Siete il manager di un ospedale e avete un dilemma tragico. Salvare Giovanni o salvare roberto? Entrambi sono bambini di 5 anni. Entrambi attendono il trapianto di un rene Ma esiste un solo rene disponibile.
Siete il manager di un ospedale e avete un dilemma con taboo. Salvare Giovanni o investire nell'attrezzatura dell'ospedale? Giovanni è un bambino di 5 anni che attende il trapianto di un rene. Irene ha il costo di €1000000 che potrebbero essere in alternativa investiti per migliorare le attrezzature dell'ospedale e quindi salvare eventuali vite in futuro.
Nel primo caso il manager non viene mai giudicato negativamente sia che scelga Giovanni che che scelga giuseppe. Viene giudicato negativamente solo se la sua scelta è sbrigativa. Tutto deve apparire Travagliato affinché il manager sia apprezzato.
Nel caso della seconda scelta il manager sanitario che pensa alle vite future viene condannato. Non solo, viene condannato anche se opta per salvare la vita di Giovanni ma lo fa pensandoci su troppo.
Forse non ci rendiamo conto ma il giudizio che riceviamo per le nostre scelte e solo in parte dettato dal loro contenuto. In gran parte conta la velocità con cui le compiamo. Una scelta ritenuta corretta diventa sbagliata Se operata in seguito ad un calcolo.
Prima implicazione. Poiché la decisione è immediata non deve implicare discussione. La discussione ci rende inaffidabili.
Seconda implicazione. Il sostituto della discussione è l'insulto. Chi non è d'accordo con noi è uno stupido.
Terza implicazione. Nel piccolo mondo ci sono pochi casi specifici su cui è facile giudicare o comunque formarsi un pregiudizio. Nel grande mondo gli esempi sono infiniti occorre una regola. Molto spesso si creano dei cortocircuiti che imbarazzano. La persona con cui pensavi di condividere la tua etica si mostra all'improvviso come un estraneo è uno stupido.
Quarta implicazione. Molte guerre culturali non oppongono chi preferisce certi comportamenti ad altri ma chi considera certi comportamenti una grave violazione e chi invece li considera banali errori.