sabato 29 dicembre 2007

Il voto. Come trasformarlo da diritto in dovere.

Operazione pericolosa. Ma Peter Singer non trema di certo. In passato ha fatto di molto peggio.

Chi non vota sarebbe un opportunista da tassare in quanto gode dei benefici di vivere in una democrazia senza prendersi il disturbo di contribuire.

If we don’t want a small minority to determine our government, we will
favor a high turnout



Il ragionamento filerebbe se non ci fossero almeno un paio di presupposti problematici.

Per esempio il fatto che la libertà di pensiero sia ammessa finchè non prende ad oggetto la democrazia stessa.

Siamo dunque alla libertà delle canzonette, in puro stile giacobino: Libertà è solo Partecipazione (ossia reclutamento).

Pensare ed esprimersi sul reclutamento formale non sarà proibito, ma tassato sì.

Non si tiene conto del fatto che il non-voto potrebbe essere una modalità di espressione: "...If we don’t want a small minority to determine our government...", "but i want...".

E poi tassare i non votanti non preserva dai free rider. sarebbe necessario perlomeno un esamino preliminare ai seggi per verificare che il votante deliberi essendo preparato in materia.