sabato 17 luglio 2010

La Classe

"Amici", il programma TV di Maria De Filippi, è tacciato di essere altamente diseducativo. Ne intuisco i motivi senza capirli appieno.

Dapprima si additava la competitività: lo strss ambientale che crea finisce per macinare i ragazzi.

Ma questa accusa non ha retto a lungo, aveva i piedi d' argilla.

Si è passati a qualcosa di più calibrato: il programma mostra l' allievo in perenne conflitto con l' insegnante. Le due

figure non ricoprono con chiarezza il ruolo canonico, questo puo' confondere e spiazzare il ragazzo che guarda ed assimila.

Però anche un film quotato come "La Classe" mostra allievi che si mettono sullo stesso piano dell' insegnante ed entrano in perenne conflitto con lui.

Come distinguere allora l' "autentico" dalla "spazzatura". Cos' è che "edifica" e cos' è che "mortifica"?

Non sarà mica solo un affare di "movimenti di macchina", spero?

La forma è davvero tutto? E se la forma non è tutto, aiutatemi a distinguere la sostanza.

Faccio la mia ipotesi: mentre nel film la selvaggia vis polemica viene da fuori e "La Classe" è un ambiente dove si cerca di arginarla/ordinarla/indirizzarla, nel programma TV si ha l' impressione che l' insolenza sia un prodotto endogenamente crato.

Ma una differenza qualitativa tanto abissale puo' fondarsi solo su "impressioni" tanto fuggevoli?

Nel frattempo propongo un passaggio su argomenti noti: la misurazione delle competenze.