Il cambiamento climatico, ovvero: cambiare le regole per avere successo Elogio dell'errore: Perché i grandi successi iniziano sempre da un fallimento di Tim Harford
Cinque Il cambiamento climatico, ovvero: cambiare le regole per avere successoRead more at location 2764
L’obiettivo di Tyndall era risolvere un dilemma sollevato dallo scienziato francese Joseph FourierRead more at location 2778
Fourier aveva calcolato quanta energia solare raggiungeva la Terra, e quanta questa ne irradiasse nello spazio. Più calda era la Terra, maggiori erano le radiazioni emesse, e Fourier si aspettava che le radiazioni della Terra bilanciassero il caldo fornito dal Sole a una temperatura di circa 15 °C. Fourier rimase quasi sconvolto, perché secondo i suoi accurati calcoli l’effettivo equilibrio dell’energia implicava che la temperatura media fosse meno 15.Read more at location 2779
Tyndall ritenne che la risposta a questo enigma fosse che tutta l’atmosfera terrestre intrappolava il caldo come una serra,Read more at location 2783
problema, perché nemmeno l’ossigeno e l’azoto assorbivano granché il caldo irradiato. Dunque l’atmosfera non sembrava funzionare come una serra. Ma allora che cosa accadeva?Read more at location 2786
altri gas oltre all’ossigeno e all’azoto,227 cioè lo 0,4 per cento di vapore acqueo e lo 0,04 per cento di biossido di carbonio,Read more at location 2792
Aggiunse quindi nel suo tubo un modesto ammontare di vapore acqueo, metano e biossido di carbonio, e improvvisamente il caldo irradiato veniva assorbito.Read more at location 2795
Le complicazioni sono molte: le nuvole potrebbero formarsi in un’atmosfera più calda, riflettendo più calore; ma il ghiaccio bianco si scioglierebbe, riflettendo meno; e se la tundra artica si sciogliesse, marcendo potrebbe rilasciare più metano, un potente gas serra. A causa di questi cicli di feedback, alcuni dei quali dovrebbero soffocare l’effetto mentre altri è probabile che lo aumentino, i possibili risultati sono incerti.Read more at location 2804
la concentrazione dell’anidride carbonica prima dell’era industriale era 280 parti per milione (0,028 per cento). Attualmente è intorno alle 390 ppm, e i negoziati internazionali appoggiano ufficialmente l’obiettivo di mantenere la concentrazione sotto le 450 ppm.Read more at location 2808
Richard Lindzen, un meteorologo bastian contrario del MIT, ritiene che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera possa tranquillamente superare le 10.000 ppm.Read more at location 2811
Aveva confuso l’importanza del problema con la semplicità della soluzione.Read more at location 2823
Persino delle modeste riduzioni nelle emissioni di gas serra implicano una completa riorganizzazione del sistema economico su cui si fonda la nostra vita quotidiana.Read more at location 2828
Giriamo in automobile non perché ce lo dice la ExxonMobil, ma perché la troviamo comoda,Read more at location 2836
Il cambiamento arriverà o dal governo che eleggiamo, o modificando le nostre abitudini.Read more at location 2837
Geoff comincia la sua giornata, come sempre, riempiendo il bollitore per il caffè, ma poi si ricorda che il bollitore elettrico succhia un sacco d’energia, allora opta per un bicchiere di latte freddo. Poi risparmia ulteriore elettricità non tostando le sue solite due fette di pane. Al momento di lasciare l’appartamento, indugiando se staccare o meno dalla spina il caricabatteria del cellulare, prende le chiavi della macchina, ma subito ci ripensa e si avvia a piedi alla fermata dell’autobus. Quando salta giù dall’autobus di fronte all’ufficio, la rinuncia al caffè mattutino si fa sentire, quindi s’infila da Starbucks per un cappuccino. All’ora di pranzo interroga il proprietario della gastronomia riguardo alla provenienza degli ingredienti, e sceglie un cheeseburger fatto con manzo allevato localmente. Nel pomeriggio ha un momento libero e ne approfitta per navigare su Internet e scaricarsi una brochure sulla Toyota Prius, poi chiama e fissa un appuntamento con un installatore di mulini a vento da tetto per chiedergli un preventivo. A fine giornata è stanco, e senza accorgersene dimentica il computer dell’ufficio in stand-by, prima di avviarsi verso la stazione degli autobus. Arrivato a casa tardi, dopo avere aspettato l’autobus per un’eternità, prende la macchina e va al supermercato – giusto un tratto breve, ricordandosi però di prendere la propria borsa per la spesa – per comprare un pacco di lampadine a basso consumo energetico e una confezione di detersivo in polvere senza fosfati, in modo da mettere i vestiti del giorno dopo nel lavasciuga. Compra anche dell’agnello locale biologico, pomodori e patate locali e una bottiglia di vino (che non ha attraversato mezzo mondo per arrivare dal Cile). Dopo mangiato risparmia ancora più energia lavando i piatti a mano, senza lavastoviglie. Poi decide di installare le sue lampadine a risparmio energetico, ma ci ripensa perché significherebbe buttare nella spazzatura quelle vecchie, ancora perfettamente funzionanti; le mette quindi in un cassetto in attesa di sostituire le altre quando si bruceranno. Geoff va a dormire con il sonno del giusto,Read more at location 2848
per produrre 250 millilitri di latte, una mucca espelle 7,5 litri di metano, che pesano circa 5 grammi ed equivalgono a 100 grammi di anidride carbonica.Read more at location 2868
altri elementi per fare il latte – foraggio per le mucche, trasporto, pastorizzazione – e i 250 millilitri che Geoff ha bevuto producono circa 300 grammi di anidride carbonica.Read more at location 2874
I prodotti caseari sono così nocivi al Pianeta che Geoff avrebbe fatto meglio a tostare il suo pane senza burro, piuttosto che imburrarlo senza tostarlo.Read more at location 2878
nemmeno il cheeseburger mangiato da Geoff a pranzo (2.500 grammi di anidride carbonica ogni 100 grammi circa) è stata una scelta felice.235 Lo stesso vale per la braciola di agnello a cena (diciamo altri 2.500 grammi), perché anche gli ovini producono metano.Read more at location 2880
Comprare prodotti locali riduce i chilometri percorsi dal cibo per arrivare sui nostri piatti, ma spesso è una pratica controproducente. È sicuramente vero che trasportare cibo in giro per il mondo fa consumare energia, tuttavia l’impatto è inferiore a quanto si pensi: la maggior parte dei prodotti viene trasportata via nave, e quando viene caricata sugli aerei non sta su una bella poltrona con ampio spazio per le gambe e lo champagne gratis. Inoltre, proviene sicuramente da luoghi con condizioni climatiche molto più adatte. La preferenza di Geoff dell’agnello inglese su quello neozelandese potrebbe produrre più anidride carbonica: quattro volte tanto, se diamo retta a un team di ricercatori universitari che però, ammettiamolo, è neozelandese.238 Sui numeri si può dibattere, ma il dato di fondo è che ci vuole più combustibile fossile per produrre l’agnello in Inghilterra che non in Nuova Zelanda, dove la stagione verde è più lunga e c’è più energia idroelettrica, e questo andrebbe messo sulla bilancia accanto alle emissioni causate dal trasporto. La scelta di Geoff dei pomodori inglesi anziché spagnoli è stata di certo maldestra: l’anidride carbonica emessa dal viaggio del TIR è completamente controbilanciata dal fatto che la Spagna è baciata dal sole,239 mentre in Gran Bretagna i pomodori hanno bisogno di serre riscaldate. Quanto al vino cileno, la navigazione intorno al mondo aggiunge solo il 5 per cento di gas serra a quelli emessi soltanto per produrlo.Read more at location 2889
un sacchetto di plastica è responsabile di solo un millesimo di emissioni di anidride carbonica rispetto al cibo che ci mettiamo dentro.241 Il che non si avvicina neppure lontanamente a compensare la debolezza che si è concesso prendendo la macchina, capace di generare quasi 100 grammi di anidride carbonica per ogni chilometro percorso, nemmeno se avesse guidato la sua tanto desiderata Prius. Ma anche questa stima è troppo ottimista, perché suppone che il viaggio avvenga in assenza di traffico,Read more at location 2903
Il classico autobus londinese trasporta in media tredici persone, nonostante le dimensioni della città e l’entusiasmo per i trasporti pubblici. Le auto portano in media 1,6 persone, e già così emettono in realtà meno anidride carbonica per chilometro su passeggero di un autobus al suo carico medio.243 Alcuni sostengono che si tratti di un aspetto irrilevante, perché l’autobus viaggia in ogni caso e dunque il contributo di Geoff ai gas serra sarebbe vicino a zero. Ma con la stessa logica Geoff potrebbe godersi un bel viaggio di lunga distanza in aereo senza sensi di colpa, perché tanto anche l’aereo avrebbe volato lo stesso.Read more at location 2911
Geoff ha fatto bene a comprare le lampadine a risparmio energetico, ma ha sbagliato ad aspettare a installarle: quelle vecchie consumano così tanta energia che è meglio per l’ambiente buttarle subito.Read more at location 2921
Non avrebbe nemmeno dovuto disprezzare la lavastoviglie, che consuma meno anidride carbonica del tipico lavaggio a mano,Read more at location 2923
ma il progetto dei mulini a vento sul tetto salverà il sogno romantico di Geoff? È improbabile. Un piccolo mulinello a vento da tetto in un contesto urbano genera una media di 8 watt, e Geoff avrà quindi bisogno di dodici mulini per far funzionare una normale lampadina da 100 watt. Uno di questi mulini a vento giocattolo farà risparmiare a Geoff solo 120 grammi di anidride carbonica al giorno.247 Ha sprecato cinque volte questa energia quando è uscito dall’ufficio lasciando il suo computer in stand-by,Read more at location 2929
E che dire del caricabatteria del cellulare che Geoff ha staccato dalla presa uscendo di casa? Non farlo sprecherebbe circa mezzo watt, un centesimo del computer in stand-by;Read more at location 2936
Non potrebbe essere più semplice? No, a meno che uno dedichi la propria vita a studiare le emissioniRead more at location 2941
Murray trascorre le sue giornate in ufficio a fare quel genere di stime su cui mi sono basato per calcolare l’impronta di carbonio della giornata di Geoff, e svolge lo stesso lavoro per clienti che spaziano dalle banche (200 grammi di anidride carbonica per ogni conto corrente) alla PepsiCO (75 grammi di anidride carbonica per un sacchetto di patatine).Read more at location 2946
Mike Berners-Lee, l’autore di How Bad Are Bananas? (quanto sono cattive le banane?) mi ha spiegato che le banane sono un alimento a bassa emissione di anidride carbonica. Geoff Beattie, autore di Why Aren’t We Saving the Planet? (perché non stiamo salvando il Pianeta?), fa invece notare che le banane sono un prodotto con un’impronta di carbonio importante.Read more at location 2986
Ho letto convincenti studi che suggeriscono che la carne, se allevata nel modo giusto, potrebbe gravare molto meno sul cambiamento climatico di quanto non faccia adesso.Read more at location 2989
persone con una coscienza ecologica molto inferiore alla sua, che, diciamocelo, sono la maggioranzaRead more at location 2994
Geoff potrebbe scattare una foto o scansionare il codice a barre del prodotto, e nel giro di qualche istante ricevere un rapporto su quanto è dannoso un biscotto, un espresso o un cheeseburger.Read more at location 3002
Solo gli ambientalisti più convinti si prenderebbero la briga di fotografare o scansionareRead more at location 3010
tutti devono imporre una tassa di circa cinquanta dollari per tonnellata di carbonio contenuta in ogni combustibile fossile estratto sul proprio territorio, più o meno quattordici dollari per ogni tonnellata di anidride carbonica.Read more at location 3017
Una tassa di cinquanta dollari sul carbonio farebbe aumentare il prezzo della benzina di circa tre centesimi al litro, creando così un incentivo modesto a guidare meno e in modo più efficiente e a comprare auto con tasso di consumo minore.Read more at location 3025
I pomodori spagnoli aumenterebbero di prezzo a causa del dispendio energetico necessario per spedirli via mare dalla Spagna, ma anche il prezzo dei pomodori inglesi aumenterebbe a causa dei costi per riscaldare la serra.Read more at location 3033
E Geoff, che è andato al supermercato con l’intenzione di comprare i pomodori, non dovrebbe puntare il suo smartphone su nessun codice a barre: gli basterebbe guardare il prezzo. Quanto più dispendiosi saranno i pomodori in termini di emissioni di anidride carbonica, tanto più il prezzo tenderà a salire.Read more at location 3039
prevedeva che ogni intervento edilizio di un certo rilievo dovesse comprendere la capacità di generare il 10 per cento di quello che l’edificio avrebbe poi consumato in termini energetici. In caso contrario, alla società immobiliare sarebbe stato negato il permesso di costruire.Read more at location 3056
Il prevedibile inconveniente è che avere installato uno strumento per rinnovare l’energia non significa necessariamente che verrà utilizzato. Spesso una soluzione alternativa è una semplice caldaia a doppia combustione, che può funzionare sia con gas naturale sia con biomasse come i pellet, e che può essere inserito senza grandi sforzi nel progetto immobiliare rispettando alla lettera la normativa Merton. Naturalmente, una volta che una simile caldaia è installata, sarà più semplice ed economico farla funzionare con il gas naturale che non con il legno. Capacità rinnovabile: 10 per cento. Energia rinnovabile prodotta: zero.Read more at location 3070
amministratore delegato dell’azienda ingegneristica Roger Preston Partners.Read more at location 3078
Per adempiere alla norma, date le dimensioni dell’edificio la squadra di Palmer ha progettato una caldaia a biomassa con un deposito di combustibile grande come una piscina di 25 metri, pari al fabbisogno di soli quattordici giorni. Palmer ha calcolato che mantenere il deposito pieno di ciocchi di legno, pellet e scarti dell’IKEA avrebbe reso necessario che tutte le settimane due camion di circa 30-40 tonnellate attraversassero il centro di Londra e scaricassero il contenuto nell’area preposta: forse non il tipo di cosa che vorremmo sentirci proporre. Tra l’altro, neppure i proprietari dell’edificio saranno felici di riparare costose apparecchiature nel caso in cui si dovessero rompere. Anche il più perfetto dei macchinari finirà con l’avere bisogno di manutenzione, e data la giovane età delle energie rinnovabili è risaputo che sono particolarmente soggetti a problemi. «Se uno installa dei pannelli fotovoltaici sul tetto di casa sua e questi si rompono subito dopo i cinque anni di garanzia», dice Palmer, «è difficile che abbia voglia di mettere mano al portafoglio per sostituirli.»Read more at location 3081
Ma i problemi legati alla normativa Merton non finiscono qui. Infatti, nel momento in cui esige che le tecnologie siano installate nella stessa area dell’edificio, esclude altre opportunità. Una grande turbina a vento in cima a una colina può essere decisamente efficace, anche quando si trova a competere con due miliardi di anni di risorse energetiche condensate in forma di carbone e petrolio. Ma una piccola turbina a vento in cima a un tetto circondato su tutti i lati da altri edifici non servirà granché, se non a ricaricare un cellulare.Read more at location 3089
Prendiamo per esempio un nuovo supermercato fuori città, che sotto certi punti di vista potrebbe rappresentare una catastrofe ambientale in miniatura, ma che garantisce un ampio tetto piatto perfetto per i pannelli solari, dimensioni del sito tali da consentire l’installazione di mulini a vento di dimensioni accettabili e un grande potenziale sotto il parcheggio delle automobili per pompe di calore geotermiche. Il 10 per cento della capacità rinnovabile può essere un obiettivo ridicolmente piccolo per un simile edificio. D’altra parte, la creazione di palazzi uffici a molti piani come Elizabeth House è per sua natura efficiente dal punto di vista del consumo energetico, dato che ogni piano provvede a scaldare quello superiore, e se situato nei pressi di una stazione ferroviaria, sempre come nel caso di Elizabeth House, incoraggia i lavoratori a muoversi con i trasporti pubblici piuttosto che in auto.Read more at location 3099
perlomeno è possibile che con il tempo Geoff impari dai propri errori, mentre le normative di governo, per loro stessa natura, tendono a essere in qualche modo impermeabili alle opportunità di miglioramento.Read more at location 3107
Prevedevano, per esempio, standard distinti e poco severi per i «camion leggeri», che all’epoca costituivano una categoria di nicchia che comprendeva veicoli principalmente commerciali destinati al trasporto di carichi. Allora i produttori si resero conto che era possibile fabbricare automobili che alle autorità di settore sembrassero «camion leggeri», scansando in questo modo una normativa più onerosa. Il risultato fu che gli standard CAFE incoraggiarono la diffusione di un nuovo modello di automobili più grande e più pesante, e l’efficienza (in termini di consumo) delle nuove auto vendute negli Stati Uniti scivolò costantemente verso il basso fra il 1988 e il 2003.Read more at location 3114
le aziende automobilistiche non erano incentivate ad andare oltre gli standard fissati, così una volta che questi venivano raggiunti, i progressi tecnologici venivano indirizzati a favore della produzione di macchine più grandi e più veloci,Read more at location 3119
Escludendo dalla sovrattassa le macchine a etanolo, si creò una categoria di automobili che in teoria erano a etanolo, ma che nella pratica sfruttavano raramente questa opzione.Read more at location 3121
ogni Stato membro dell’Unione Europea deve garantire che il 10 per cento dell’energia per i trasporti provenga da fonti di energia rinnovabile.Read more at location 3127
Nella pratica, l’opzione più semplice e più economica è rifornire macchine convenzionali o leggermente modificate con combustibili liquidi come biodiesel o etanolo.Read more at location 3129
il biodiesel di olio di palma cresciuto in ex foreste pluviali può essere responsabile di un rilascio di anidride carbonica venti volte maggiore rispetto alla cara vecchia benzina.Read more at location 3134
Orgel intendeva che quando un processo evolutivo viene lasciato libero di agire su un problema, spesso troverà soluzioni che nessun progettista in carne e ossa sarebbe in grado di immaginare.Read more at location 3145
se il problema è posto in modo inesatto, a quel punto è probabile che l’evoluzione trovi delle scappatoie che pochi di noi sono in grado di prevedere.Read more at location 3147
se le regole del gioco economico sono scritte male, l’evoluzione economica troverà le sue scappatoie.Read more at location 3157
normative ambientali apparentemente ragionevoli possono risultare in effetti perverse:Read more at location 3158
Questa creatura dalla mascella churchilliana è una delle più carismatiche e amate fra tutti i cani di razza. Ha quel tipico naso corto, le gambe ad arco e le pieghe della pelle che rendono il suo muso simile a velluto spiegazzato. Sono tutte caratteristiche non certo casuali, ma sviluppatesi come risultato di un secolo di selezione naturale. Purtroppo, però, il bulldog è un cane che soffre di una serie di problemi direttamente attribuibili al suo aspetto fisico. Molti esemplari non possono accoppiarsi senza assistenza umana per ragioni puramente anatomiche. Una soluzione è quella dell’inseminazione artificiale, l’altra è quella di reclutare tre o quattro persone per reggere l’animale. Oppure sono disponibili sul mercato delle culle speciali, e quelli che la producono sostengono che con una di queste culle basta una persona sola: una che però abbia due bulldog. Ma anche se una femmina bulldog rimane incinta, spesso ha bisogno del taglio cesareo, perché i bulldog hanno la testa molto sviluppata e canali genitali ridotti. I bulldog, a differenza della maggior parte dei cani, non possono regolare la propria temperatura tramite la respirazione e sono a rischio di colpi di calore. Inoltre, quelle adorabili pieghe della pelle intorno agli occhi li espongono a infezioni dei dotti lacrimali. Spesso i bulldog respirano a fondo e danneggiano le laringi, perché hanno i canali della respirazione compressi. L’evoluzione – e le sue perverse conseguenze – è più intelligente degli allevatori di cani di razza.Read more at location 3162
Negli anni Settanta in Nuova Zelanda si sviluppò una nuova, bizzarra categoria di business: l’industria per l’assemblaggio delle televisioni, che lavorava a stretto contatto con i produttori giapponesi, ai quali commissionava la raccolta di tutti i componenti per i televisori e la relativa spedizione in Nuova Zelanda. I componenti dovevano essere catalogati con precisione e forniti con istruzioni in inglese, ma il tutto creava non pochi problemi ai giapponesi, con il risultato che i kit per il montaggio erano più cari dei televisori giapponesi già pronti e finiti.261 Il governo, infatti, voleva che gli apparecchi venissero prodotti localmente, una pretesa che comportava dei costi proibitivi in un mercato così piccolo. Gli imprenditori locali provarono allora a pensare a un sistema meno costoso per fare il lavoro. L’evoluzione economica fu più intelligente del governo neozelandese, e produsse uno spettacolare bulldog finanziario.Read more at location 3174
l’economista ambientale Prashant Vaze, autore di The Economical EnvironmentalistRead more at location 3194
Prendiamo, per esempio, le lampadine incandescenti, uno strumento molto dispendioso per produrre luce ma preferito da quelle persone che hanno una vista debole e certe caratteristiche della pelle che le rendono sensibili alla luce: tali lampadine potrebbero essere rimosse dagli scaffali a vista dei supermercati, ma rese disponibili solo su richiesta.Read more at location 3197
La spinta per l’insalata potrebbe funzionare bene per indurre qualcuno a mangiare sano nel bar vicino al posto di lavoro, ma se provassimo a introdurla per via legislativa che effetto sortirebbe? Forse i legislatori potrebbero imporre a tutti i bar di offrire insalate, sebbene rischi di risultare una sciocchezza per quei piccoli esercizi vicino ai binari della stazione ferroviaria. Un’alternativa potrebbe essere decidere che se un locale serve insalate, allora deve esporle in una posizione privilegiata. Ma che cosa succederebbe se in un determinato locale sono le torte e i dolciumi in generale a costituire il grosso del fatturato?Read more at location 3206
Certo, una goffa spintarella è meglio di uno spintone o di un divieto insensato, ma sempre goffa rimane.Read more at location 3213
La domanda più importante sembra essere: chi dovrebbe pagare il costo delle emissioni?Read more at location 3227
il punto di gran lunga più interessante è se si troverà mai un accordo internazionale.Read more at location 3233
Grazie all’esperienza della crisi energetica degli anni Settanta, sappiamo che prezzi alti per le fonti energetiche tendono a stimolare la ricerca di una soluzione per ridurne il consumoRead more at location 3239
Ma chissà a quali altri cambiamenti potremo assistere. L’intera catena dei fornitori globali potrebbe essere riconfigurataRead more at location 3250
Se ci fosse un sistema per ridurre il metano espulso dalle mucche e dalle pecore – quasi un decimo del contributo totale alle emissioni di gas serra – sarebbe di certo di un grande risultato.263 Gli scienziati australiani hanno scoperto che i canguri non emettono metano, e stanno cercando un modo per inserire alcuni batteri intestinali dei canguri negli stomaci delle mucche.264 Questo potrebbe dare dei risultati, ma potrebbe anche non darne. Tuttavia un prezzo corretto sui gas serra incoraggerebbe a percorrere molte strade diverse,Read more at location 3253
Gli imprenditori e gli ingegneri hanno miriadi di idee che aspettano il giusto scenario economico per essere applicateRead more at location 3260
I governi sanno molto poco di tutto questo,Read more at location 3261