Il pianista Sergey Kuriokhin, si sa, è dotato di una tecnica prodigiosa, un vero virtuoso.
E' però anche un furbo di tre cotte, nella sua carriera ne ha combinate più di Bertoldo. Che dio ce lo preservi.
All' inizio il suo nome circolava oltrecortina tra realtà e leggenda, quasi fosse un novello Rachmaninov.
La sua immagine labirintica ci metteva sul chi vive, il filo tortuoso dei resoconti che lo riguardavano ci allertava, ma poi c' era la musica...
In alcune improvvisazioni su disco c' erano poi passaggi tali per cui ci chiedevamo se fossero autentici o il biondino dalla faccia un po' troppo furbetta avesse accelerato i nastri.
E lui ci giocava, il bastardo. Perchè conosceva la nostra prosopopea.
Sapeva quanto fosse ineludibile la seguente... domanda: è giusto, ai fini di maturare una valutazione estetica sull' opera, rispondere all' interrogativo che ci assillava?
In fondo la musica è quella, punto. Cosa vuoi ancora?
La questione dell' autenticità, e quindi del virtuosismo "reale", segnala solo un vile interesse per il circo, mica per la musica.
Tu (con tanto di indice accusatore)!!!!... sei interessato alla Musica o al circo?
Intimiditi da questa possibile reprimenda, conducevamo indagini riservate e presto il pettegolezzo prese il sopravvento sulla maiuscolosissima Arte. Contavamo forse sul fatto che il Sergino in persona ci avrebbe capito, lui che ad ogni concerto, forse per sgonfiare le maiuscole, trasformava il palco in uno zoo con animali vivi, segatura e una quantità di galline razzolanti indifferenti ai suoi capolavori.
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ultima ora: il critico cinematografico Roger Ebert aveva tempo fa esternato dicendo (ridacchiando) che il mondo dei videogiochi non avrebbe mai potuto produrre Arte con la maiuscola. suscitò un vespaio. Oggi ritratta cospargendosi il capo!