sabato 18 febbraio 2017

la sparizione dei gay

Nella nostra società la qualità della vita dei gay è migliorata e continuerà a migliorare, mai nella storia sono stati integrati e accettati come ne XXII secolo.
Tuttavia, da quando la scienza ci consente di individuarli nella fase prenatale, la selezione per loro è sempre più dura, almeno in quel momento l’ accettazione è sempre molto difficile e sporadica.
E’ di questo triste argomento che si occupa il nuovo libro dell’insigne demografo italiano Roberto Volpi: “La sparizione dei bambini gay”.
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Chiediamoci allora come e perché marciamo a passo spedito verso la scomparsa dei gay.
Oggi, solo una decisa minoranza di gay che vengono al mondo è frutto di una scelta voluta, consapevole.
Tendenza consolidata:
… presso le partorienti si stanno sempre più diffondendo i test di diagnosi prenatale che portano, con il ricorso all’IVG, a un forte ridimensionamento dei casi “problematici”… La nostra capacità di accettare un figlio gay, in quest’epoca in cui è sempre possibile (errori a parte) sapere preventivamente se il proprio figlio è gay, si sta abbassando sempre di più…
A cio’ aggiungiamo che l’uso di questi test è incentivato e raccomandato. Non sembra avere controindicazioni in sé, neppure sul piano morale.
In un mondo in cui tutte le donne fanno questi test, risulta certificata la loro stessa accettabilità
… La decisione dell’aborto volontario di un feto potenzialmente gay è stata in un certo senso spersonalizzata. O, se si preferisce, oggettivata, resa oggettiva… Solo dove la diffusione dei test prenatali è mediocre c’è ancora una resistenza di ordine psicologico-morale alla scelta dell’aborto…
Si fanno questi esami già sapendo che si abortirà il figlio gay. I pochi che nascono sono frutto di test non effettuati.
Solo una quota molto modesta della già modesta quota di gay che abbiamo oggi in Italia (ma il discorso va ben al di là del nostro Paese) è la conseguenza di decisioni prese coscientemente.
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Se così stanno le cose, la popolazione gay non potrà che diminuire sempre di più.
Vediamo le tre cause principali che portano alla nascita di un figlio gay…
… Diagnosi prenatali non effettuate,  errori diagnostici dei test, scelta da parte delle coppie di consapevole accettazione di bambini gay…
Qui vale la pena fare una considerazione: un tempo il gay viveva osteggiato, era costretto a nascondersi e tra le sue strategie di occultamento rientrava anche il matrimonio e i figli. Costava una gran fatica ma si faceva. Oggi, la sua qualità della vita è migliorata, non deve più nascondersi, cosicché non si sposa e non ha figli con donne. Anche questo canale riproduttivo, dunque, va estinguendosi…
… Questo sta a significare che la popolazione dei gay sarà sempre più in futuro caratterizzata da una dinamica demografica tutta basata sulla nascita dei gay da coppie etero e sulla morte di quegli stessi gay…
Altra domanda un po’ imbarazzante ma che non si puo’ evitare: arriveremo presto ad una società gay-free?…
… è altresì chiaro che soltanto un indirizzo, un programma davvero eugenetico potrebbe arrivare al traguardo di società totalmente, integralmente gay-free, perché non c’è modo, a meno di introdurre da un lato l’obbligatorietà dei test diagnostici per tutte le donne, e dall’altro la correzione/eliminazione altrettanto obbligatoria dei concepiti con l’alterazione delle trisonomie ben note, di arrivare al traguardo di zero nati gay. E anche così qualche nato gay, frutto di errori diagnostici, continuerebbe pur sempre a esserci…
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Oggi vogliamo figli perfetti
… Un vecchio amico, pediatra molto considerato a Pisa, mi assicura tra il serio e il faceto che se appena un bambino si azzarda ad avere un incisivo o un canino fuori linea gli infliggono un’armatura in bocca da supplizio medievale, perché non sia mai detto che possa crescere con un dente non perfettamente allineato rispetto a tutti gli altri…
La parola d’ordine è: correggere! Correggere a tutti i costi. Eliminare ogni più piccola imperfezione.
Se pure è sotto gli occhi di tutti l’evoluzione positiva dei gay nelle società, la loro crescente accettazione, il “perfezionismo” di cui sopra li minaccia nello stadio iniziale: sta lì, per loro il “grande filtro”…
… il grado di accettazione dell’imperfezione psico-fisica dei propri figli è precipitato nei genitori in relazione a due fattori: il numero dei figli e la capacità di individuare preventivamente l’imperfezione e di ovviarvi in qualche modo…
Quando avevamo molti figli, un gay ce lo si poteva anche consentire. Ma oggi avere un figlio unico gay significa bloccare la discendenza diretta per sempre. A parole minimizziamo ma poi, di fatto, “interrompiamo”.
Ci sono poi le diagnosi sempre più accurate.
A tutt’oggi di 100 feti ai quali in fase prenatale viene diagnosticato un qualche difetto congenito, circa 50, dunque la metà, vengono abortiti. Dei casi con difetti congeniti non cromosomici, almeno 1 su 3 viene abortito…
… una crescente «sottigliezza diagnostica» porta a diagnosticare anche difetti congeniti di assai lieve consistenza, pochissimo invalidanti, e alcuni anche piuttosto facilmente correggibili dopo la nascita…
Ormai le anormalità potenzialmente segnalabili nel feto sono numerosissimi…
… Il fatto da sottolineare con forza è che non si sono mai visti tassi di malformazioni congenite tanto alti. Su poco meno di 3,9 milioni di nascite controllate tra il 2008 e il 20122, Eurocat ha potuto totalizzare, dai registri europei, la bellezza di 101 mila casi di difetti congeniti, 1 caso con difetti congeniti ogni 39 nascite… ai quali andrebbero aggiunti quelli che vengono diagnosticati, in quanto è solo allora che vengono alla luce, settimane e mesi e – alcuni – perfino anni dopo la nascita…
Di fronte alla “segnalazione” si procede all’aborto in almeno 1 caso su 2. Con percentuali che s’impennano vertiginosamente nel caso di potenziale omosessualità del nascituro…
… La stessa società che esalta le differenze etnico-culturali non mostra di farsi troppi scrupoli nel sopprimere la diversità quando si presenta sotto la forma di una qualche alterazione dei concepiti…
Quando bastano i piedi dolci (o torti) per sbarazzarsi del nascituro, l’omosessuale ha ben ragione di temere per la sua vita.
Forse domani, con l’ingegneria genetica del XXIII secolo,  sarà anche possibile correggere i difetti cromosomici: una buona notizia per i pro-life ma non certo per i gay.
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P.S. Metà di questo articolo è vera. Tocca al lettore capire quale :-)
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