lunedì 21 settembre 2015

HL ITALIANO INTRO The Tyranny of Clichés: How Liberals Cheat in the War of Ideas di Jonah Goldberg - intro

The Tyranny of Clichés: How Liberals Cheat in the War of Ideas di Jonah Goldberg - intro
  • Il motto di Voltaire: un modo x cambiare discorso. Quanta ipocrisia, lo abbiamo visto con Charlie.
  • Il linguaggio cambia secondo le convenienze. Secondo la BBC si è terroristi o partigiani a seconda di dove combatti, anche se compi le stesse azioni.
  • Il mito del giusto mezzo: ideale x pigri e ignoranti o per conquistare l'elettore mediano
  • Quanti miti sulla vicenda di Galileo e sull'arretratezza culturale della CC. Ma si tratta davvero del primo martire della scienza o solo di un eretico impertinente?...
  • E Giordano Bruno? La scienza c' entra ben poco nella sua condanna. Era un eretico litigioso che negava la verginità della madonna e considerava Gesù un mago
  • L' arroganza del presente: secondo la vulgata whig i nostri antenati sono tutti stupidi

  • Il mito della competizione tra paesi: le imprese competono nn gli stati, gli stati si fanno la guerra e questo a volte qualcuno tende a dimenticarselo.
  • I conservatori sono meno intelligenti? Tutto da dimostrare: di sicuro sono più onesti nella guerra delle idee. Meno ipocrisia.
  • Ideologia: ideologia: lo sono sia nazismo che pacifismo. Non disprezziamo a priori la parola e consideriamo piuttosto che anche noi ne abbiamo una.
continua

La diseguaglianza secondo le élites

Elite (intelligenza e istruzione) Americans show a far greater commitment to efficiency over equality than ordinary Americans. And this time, the bias toward efficiency increases with each increment of eliteness.

Mises sulla povertà evangelica

There's also Mises' point that New Testament "communism" was only a communism of consumption goods, not the means of production.

L'ingranaggio della libertà David Friedman - legge, crimine e tribunali

 L'ingranaggio della libertà David Friedman - legge, crimine e tribunali
  • È possibile privatizzare i tribunali?…
  • Diritto commerciale: arbitrati. L'azienda rispetta la sentenza x proteggere la sua reputazione. Chi farebbe affari con chi elude gli accordi?…
  • L'arbitrato è disponibile solo x dispute in cui preesistono dei contratti. E il tamponamento o il furto?…
  • Problema: come difendersi dalla coercizione. Rimedi privati: lucchetti, antifurti, guardia del corpo. Agenzie private di protezione AP...
  • Guerra tra AP? Troppo costosa: meglio un arbitrato tra AP...
  • Chi fa le leggi? L'arbitro in concorrenza con gli altri arbitri. In teoria ogni coppia di AP sceglierebbe preventivamente un arbitro...
  • Troppe fonti del diritto? Già oggi ce ne sono parecvhie: stato, città, regione...
  • Esempio della pena di morte. Se nasce una controversia tra chi la offre ai suoi clienti e chi no? Da quale arbitro si va? Dipende dalla potenza economica di  AP...
  • Obiezione 1: nn si avvantaggerebbe il miglior offerente? Non è sempre un male, e qualora lo si faccia imbrogliando si perderanno i clienti...
  • Ob. 2: la giustizia è unica (nn ci sono due leggi di gravità in concorrenza). Ok, ma possono esserci due ipotesi in concorrenza..
  • Ob.3: troppa confusione. Se fosse un problema serio ci sarebbero incentivi ad adottare degli standard...
  • Ob.4: e se le agenzie nn si mettono d'accordo?. Perderebbero tutto il business...
  • Ob.5: instabilità. E' un problema reale, soprattutto psicologico...
continua

HL ITLIANO The Righteous Mind: Why Good People are Divided by Politics and Religion di Jonathan Haidt

The Righteous Mind: Why Good People are Divided by Politics and Religion di Jonathan Haidt.
  • Tema del libro: xchè è così difficile andare d'accordo? Perchè gli altri ci sembrano sempre tanto ipocriti? Ci si occupa di religione e politica e si spiega come convincere l'altro e convertirlo...
  • Tesi: la ns mente è ossessionata dall' essere nel giusto e crede di esserlo. Tutto cio' le serve per sentirsi bene, noi investiamo gran parte delle ns energie a qs fine. Tutto ciò genera un duplice effetto: 1) effetto benigno: cooperazione e 2) effetto maligno: conflitti morali...
  • La metafora: la mente raziocinante è come un guidatore di elefanti: può indirizzare il bestione ma ben poco...
  • Principio 1: l'intuizione etica precede il ragionamento etico (che è una razionalizzazione)...
  • Principio 2: l'etica va ben al di là del danno e della correttezza, questo xchè nella dimensione etica noi cerchiamo la ns realizzazione.
  • Metafora: la mente virtuosa è una lingua con 6 sensi, noi in occidente ne sfruttiamo giusto un paio (danno e sofferenza) ma ce ne sono altri (autorità, santità, lealtà)...
  • Principio 3: la moralità ci unisce e ci acceca...
  • Metafora: l'uomo è un pò scimmia un pò ape. C'è una competizione individuale dove ipocriti ed egoisti eccellono ma c'è anche una competizione tra gruppi dove eroismo,altruismo ma anche genocidi e guerra trovano spazio...
  • Religione: è un modo x dare coesione morale al gruppo nella competizione tra gruppi, nn un virus parassita come proposto da Dawkins...
  • I gruppi morali più importanti: sinistra, destra, liberali. Ognuno di noi sceglie il suo gruppo e resta cieco agli altri, qs resta il messaggio centrale del libro
  • Da dove viene la morale? 3 ipotesi (innatismo, culturalismo, Piaget). Piaget: razionalismo: l' uomo scopre da sè i principi morali secondo un progresso codificabile: l' educatore è spesso un ostacolo che ritarda il processo razionale che resta cmq necessario...
  • L' apprendimento secondo Piaget (in particolare l' apprendimento etico)
  • Turiel (razionalista): il bambino scopre che alcune regole morali sono in realtà convenzioni. Le uniche regole morali che conserva sono quelle che recano danno a terzi ( nel frattempo ha imparato a mettersi nei loro panni). L' ipotesi piace x le implicazioni politiche.
  • Critica culturalista a Piaget: il concetto di "disgusto" mette in dubbio il lavoro di Turiel sulle regole naturali. Se esistono regole arbitrarie victimless è x' la cultura, e quindi l' educatore hanno un ruolo.
  • Il test ideale¦ storie su disgusto e non rispetto. Confutato il razionalismo ingenuo: come può un bimbo costruire da sè il disgusto x certi fenomeni? Può farlo solo se ammaestrato da una cultura (sapere trasmissivo).
  • H. propone invece una critica innatista a Piaget cercando una regola generale (innata) del disgusto: l' uomo, ovunque nel mondo, cerca la xfezione e si ricrea un sistema di purezze
  • Tesi: l'emozione precede la ragione ma quest' ultima può farci tornare sui ns giudizi...
  • Ragione/Sentimento: chi è il padrone e chi lo schiavo. 3 modelli: Platone, Hume, Jefferson…
  • L' innatismo di Darwin: x' è stato avversato dai progressisti
  • Polit. corr. come messa progressista.
  • La battaglia di Harvard: Wilson (evoluzionismo) vs Rawls (razionalismo)
  • Damasio e i cervelli danneggiati nell' area affettiva: sanno scegliere tra bene e male, ma nn quando la decisione li riguarda…
  • Test al modello duale jeffersoniano: giudicare con carichi cognitivi. Bocciato.
  • Il caso dell' incesto protetto: ragione schiava delle passioni. In fatto di morale noi razionalizziamo.
  • Il giudizio e la giustificazione sono processi separati. L' emozione precede sempre la ragione.
  • Definizione di emozione: anche l' emozione ha una sua razionalità. Parliamo di razionalità evolutiva o naturale
  • No al contrasto ragione vs sentimento sì al connubio intuizione & ragione
  • Schema: noi intuiamo e giudichiamo. Dopo ragioniamo e, specie attraverso la discussione con altri che ci fanno rilevare intuizioni incompatibili, torniamo sui ns giudizi
  • Come convincere il prossimo: rivolgersi all' elefante con sorrisi e ascolto. Empatia vs rigore
  • Le razionalizzazioni del ns avvocato interiore
  • Il modello socio intuitivo: 1 reason come first (qs capitolo) 2 la ragione strategica interviene dopo (prossimo capitolo
  • Lo stato dell'arte negli studi che collegano personalità e ideologia. L' uomo di sinistra US non è più intelligente dell'uomo di destra UD, cominciamo con lo sfatare questo mito, è cruciale distinguere gli ambiti in due sfere: economica (E) e sociale (S). USS sembra leggermente più intelligente di UDS mentre UDE sembra più intelligente di USE. D'altro canto, se consideriamo il meglio, USS sembrerebbe più curioso, il che lo indirizza verso gli studi accademici mentre UDE è più attratto dal business. Senonché nel mondo accademico, diversamente che nel mondo del business, esistono accessi per cooptazione, ovvero su base ideologica, cosicché UD trova un clima ostile se non addirittura ostracismo, il che, in presenza di preferenze già orientate altarove, induce facilmente alla rinuncia.
continua

sabato 19 settembre 2015

Perchè ci si occupa della doseguagliaza

Perchè non ci si può più occupare di povertá (visto che il capitalismo è la soluzione condivisa)  What’s with Income Inequality? http://bleedingheartlibertarians.com/2015/09/whats-with-income-inequality/

CH

Switzerland, by Scott Sumner http://econlog.econlib.org/archives/2015/09/switzerland_1.html

venerdì 18 settembre 2015

Ideologia e personalità

Lo stato dell'arte negli studi che collegano personalità e ideologia. L' uomo di sinistra US non è più intelligente dell'uomo di destra UD, cominciamo con lo sfatare questo mito, è cruciale distinguere gli ambiti in due sfere: economica (E) e sociale (S). USS sembra leggermente più intelligente di UDS mentre UDE sembra più intelligente di USE. D'altro canto, se consideriamo il meglio, USS sembrerebbe più curioso, il che lo indirizza verso gli studi accademici mentre UDE è più attratto dal business. Senonché nel mondo accademico, diversamente che nel mondo del business, esistono accessi per cooptazione, ovvero su base ideologica, cosicché UD trova un clima ostile se non addirittura ostracismo, il che, in presenza di preferenze già orientate altarove, induce facilmente alla rinuncia.

No Clarity Around Growth Mindset...Yet di Scott Alexander

Scott Alexander sul fenomeno del growth mindset
  • Definizione di gm: chi crede di possedere certe abilità performa meglio, indipendentemente dal fatto che le possieda o meno
  • Immagine classica: "per i fisici il calabrone non potrebbe volare ma lui no lo sa e vola"
  • Esempio: credere nei talenti innati rende pigri.
  • Ci sono molte ricerche ma sorgono sospetti: 1) non esistono critiche 2) appaiono come l'ultima risorsa contro l'innatismo 3) nei primi studi performava bene sia chi credeva nel talento che nello sforzo, ora solo chi crede nello sforzo.
  • Certo che i risultati confermano la presenza di gw in modo potente e compatto
  • Attenzione. gm non confuta l'innatismo, sia chiaro.
  • GW potrebbe essere un modo per non offendere i sensibili.
continua

Elogio della fede

Quando scelgo di caldeggiare una certa dottrina economica mi comporto esattamente come quando devo scegliere il dio in cui credere.

Soppeso l'evidenza e le ragioni che stanno dietro le varie ipotesi per poi selezionare la più probabile.

Si chiama "scelta razionale", e non nego in essa giochino un certo ruolo anche aspetti soggettivi. La razionalità non esclude affatto la soggettività, basterebbe avere in mente la natura della probabilità per capirlo.

Nella seconda fase metto da parte la ragione per far entrare in campo la fede, a questo punto comincio a credere sul serio nella bontà della mia scelta.

Domanda: ma perché la fede dovrebbe avere un ruolo in tutto questo, non basterebbe limitarsi a "scegliere" senza tirarla in ballo?

No, per almeno due motivi.

Innanzitutto per un motivo privato: è più piacevole credere che avere dubbi, specie quando l'atto di dubitare non è una mera finzione intellettuale. I dubbi, se autentici, sono fonte di ansia, di inquietudine, di angoscia. La credenza è una roccia su cui si costruisce meglio.

Poi per motivi pubblici. Avete presente quel fenomeno psicologico che va sotto il nome di "growth mindset"? Gli psicologi hanno notato che chi è fatalista è anche più pigro di chi non lo è, e questo indipendentemente dal fatto che il mondo sia determinato. Credere a qualcosa ti rende più attivo ed energico, ti fa adempiere meglio al tuo compito indipendentemente da quanto sia fondata la tua credenza e quando sei inserto in una comunità questo fatto si riverbera a beneficio di tutti. Certo, magari il "tuo compito" è sbagliato e "adempierlo al meglio" amplifica i danni, ma qui torniamo al problema del calcolo razionale di cui sopra.

Questo elogio della fede non deve nasconderne i pericoli: le verifiche razionali vanno fatte periodicamente e questa operazione pio' essere resa difficile da chi si rilassa troppo.



p.s. chi notasse il parallelo tra economia e religione potrebbe ritenere che io supporti l'idea per cui l'economia non sia una scienza. Non è detto che le cose stiano in questi termini, potrei invece supportare l'idea che nella scelta di fede la mentalità scientifica pesi parecchio.


Timothy Snyder e la guerra degli storici

Tesi del suo ultimo libro sul genocidio ebraico (Black Earth: The Holocaust as History and Warning): la shoah fu possibile solo laddove lo stato nazionale cedette. Si consideri solo un fatto: contrariamente a quanto si crede, la gran parte degli ebrei uccisi non era tedesca ma apparteneva ai territori sottratti dalla Germania alla Russia; nel corso di quelle guerre si creò una situazione di anarchia che rese più semplice il compito degli aguzzini. Rispetto a questi popoli gli ebrei tedeschi erano quasi al sicuro!

In un certo senso si tratta di una tesi banale. A noi sembra ovvio che sia più facile compiere atti contro ogni legge laddove una legge non c'è, ma soffermiamoci su un aspetto più sottile: la shoah non potette manifestarsi appieno in Germania, ovvero nel regno di Hitler. Cosa significa? Fondamentalmente che ci fu perfetta identificazione tra il progetto hitleriano e la Germania. Per il tedesco medio l'idea della shoah era un'esagerazione iperbolica, per quanto il tedesco medio odiasse gli ebrei. Troverebbero conferma le tesi di Nolte: Hitler nacque e stava lì, almeno all'inizio, in funzione anti-comunista e non per edempiere alla sua missione di sterminatore degli ebrei.

Peccato originale, legno storto, tabula rasa e buon selvaggio

Possiamo approssimare la dottrina del peccato originale a  quella liberale del "legno storto": l'uomo ha delle tare che appartengono alla sua natura originaria. 

Chi vi si puo' oppone? Giusto chi ritiene che l'uomo non abbia affatto una sua propria natura, ma la dottrina della tabula rasa è in declino. 

Oppure i roussuniani, ovvero coloro che credono nel mito del buon selvaggio: l'uomo è originariamente buono ma poi la cultura lo ha traviato. Anche qui, pochi nel XXI secolo arrivano a tanto. 

Possiamo concludere serenamente che la teoria del peccato originale è particolarmente moderna e in linea con le nostre conoscenze.

HL italiano The Tyranny of Clichés: How Liberals Cheat in the War of Ideas Jonah Goldberg

Jonah Goldberg sui cliché intorno alla Chiesa Cattolica
  • La riforma protestante si presentò con i caratteri classici del movimento "anti-moderno"
  • L'obbiettivo primario non era tanto, come piace credere, la lotta alla corruzione delle alte gerarchie, quanto l'indulgere della chiesa romana alle bellezze dell'arte e ai piaceri della vita...
  • L'iconoclastia - tipo quella praticata oggi dai talebani - fu un tipico fenomeno protestante
  • Altro obbiettivo: depurare la teologia cristiana dalla razionalità di cui faceva ampio uso...
  •  Oggi vediamo nel protestantesimo originario i germi del fondamentalismo: la Bibbia è un libro da trattare come gli altri libri, tutti lo possono leggere. E' chiaro che secondo questa impostazione risulta praticamente impossibile non interpretare molti passaggi alla lettera...
  • Le crociate possono essere interpretate come una guerra difensiva (oltretutto tardiva)...
  • Oltretutto le crociate furono una guerra persa in partenza, quindi chi vi partecipò lo fece con animo eroico, da martire...
  • La parola "crociato" per un musulmano non ha avuto senso per secoli, è stata importata dall' Occidente! Per loro il cosiddetto crociato era un normalissimo combattente per la fede, non una specie di imperialista che tentava di colonizzare terre lontane. Le accuse che noi rivolgiamo ai crociati suonano del tutto estranee alle sue presunte vittime.
  • Caccia alle streghe: la CC si mostrò dapprima disinteressata ad intervenire su un fenomeno del genere, e dopo fu tirata dalla giacchetta
  • L'intervento ecclesiale era dettato da una sola preoccupazione fondamentale: frenare l'isteria laica...
  • Parliamo di un fenomeno autenticamente democratico: un' esigenza autentica che nasceva dal popolo e dai signorotti immediatamente vicini al popolo...
  • L'effetto più plausibile dell'intervento ecclesiastico? Il salvataggio di migliaia di vite innocenti
  • Dove fu più diffuso il fenomeno? Senz'altro nei paesi protestanti...
  • Inquisizione medievale: anche qui parliamo fondamentalmente di un fenomeno laico e democratico (ovvero emergente dal popolo)
  • Il ruolo della CC? Essenzialmente chiamata come perito
  • Una caratteristica dominante? La mitezza e i numerosi proscioglimenti
  • Ricordiamoci un fatto: i re fondavano la loro legittimità sul diritto divino e gli eretici erano dei delegittimatori. Non poca cosa quindi, una specie di propagatori di terrorismo...
  • Inquisizione spagnola. Anche qui predomina la mitezza: tortura in 2% dei casi, Solo l' 1% degli imputati finiva condannato
  • Piccolo esperimento: confronta condanne e pene dell' inquisizione cattolica con quelle delle purghe staliniane, ovvero un inquisizione tipicamente "laica"...
  • Facciamoci una domanda: perché mai i criminali comuni facevano a gara nel professarsi eretici e nel confessare i loro sortilegi diabolici?
  • E il fenomeno dei conversos ebrei? fatto grave con poche scusanti, purché si ricordi che in prima fila ci stava il re, non il vaticano
  • Le strane accuse alla CC: da un lato si predica lo scetticismo come salvezza da tutti i mali della creduloneria, poi, quando la CC è scettica su alcune evidenze scientifiche alquanto dubbie (vedi il caso Galileo) la si mette comunque sul banco degli imputati...
  • Galileo? Il mito delle torture: Galileo finì in cella (praticamente un appartamento) giusto per qualche giorno, di sicuro non subì mai torture.
  • Perché Copernico era venerato e Galileo subì un processo? In fondo professavano le stesse idee. Galileo voleva trarre conseguenze teologiche da verità scientifiche alquanto dubbie.
  • Ma ci fu un altra ragione: l'invidia dei colleghi scienziati. Furono loro i più attivi nello spingere per l'intervento di autorità ecclesiastiche riluttanti. Scienza contro scienza?
continua

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La famiglia è una sola Giuliano Guzzo

Giuliano Guzzo sulla famiglia tradizionale
  • Studiosi apprezzati come Pierpaolo Donati difendono ancora il primato della famiglia tradizionale...
  • Di cosa parla il libro?: 1) dell'universalitá del matrimonio 2) delle differenze tra coppie sposate e di fatto 3) del divorzio 4) della teoria gender...
  • Tesi: x quanto la f. nn sia una realtà statica costituisce pur sempre la società naturale di riferimento nella convivenza umana...
  • Le virtù della f.t.: educa al meglio i figli fornendo una base stabile affettiva e solidaristica...
  • Familismo amorale: sembrerebbe in realtà che laddove i valori familiari sono più forti sia più forte anche la solidarietà di gruppo...
  • IMHO: nn è detto che la "solidarietà infragruppo" sia sempre un valore positivo, potrebbe essere l'humus x la legge del clan...
  • Ma xchè allora il matrimonio sembra funzionare meno di ieri? Per il contesto economico e istituzionale oltrechè x una campagna diffamatoria...
  • Il relativismo familiare è un sottoprodotto del relativismo etico combinato con l'individualismo...
  • IMHO: mettere in competizione la ft con altri modelli viene definito "destrutturare la ft"...
  • Oggi: laddove c'è amore c'è famiglia. Ma la natura offre un cemento più potente di un sentimento effimero. Oltre ai cattolici gli evoluzionisti sembrano essere rimasti gli ultimi a riconoscerlo...
  • Tutto oggi è visto in chiave edonistica: la famiglia è posta al servizio del singolo e nn viceversa. Ma in qs modo si costruisce ben poco. Tutto diventa mercato anzichè dovere...
  • Se il matrimonio è un contratto al servizio dei ns piaceri allora la durata delle relazioni è pregiudicata, anche i figli sono un intralcio che induce infelicità e la bassa natalità dell'occidente sta a testimoniarlo se ce ne fosse bisogno...
  • L'amore, che nella sua essenza è rischio e dono irrazionale di sè, viene espunto dalle ns esistenze...
  • Tuttavia, vivere da soli è un lusso molto vicino allo spreco, il che fa del single il consumatore perfetto: il consumatore sprecone, una manna x le multinazionali...
  • IMHO: in realtà, nella nostra società "single is a luxury"- Qui si rimette in gioco la questione del matrimonio tradizionale come contratto razionale, prima lo si negava, ora lo si afferma. Più corrente la teorizzazione paternalista: i deboli compiono scelte miopi spingiamoli verso una famiglia che più li salvaguardi. Perchè n lo si fa? Forse xchè nn si vogliono offendere i protetti?...
  • Universalismo: nella storia il modello di ft si è imposto ovunque, pur nelle varianti che conosciamo. Non sarà un caso. Solo ora il modello sembra minacciato...
  • IMHO: in realtà è alquanto dubbio che il modello fesse adottato nelle comuntà dei cacciatori\raccoglitori (quelle da cui ereditiamo il cervello
  • Associare ft, matrimonio e chiesa cattolica è l'ultimo pregiudizio accettabile...
  • Tesi 1: ft è un istituto naturale...
  • Nel paleolitico sembra evidente la spartizione dei ruoli...
  • IMHO: il che però nn implica necessariamente ft...
  • Antico Egitto: altri esempi di ft immuni dall'influenza cristiana. Ammesse anche unioni tra consanguinei..
  • Presso i greci la ft era venerata. Molte tragedie illustrano la maledizione che colpisce chi profana il matrimonio. Aristotele parla chiaramente di società naturale...
  • La Grecia è importante perchè: 1) Gesù doveva ancora nascere e 2) il fenomeno dell'omosessualità era conosciuto e in buona parte sdoganato...
  • Nel mondo romano valga per tutti Cicerone: il matrimonio e la famiglia costituiscono il nucleo della società...

  • Arricchimenti del cristianesimo: 1) proibizione dell'incesto 2) indissolubilità 3) valorizzazione del consenso femminile...
  • Persino fustigatori della civiltà borghese come Karl Marx riconobbero la naturalezza del matrimonio...
  • Tesi 2: ft è un istituto universale, nn appartiene in esclusiva al solo occidente...
  • George Murdock (antropologo): la ft appartiene agli universali della civiltà umana...
  • Il punto forte di ft: risolvere contemporaneamente i 4 problemi: sessuale, economico, educativo, riproduttivo...
  • Peter Laslett: classificò la famiglia e si spinse ad affermare che quella nucleare permeava anche le civiltà pre-moderne...
  • Claude Levi Strauss: ft è "frequentissima"…
  • Max Weber e Talcott Parsons, Mircea Eliade, Eric Hobsbawn si unirono al coro: ft è universale...
  • Obiezione: puoi considerare ft un universale solo se ne adotti una definizione lasca...
  • Vero, ma basterebbe anche quella che segue. Matrimonio: riconoscimento sociale del rapporto sessuale di una coppia e del suo diritto di avere figli e allevare la prole...
  • Esistono cmq alcune comunità prive della famiglia, sebbene nn siano sempre esperienze felici: comuni, kibbutz, tribu indiane...
  • Ok, ma non sembrano funzionare molto e in un modo o nell'altro embrioni di famiglia tendono a ricrearsi anche in quelle comunità.
  • definizione di famiglia: il luogo in cui siamo amati per quello che siamo e non per quello che facciamo. è l'ambiente educativo migliore. https://www.youtube.com/watch?v=ESZUd-eOytI
continua

mercoledì 16 settembre 2015

I cattolici sono "compatibilisti"?

Ho sempre avuto problemi a capire la posizione cattolica sulla libertà dell'uomo: da un lato si afferma che l'uomo è libero, dall'altro che non lo è più nel momento in cui sceglie il male.

Non è che i cattolici sino "compatibilisti"? In fondo hanno un problema non da poco: far convivere l'onniscienza, l'onnipotenza e la perfetta bontà divina con la libertà umana.

Il "compatibilista" afferma che l'uomo è libero di realizzare o meno un suo desiderio ma non è libero di desiderare quel che vuole.

La posizione "compatibilista" si concretizza in un determinismo morbido: da un lato i desideri che nutriamo sono determinati all'esterno, dall'altro è chiaro che ciascuno di noi sceglie di realizzare i desideri che nutre, sarebbe illogico pensare il contrario. In ultima analisi sono i comportamenti stessi ad essere determinati, solo che lo sono attraverso i desideri.

Per il compatibilista l'uomo potrebbe anche scegliere di non realizzare i propri desideri (cosa assurda per definizione), in questo senso è ANCHE libero. Allo stesso modo per il cattolico l'uomo avrebbe anche potuto realizzare il male, in questo senso è ANCHE libero.

Il "compatibilista" non si trova mai di fronte all'imbarazzo di dover in qualche modo definire l'uomo che nei fatti non realizza i suoi desideri: costui non esiste. Se all'apparenza qualcuno sembra comportarsi in questa maniera si puo' sempre dire che i suoi desideri REALI fossero altri.

Ma di uomini che fanno il male ce ne sono. Come definirli? L'uomo realmente libero puo' fare solo il bene. Il cattolico, che non puo' vantare le protezioni logiche del compatibilista,  deve necessariamente considerarli uomini non-liberi.

The Politics of Family Size di Betsey Stevenson, Matthew Connelly, Gregory Clark, Bryan Caplan -

#caplan famiglia

Bryan Caplan et al. sui problemi demografici.
  • Bryan Caplan: la cultura e la scienza beneficiano della presenza di più cervelli sul pianeta in un contesto favorevole. Incentivi x ottenerli: libera immigrazione, tassazione e selfish reason to have more kids...
  • Gregory Clarks: il bilancio demografia/risorse disponibili è delicatissimo e solo recentemente è virato verso l'abbondanza ma altri squilibri incombono...
  • Matthew Connelly: ancora oggi non sappiamo "da dove escano i bambini" e le politiche nataliste o antinataliste sono quasi sempre un fallimento. I libertari dovrebbero astenersi dallo sponsorizzarle...
  • Betsey Stevenson: nn preoccupiamoci troppo dei genitori infelici, del resto chi si occupa di più dei figli è anche più felice. Ad ogni modo c'è una bella differenza tra selfrepoted felicità e vita buona
  • 50 anni di preoccupazioni intorno alla bomba demografica. Poi, Julia Simon e la sua tesi: l'uomo è una risorsa, più ce n'è meglio è...
  • Oggi il problema si è invertito. Nei paesi avanzati solo gli USA (da notare: senza welfare o politiche familiari) hanno una natalità che supera il tasso di rimpiazzo...
  • Ricordate la preghiera dei cappellani di guerra?: "quanti Mozart  o Michelangelo sono stati uccisi in battaglia?". Oggi potremmo ripeterla sostituendo la battaglia con la mancata nascita...
  • Contro l'uomo: si assume una torta fissa: +uomini=>frtte più piccole ma si dimentica che +uomini=>torta + grande. E il secondo fattore ormai è preponderante...
  • Si potrebbe dire che la produttività marginale decresce. Vero, ma qui ci sono i fatti che parlano: negli ultimi 2 secoli è esplosa sia la popolazione che la ricchezza pro capite. Evidentemente l'innovazione ha giocato un ruolo centrale...
  • Ogni nuovo nato ha una bocca (consumo), delle braccia (lavoro) e un cervello (idee). Ecco, nel tempo l'avere un cervello in più è anche ciò che pesa di più...
  • Gli economisti sanno che le nuove idee contano più di capitale e lavoro e se contano le idee contano gli uomini...
  • La gente fornisce nuove idee ma le chiede anche sollecitando la loro produzione. Perchè infatti esistono più libri in inglese? Forse xchè gli inglesi sono più inventivi? No, xchè sono di più e basta...
  • Se nn bastasse si guardi alla storia del mondo: i piccoli e isolati arrancano, i numerosi e interconnessi prosperano. Michael Kramer x una review...
  • Altro indizio: perchè mai in città si pagano affitti più alti? Ma perchè laddove la pop. è più "densa" si produce e si vonsuma di più, ovvero ci si arricchisce di più. Molta gente=>molta divrrsità=>molta scelta. Glaeser ha scritto molto sulla ricchezza delle città...
  • Il genio sembra sia contagioso. Più gente porta ad avere più idee ma anche ad avere un contagio più esteso. Charles Murray ha scritto molto su questo tema.
  • E i problemi ambientali? Anche per quelli può essere utile aumentare le idee. Ad ogni modo molto meglio una carbon tax che un ctrl della popolazione: inutile usare il bazooka per uccidere una pulce...
  • Alcuni argomenti pro-pop sono distorti: "occorre più gente x sostenere il sistema pensionistico". Ma lì nn si auspicano + persone bensì + contribuenti...
  • Il principale argomento: viene più gente al mondo e si crea più felicità. La vita è un dono e l'adattamento edonico garantisce felicità diffusa a quasi tutti, anche a chi è afflitto da gravi handicap...
  • Che fare allora? Molti stati adottano politiche della famiglia (in Romania addirittura il bando dei contraccettivi)...
  • Alternativa 1: politiche pro-immigrazione. Risolvono il problema per lo meno a livello locale, e poi sono anche più prolifici
  • Credito fiscale x bambino. Un credito ampiamente ripagato dalle esternalità positive, stando agli studi disponibili.
  • Predicare che i bimbi oltre ad essere una ricchezza nazionale sono una ricchezza privata. Qui si rinvia al libro di Bryan Caplan: SRHMK.
continua

Due tesi sui cattolici in politica

Prima tesi
Che orientamento dovrebbe tenere un cattolico prestato alla politica?
Difficile dirlo. Lo vedo bene “a sinistra”: la lotta contro gli oppressori e in favore dell’eguaglianza è un leitmotiv dei Vangeli.
Ma lo vedo bene anche “a destra”: l’apprezzamento di una solida gerarchia appartiene da sempre alla visione cattolica.
Nemmeno la via liberale è preclusa in partenza: il Dio cattolico – non dimentichiamolo - tollera solo il culto di uomini liberi.
E allora? E allora niente, solo che a questa stregua l’”unità politica dei cattolici” diventa un cappio soffocante.
Lo scettico osserva: molti pronunciamenti ecclesiali hanno però conseguenze politiche, almeno in questi casi un’unità politica dei cattolici sarebbe auspicabile.
Il mio dubbio: si tratta di pronunciamenti con carattere di infallibilità? Ai teologi l’ardua sentenza. Certo che in caso contrario – il caso più probabile - l’”unità” non appare poi così imprescindibile.
Ma allora non c’è davvero nessuna relazione significativa tra cattolicesimo e politica? Se fosse davvero così si realizzerebbe una preoccupante contiguità con l’eresia protestante.
La mia idea è che una relazione ci sia: come ripete Don  Luigi Giussani e dopo di lui il successore  Julián Carrón, l’incontro con Gesù investe ogni dimensione della nostra vita, inclusa quella politica. Cio’ non significa che annulli la nostra particolare sensibilità circa le vie da seguire per l’edificazione di una società migliore, anzi, ci fa capire quanto sia meritevole un obbiettivo siffatto. Un incontro allora che ci  stimola ad operare dandoci una meta ma non sempre ci dice come arrivarci lasciando che coscienza e conoscenza personale colmino questo gap.
Seconda tesi
Secondo alcuni il buon cristiano dovrebbe mettere da parte la sua fede nel momento in cui entra in politica. L' ispirazione di chi aderisce ad Azione Cattolica va proprio in questo senso. Secondo altri, non solo questo è impossibile ma nemmeno auspicabile. Comunione e Liberazione lo predica costantemente. La laicità viene facile ai primi. Mi chiedo se ai secondi sia del tutto preclusa? Forse no. Certo che se il piano politico del credente consistesse nel realizzare la città celeste sulla terra, puo' dire addio ad ogni ambizione di laicità. Ma questa non è l' unica via a cui la sua fede lo richiama. Un altro progetto plausibile potrebbe essere attraente per lui: creare la "città trasparente", ovvero una città che faciliti il giudizio divino sugli uomini che la abitano. Un piccolo passaggio teologico rende più chiaro il ragionamento che sta sotto. Un Dio onnisciente ci ha donato la libertà per giudicarci poi alla fine dei nostri giorni. Evidentemente la sua onniscienza è limitata dalla nostra libertà visto che ci chiama ad affrontare una prova: è questo il senso della vita per un cattolico. Poiché il mondo è il palcoscenico su cui si svolge questa prova e la politica organizza questo palcoscenico, dovremmo chiederci se non sia il caso di organizzarlo conformemente al suo scopo, ovvero di rendere trasparente la nostra opera al fine poi di sottoporla al giudizio divino. In questo caso l' obiettivo sarebbe quello di massimizzare la libertà dei soggetti, anche quando questa libertà diventa un fardello difficile da portare, anche quando diventa appunto una prova gravosa. Obiettivi alternativi (minimizzare la povertà, minimizzare le diseguaglianze...), qualora fossero incompatibili con l' obiettivo principale, dovrebbero cedere il passo a quest' ultimo. Qualcuno potrebbe pensare: un Dio onnisciente non ha bisogno di "facilitazioni" allorché giudica, è ridicolo solo il pensarlo. Ma evidentemente non è così, altrimenti perché mai ci avrebbe reso liberi? Perché mai ci avrebbe donato questa vita così zeppa di insidie e malvagità? Se lui fosse in grado di giudicarci a priori avrebbe poco senso complicare tutta la faccenda predisponendo quell’immenso "banco di prova" che è la vita? Mi viene un parallelo con la teologia sulla funzione della  preghiera: perché pregare se Dio sa già cosa c’è nel mio cuore? La risposta più semplice consiste nel dire che Dio non sa tutto quello che c’è nel mio cuore e che solo una comunicazione particolare lo rende edotto. Alla stessa maniera solo una società particolare lo rende edotto di chi siamo e di cosa meritiamo.  Questi limiti all' onniscienza - che hanno il paio con i limiti che la logica pone all’ onnipotenza - sono ormai sostenuti da una solida teologia alternativa al classico tomismo. In conclusione, una società libera è una società laica, tuttavia la si puo' costruire anche nel nome di una fede religiosa.

Come studiare. Pedagogia umile

Sottolineare? Non serve. Riassumere? Tempo... - Riccardo Mariani:



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Being Single Is a Luxury... e altre questioni sul matrimonio. Di Bryan Caplan

#caplan single
Bryan Caplan sui single, il matrimonio e il divorzio.
  • Il matrimonio taglia le spese e aumenta le entrate...
  • L'affare è particolarmente fruttuoso per i bassi redditi...
  • La relazione tra ricchezza e matrimonio sembra causale, anche se ci limitiamo ad analizzare le entrate!…
  • Alcuni di qs vantaggi si possono catturare coabitando ma una relazione del genere, lo sappiamo, è molto meno stabile e spesso nn investe a lungo termine (es nn compra una casa) non sfruttando così gli affari più lucrosi...
  • Ma xchè nonostante la convenienza molti poveri vivono da soli o divorziano più facilmente? L'ipotesi più probabile: xchè sono più impulsivi e irrazionali, fanno tanti errori e qs è uno dei tanti
  • Il matrimonio con figli sta diventando un esclusiva dei più ricchi e più istruiti. Ma il nesso di causalità in che senso va?…
  • Ipotesi buonista: è lo stress della povertà che ti indirizza verso scelte sbagliate...
  • Ipotesi tradizionale: il matrimonio ti motiva spingendoti a dare di più...
  • Ipotesi più probabile: la ricchezza è un effetto collaterale: parti coi valori giusti (impegno, autocontrollo, volontà) e anche il successo economico seguirà 
  • I poveri imbarazzano l'economia neoclassica con le loro scelte irrazionali, specie in ambito familiare...
  • Il declino del matrimonio può essere visto come il trionfo delle scelte irrazionali...
  • Gran parte delle madri single intervistate lamentavano la qualità scadente dei loro compagni: infedeli, prodighi, drogati eccetera. Qs era il principale impedimento al matrimonio: i ragazzi nn avevano nessun progetto a lungo termine e cpmpivano scelte mopi, anche solo nella contraccezione...
  • Causa? Ipotesi: la deregulation etica e il paternalismo welfarista: x i problemi a lungo trrmine altri penseranno al tuo posto
  • + welfare => + moral deregulation => comportamenti short sighted incentivati...
  • Senza welfare prosperano invece morale e religione
  • Dove risparmi col matrimonio?: cibo, internet, casa. Consumi non rivali.
  • Un contrasto tra Murray e Caplan sulla questine natura/cultura: i figli dei divorziati fanno davvero peggio? E xchè.
  • M: la colpa è del divorzio...
  • C: la colpa è dell'ereditarietà (chi divorzia è una xsona meno stabile)...
  • M: la mia ipotesi è suffragata dall'effetto valanga del divorzio. L'ereditarietà nn può sortire nulla del genere...
  • C: altri fattori sono mutati, esempio il welfare esteso: + welfare=>più scelte sconsiderate e quindi anche più divorzi...
  • Tesi C: accusiamo il divorzio di ferire i bambini e di rovinare la relazione col genitore ma nn di pregiudicare il loro successo
  • Gli uomini sposati fanno molti più soldi. Spegazioni?...
  • 1) Sono più in gamba, qs fa sì sia che si sposino sia che guadagnino di più...
  • 2) Sono più motivati: lavorano di più...
  • 3) Sono più credibili: il datore di lavoro si fida di più di chi si è dimostrato in grado di prendere impegni a lunga scadenza.
  • Gli studiosi di solito concludono x un rapporto causale tra m. e ricchezza ma indicano solo l'ipotesi 2...
  • Congettura C: 50-40-10
  • College premium e marriage premium sono simili: 34 e 44%...
  • Perchè allora si raccomanda tanto ai ns ragazzi di andare all'università e al governo di investire nell'educazione mentre nn si fa lo stesso per il matrimonio?…
  • Nota che qs calcoli sono già al netto del bonus negativo delle donne sposate...
  • Si potrebbe obiettare che i m-premium è da imputarsi alla selezione. In realtà selezione causalità pesano sia nel m-p che nel c-p...
  • Nota: le esternalità positive del matrimonio sono più assodate rispetto a quelle relative all'università...
  • IMHO: vedo due ragioni: 1) spingere il matrimonio penalizza le donne, il loro bonus resta negativo 2) spingere l'università favorisce la lobby dei prof. che sono poi coloro che sono chiamati a spingere
  • Sia la decisione di sposarsi che quella di andare all'università sono scelte xsonali. Da qs punto di vista ha poco senso distinguerle
  • Pochi matrimoni ricorrono ai patti prematrimoniali.: nn si pensa al futuro e sarebbe un cattivo segnale avere dubbi...
  • Per migliorare i matrimoni nn resta allora che migliorare il codice civile. Ma ci sono idee completamente diverse in merito...
  • Idea: eliminando il default spariscono sia i segnali che la miopia
  • Justin Wolfer contesta l'evidenza del nesso di causalità tra matrimonio e ricchezza: è tutta selezione...
  • Da notare che il m-p persiste controllando x razza, reddito iniziale, età, istruzione e molto altro. Il mp è molto ampio, cosa potrebbe mai averlo determinato escluse le variabili controllabili?…
  • Gli economisti, sulla scorta di Heckman, enfatizzano le abilità non cognitive, ma sono proprio quelle che più vengono attivate e sollecitate dal matrimonio...
  • Si dice che le donne rallentino il loro impegno carrieristico dopo il matromonio, anche x qs vengono penalizzate. Ma allora xchè nn pensare che l'uomo lo aumenti e venga premiato...
  • Può un pezzo di carta cambiarmi? Sì se mi conferisce un'identità. Lo sa bene la psicologia sociale grazie all'esperimento del "robber cave
  • Il matrimonio sembrerebbe incidere soprattutto sul reddito dei poveri. Chi fa lavori interessanti (e ben pagati) in fondo  ha altre motivazioni e ha meno bisogno di essere incentivato dal matrimonio
  • L'università è una buona agenzia matrimoniale, meglio di quel che avresti pensato: il vs college premium va depurato dell'ability bias (le doti naturali che prescindono dai servizi univrsitari ricevuti)  ma quello di vostra mogli no perchè insieme a lei incamerate anche le sue doti naturali
continua

Psicologia dell'anti-ambientalismo

Non si puo' negare che in chi minimizza le problematiche ambientale pesino le vicende intorno alla "bomba demografica": mezzo secolo di allarmismi rivelatisi infondati.