giovedì 1 luglio 2010

Quarta traccia: un dna libresco

Veniamo invitati a ricostruire una genalogia partendo dalle letture fatte.

Mi limito allora ad elencare la decina di libri che più mi ha influenzato. Parlo dunque dei più influenti, non dei migliori.

IL DIARIO DI ANNA FRANK (Anna Frank). Il primo libro che mi ha dato emozioni, il primo che non avevo voglia di finire.

L' INCONVENIENTE DI ESSERE NATI (Cioran). La sensualità del pessimismo. Il primo libro in cui capisci che le emozioni della lettura possono eguagliare quelle della vita.

VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE (Celine). Il demenziale come sale dell' arte contemporanea. Da allora mai più piatti insipidi. Quando Alberto Sordi bestemmia.

ZHUANGZI (Zhuangzi). Scoperta dell' assurdo: il suo lato spirituale.

MALONE MUORE (Samuel Beckett). Scoperta di come uccide l' assurdo: per soffocamento.

AUTODAFE' (Elias Canetti). Scoperta dell' assurdo come ospite inatteso: te lo trovi a casa un giorno e non sai da dove sia entrato.

TRILOGIA DEGLI SCARROZZANTI (Giovanni Testori). La lingua della mamma è d' avanguardia! Fantastico!

LA COGNIZIONE DEL DOLORE (Carlo Emilio Gadda). La tragedia di un uomo ridicolo. Mai letto qualcosa di tanto ridicolo. Mai letto qualcosa di tanto tragico.

JAKOB VAN GUNTEN (Robert Walser). Strategie di sopravvivenza: la tanatosi e l' ambiguo candore.

GIOVANNA D' ARCO (Charles Peguy). La bellezza dell' impreciso. Quando dall' eccesso di fede scaturisce una torrenzialità convulsa, tutto splende.

LEGGE, LEGISLAZIONE E LIBERTA' (F. A. Von Hayek). La libertà come figlia della tradizione. Storia della Ragione quando genera mostri.

L' INGRANAGGIO DELLA LIBERTA' (David Friedman). Un gentelmen senza ideologie tra i radicali sempre incazzati dietro i loro paraocchi? Sembrava impossibile. Anarchia e realismo. Tutto webbato da settimana scorsa.

Avete voglia di mettere la vostro Top Ten?