Ha redditi medio bassi, vive a sud ed è un lavoratore dipendente.
Fa un certo effetto leggere sul Corriere della Sera della Guardia di Finanza che ha pizzicato migliaia di statali che hanno truffato l'Inps con il doppio lavoro. Tremilatrecento casi di evasione fiscale perchè si arrotondava lo stipendio con un secondo lavoro in nero. La notizia è stata inquadrata subito come i soliti travet che mangiano a sbafo alle spalle dello Stato. E sarà anche così
E invece la Finanza così ha sollevato il velo inconfessabile su gran parte dell'evasione fiscale italiana. Perchè anche nel settore privato tanti arrotondano il magro stipendio con qualche lavoretto in nero. C'è per altro qualcuno che immagina di vedere nelle dichiarazioni dei redditi di migliaia di professori l'incasso delle ore di ripetizione pomeridiane a 25 euro l'ora? C'è qualche studente universitario che le fa e poi si autodenuncia al fisco? E ancora: quante aziende pagano superminimi attraverso note spese non reali (ad esempio rimborsi km)? Quanti straordinari o premi produzione sono pagati in nero?.
Se Mario Monti, Vittorio Grilli e Vieri Ceriani vorranno davvero affrontare seriamente il capitolo della lotta all'evasione, è meglio che guardino con attenzione quelle cifre. Come i numeri delle ricerche che confrontano incassi Iva e dichiarazioni Irpef, ponendo Calabria e Campania in vetta alle Regioni con più evasori fiscali (lì i cittadini acquistano ben più di quello che ricevono in busta paga, e qualcosa evidentemente non funziona). Questo significa che gran parte dell'evasione fiscale non sia quella dei ricchi (che ci sono ed evadono), ma quella del ceto medio e perfino quella dei poveri. Per campare hanno bisogno di uno stipendio extra da non dichiarare… leggi tutto.