Magari isolazionista.
Eppure sull' applicabilità di questa soluzione ci sono seri dubbi.
Sì, lo so, i costi della guerra sono ben più alti di quello che comunemente si ritiene. Istituzioni governative create ad hoc per i conflitti proseguono bellamente la loro attività durante il periodo di pace sperperando una quantità di risorse difficilmente calcolabile.
Eppure siamo sicuri che l' interventismo USA nel '900 abbia nuociuto alla causa della libertà?
Osservo che:
- l' intervento nel corso della II guerra mondiale è stato decisivo per le libertà dell' Europa Occidentale. E ne hanno tratto giovamento anche Germania e Giappone. Il Piano Marshall, almeno da un punto di vista simbolico, ha contribuito alla causa;
- con la guerra in Corea, gli USA contribuirono all' indipendenza della parte meridionale di quel paese. Oggi appreziamo appieno quanto provvidenziali siano state quelle scelte;
- d' accordo, l' intervento in Vietnam è stato un fiasco. Eppure, ripensando alla Corea, verrebbe da dire che bisognava essere più decisi, e non che bisognava starsene a casa.
- attraverso l' impegno nella Guerra fredda, gli USA costituirono un valido ombrello protetivo per le libertà occidentali contribuendo al colasso dell' URSS e alla liberazione dei suoi stati satelliti:
- nella guerra in Iraq non tutto è andato per il verso giusto, anzi. Ma siamo sicuri che i tempi siano già maturi per dare un giudizio ed archiviare la pratica?
Forse il modo migliore per non tradire i principi liberali dovrebbe evitare un supporto acritico a politiche isolazioniste per concentrarsi su:
- le modalità di selezione delle scelte in politica estera al fine di renderle più esplicite (tassa di guerra ecc...);
- le modalità di finanziamento di tali scelte (terziarizzazione, assicurazioni ecc.).
Le considerazioni di cui sopra diventano ancor più stringenti se rivolgiamo la nostra attenzione all' Italia. Per noi è difficile pensare a forme di isolazionismo, una politica di alleanze si impone.