giovedì 5 novembre 2015

Etica della redistribuzione di Bertrand de Jouvenel

Etica della redistribuzione di Bertrand de Jouvenel
  • Bdj privilegia le premesse etiche ai disincentivi
  • I sentimenti di colpa dei privilegiati
  • L invidia degli ultimi.
  • Il cfr interpersonale delle utilità è impossibile e insensato.
  • Se l esigenza è così sentita xchè se ne occupa lo stato?
  • Un ceto in espansione: i professionisti della r.
  • Un beneficio per i più poveri o per i burocrati.
  • R nn è socialismo x cui r deriva da un amore fraterno
  • Contraddizione socialismo: disprezzo dei beni ma stretta regolamentazione.
  • R nn è assistenza primaria ma si basa su tesi egalitariste. La prima deriva dallo scandalo della povertà.
  • Gesù al giovane ricco: devi dare. Non disse mai ai poveri: dovete prendere.
  • La fonte biblica: il giubileo
  • Il prototipo: la redistribuzione delle terre. Si r il capitale nn il reddito.
  • Due premesse dubbie: 1 la dis è un male di x sè e 2 deve occuparsene lo stato.
  • Obiezioni
  • 1 il feliciometro nn esiste
  • 2 se esistesse le conseg morali sarebbero disastrose
  • 3 implica centralizzazione e burocrazia
  • 4 ci sono problemi di conoscenza. Dove sta l equilibrio di rawls.
  • I penalizzati: la famiglia: è spiazzata
  • La f è un intralcio poichè al suo interno avviene una r in aggiunta che sconvolge i piani.
  • La famiglia nn come agenzia educatrice ma come addetta al mantenimento.
  • Penalizzati: i volontari e il gratuito. Ma la civiltà dipende da qs atteggiamento mentale.
  • Tesi: r esiste x legittimare le burocrazie.
continua