Tutto (Dio?).

Parlando di questioni un po' fumose avrei voluto evitare parole strane. Ho fatto un' eccezione per "isomorfismo" perchè mi sembra decisiva.

Prop2 e prop5 sembrano contraddirsi. Come si legano "isomorfismo" e "intuizione". L' "intuizione" non ha forma.

Ne esco così: la scienza produce i suoi "isomorfismi" fornendo un traduttore analitico che consente di passare in modo rigoroso dalla sua stenografia alla realtà (la scala di una mappa, per esempio). Nell' arte il traduttore è intuitivo (informe).

L' isomorfismo ha altre conseguenze. Consente, per esempio, di esprimersi con metafore pertinenti su un pezzo musicale utilizzando un linguaggio psicologico, oppure teologico, oppure sociologico, oppure addirittura medico, oppure...

Non essendo pura forma isolata dal mondo, il linguaggio tecnico dell' arte non monopolizza il giudizio sull' opera.

la prop6 è un omaggio all' estetica romantica: il bello è originale. E' anche un omaggio al mio amore per le avanguardia.

Non che la cosa sia esente da problemi: molti grandi artisti perfezionano una tradizione. Di Bach alcuni hanno detto che era un "meraviglioso ritardatario". Ma Bach crea sempre problemi ai sistematizzatori.

La prop7 tempera la 6. Fare tabula rasa dimenticandosi che esiste una tradizione conduce alla deriva. certa musica colta accademica tra gli anni 50 e gli anni 70 paga questo scotto.

La prop8 è importante affinchè non si bocci l' opera incompleta. Molte sono tali ma meritano.

Parecchi artisti si "specializzano" su certi elementi trascurandone altri. Cio' non pregiudica il loro lavoro. Anzi, è naturale nella civiltà moderna, una società ricca dove il principio della divisione del lavoro si applica ovunque.

La prop8 salva molte forme d' arte popolare che vengono recuperate come "parziali" ma non per questo meno pregnanti.

La specializzazione consente di salvare molto musica del passato per le orecchie dell' ascoltatore spaventato dalla ricostruzione storica del contesto.

Pensiamo al solito Bach. Ascoltare Bach spesso è una grande esperienza. Ma, stando all' estetica proposta, manca di "completezza".

Esempio: in lui sento che manca la rappresentazione del soggetto, nelle sue armonie non reperisco la miseria del peccatore. Per fortuna c' è la prop8. Con la prop8 posso considerare il lavoro di Bach "focalizzato"; l' autore realizza con qualità sorprendenti la parte di lavoro che si ritaglia.

Penso anche a certa musica che ho già criticato sopra: lo sperimentalismo post-weberniano. Possiamo salvarlo considerandolo "focalizzato" sulla struttura molecolare dell' "oggetto". Una musica fortemente amputata ma non per questo meno "bella".

La prop10 mi serve per dire che "Pierino e il Lupo" oppure le musiche di Carl Stalling per i cartoni della Warner, non saranno mai capolavori assoluti: pedinano i fatti troppo da vicino senza un vero tentativo di sintesi. In queste opere l' imitazione della realtà eccede.

Avete notato il pallore di questi pensieri? E' dovuto al fatto che vengono concepiti sempre in ritardo. Il loro destino è quello di inseguire l' emozione estetica anzichè di precederla e guidarla come dovrebbe fare un vero pensiero. Pazienza, chi ha fiducia nelle idee non rinuncia, speriamo che serva a qualcosa.

Ora mi manca solo d' aggiungere che uno stimolo molto indiretto me l' ha fornito il tentetivo di Debenedetti di applicare l' estetica tomista a Joyce e Proust (cap. IV del suo libro).

ADD1: attenzione, la discussione prosegue qua, e anche qua.


ADD2: aggiornamento qua, qua e qua.