Facile, facile.
...la scienza si dedica ai fatti, ai dati, al «come»; la metafisica e la religione si consacrano ai valori, ai significati ultimi, al «perché»
ma - come ha osservato acutamente Michael Heller - esistono alcuni tipi di asserzioni che si lasciano trasferire dal campo delle scienze sperimentali a quello filosofico e viceversa senza confondere i livelli, anzi, con esiti fecondi (si pensi al contributo che la filosofia ha offerto alla scienza riguardo alle categorie «tempo» e «spazio»). È così che ha preso vigore, accanto alla sempre valida «teoria dei due livelli», una sussidiaria «teoria del dialogo» propugnata da Józef Tischner che fa leva sul fatto che ogni uomo è dotato di una coscienza e, quindi, ogni ricerca sulla vita umana e sul rapporto con l' universo esige una pluralità armonica di itinerari e di esiti...
Voltiamo pagina e passiamo all' arte, chi non nota il parallelismo?
"...X si dedica ai fatti, ai dati, al «come»; Y si consacra ai valori, ai significati, al «perché»..."
Chi è tenuto a rispondere ai "come" non deve sentirsi sminuito, così come chi affronta i "perchè" non esageri con le invasioni di campo, denuncerebbe un certo dilettantismo.