I MIEI 25 EURO
Perché non aiutare i poveri prestando loro dei soldi anziché donarli? Il microcredito incentiva la costituzione di piccole attività che si inseriscono armoniosamente nel tessuto sociale, il piccolo imprenditore sviluppa delle competenze durature e una disciplina dettata dall’esigenza di restituire quanto ricevuto. Inoltre, il “capitale di soccorso” resta intatto e disponibile per altri prestiti. Quando si dona, mi dicono, il beneficiario subisce l’assalto di parenti e amici che polverizzano così la sua ricchezza inattesa e la destinano inevitabilmente al consumo occasionale. Con il microcredito almeno questo inconveniente è aggirato: l’esigenza di restituire pone un freno alla polverizzazione. Impegnarsi in questo settore è facile, mi sono iscritto da poco a Kiva prestando via paypal 25 euro a un taxista ugandese, per lui una somma notevole. Chissà se rivedrò mai quei soldi, ma mi dicono che le probabilità sono elevate e gli interessi tutt’altro che disprezzabili.